E’ di nuovo emergenza polveri sottili a Taranto
Il 2011 si è chiuso con 40 superamenti della media giornaliera in via Archimede e 45 in via Machiavelli.
Entrambe le centraline si trovano al rione Tamburi, a ridosso del parco minerali dell’Ilva. E sembra proprio l’immenso reparto del siderurgico il principale responsabile di questa forma di inquinamento.
A sostenerlo è il direttore generale dell’Arpa Puglia, Giorgio Assennato. «Tra le criticità ambientali relative alla componente aria, su cui bisogna intervenire, ci sono le emissioni dai parchi minerali con relativo impatto del Pm10 al rione Tamburi. Dal monitoraggio condotto nel 2011 notiamo che sono ripresi i superamenti della media giornaliera che non si erano avuto durante gli anni della riduzione produttiva».
E per quanto attiene il benzoapirene, come si è chiuso il 2011?
«Per quanto riguarda il monitoraggio routinario previsto dalla legge 155, la media del periodo gennaio/novembre, in via Machiavelli è di 1,13 (il valore obiettivo annuale è 1, ndr). I dati degli ultimi mesi sono molto bassi. In particolare a novembre la media mensile è di 0,4 per cui se a dicembre dovessimo registrare lo stesso andamento, ragionevolmente saremo al di sotto di uno, ma al momento non lo so».
Gli ambientalisti contestano i dati dell’Arpa sulla diossina e chiedono il campionamento in continuo. Che fine ha fatto il protocollo d’intesa per la sperimentazione, siglato al ministero dell’Ambiente?
«Temo che tutto sia fermo o, perlomeno, non mi risultano novità e me ne dolgo. Gli unici fatti nuovi attengono le dichiarazioni dello stesso Riva in occasione del rapporto Ambiente e sicurezza che manifestò la volontà di procedere al campionamento in continuo. Spero che l’Ilva al più presto tenga fede a questo impegno e nel frattempo solleciterò un nuovo incontro per accelerare la soluzione del problema».
Che dice l’Arpa sulle emissioni notturne dell’Ilva?
«Abbiamo on line i dati del sistema di monitoraggio in continuo di alcune sostanze inquinanti come ossido di azoto, temperatura e polverosità e da questi non riscontriamo differenze tra giorno e notte».
Nuova centrale Enipower, impianto Tempa Rossa, ampliamento della Cementir. E’ stata fatta una valutazione d’impatto ambientale complessiva di questi impianti anche in rapporto ad un contesto già fortemente compromesso?
«Le valutazioni vengono fatte dagli enti preposti, noi non abbiamo partecipato. Come Arpa non abbiamo nemmeno le documentazioni, al massimo potrò dare un parere personale».
Come mai l’organo di controllo viene escluso dal procedimento?
«La legge non prevede l’obbligo della presenza dell’Arpa. Ci sono due possibilità in tal senso. La prima è che qualcuno ci convochi nelle conferenze di servizio. La seconda attiene eventuali prescrizioni che richiedono il nostro intervento come organo di controllo. Purtroppo in Italia le competenze delle agenzie ambientali sono molto nebulose e conviene a tutti tenerle così, tranne che a noi» .
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