Taranto, il sindaco dice sì alla nuova centrale Enipower
Stefano dice sì alla nuova centrale dell’Enipower. Lo ha detto ieri sera, di fronte ad oltre trecento lavoratori Eni, Enipower e delle ditte appaltatrici. Un’assemblea voluta dai sindacati Cgil, Cisl e Uil (all’interno dell’Eni) per fare capire quale fosse la posizione degli operai agli enti locali e viceversa. Per questo si è riunita lì la “Consulta dello sviluppo”. Era presente il sindaco con il vicesindaco Gianni Cataldino, il presidente della Provincia Gianni Florido e il presidente di Confindustria e della Camera di Commercio Luigi Sportelli.
I lavoratori hanno spiegato come ritengano sia urgente prendere una decisione su questo progetto. È da due anni che si discute attorno alla nuova centrale, si sono discussi tutti gli aspetti e approfonditi gli impatti occupazionale e ambientale. «Prima si fa e meglio è, dal punto di vista dell’impatto ambientale la centrale a turbogas è un beneficio per tutti», ha detto il sindaco Stefàno facendo riferimento alla riduzione delle emissioni. Per i lavoratori e per le loro ragioni di sicurezza e salute la centrale è una garanzia. Per la marcia degli impianti è necessaria, hanno invece ribadito i sindacati.
Ma se la posizione dei sindacati, di Confindustria e della Provincia è sempre stata chiaramente a favore non così chiara è quella del Comune. L’altro ieri l’assessore Lucio Pierri ha ricordato la delibera di giunta, datata 2009, in cui si esprimeva il chiaro “no“ al progetto. Ma il sindaco è apparso possibilista sull’idea di un nuovo provvedimento dell’esecutivo. Da prendere già la prossima settimana. “Questo progetto si deve fare”, avrebbe concluso ieri il primo cittadino.
«La nuova centrale è un’assicurazione sul futuro. Speriamo che l’assemblea possa rappresentare una svolta con la condivisione degli enti locali. Dobbiamo traguardare il maggior numero di investimenti: se riusciamo a concretizzare i progetti che sono in piedi per Taranto può arrivare una bella scossa non solo per i lavoratori diretti ma anche per l’indotto, per le imprese d’appalto e per i consumi», ha detto il segretario della Cgil, Luigi D’Isabella al termine dell’incontro.
«Ha vinto la dignità del lavoro e la non contrapposizione tra lavoro e ambiente. E’ il modello da seguire: dare voce ai lavoratori. Non possiamo permetterci il lusso di mandare indietro degli investimenti così importanti per il futuro di Taranto», ha aggiunto Daniela Fumarola, segretaria della Cisl Taranto.
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