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Il Prof. Montanari ci chiarisce le idee

“Sete di petrolio”: il perché delle estrazioni selvagge

Se riuscissimo a catturare qualche milionesimo di energia solare per risolvere il problema energia senza bisogno di sterminare i territori e i fondali marini con estrazioni selvagge e devastanti per l’ecosistema
2 febbraio 2012
Dott.Francesco Sodo

L’uomo oltre a inquinare è un essere vivente energivoro.Per vivere ha bisogno di prelevare continuamente energia, spiega il professor Montanari. Sostanzialmente l’energia la ricava o dall’interno del sistema terra o dall’esterno. Fino a oggi abbiamo quasi sempre utilizzato l’energia dall’interno della terra. Il pianeta ci ha dato e continua a darci petrolio, gas naturale e uranio. Queste fonti, però, sono limitate nel tempo. Considerando l’aumento del nostro fabbisogno tenderanno presto a esaurirsi. Di petrolio e gas ce ne sono ancora, ma sempre meno. Quello che rimane è più difficile da prelevare perché più profondo, intrinseco nelle rocce, per cui bisogna andare alla ricerca nei fondali marini. Questo implica un aumento dei costi, in quanto più difficile da trovare, da estrarre, oltre ai danni dovuti all’inquinamento ambientale. -

Anche l’uranio c’è ma sta terminando. L’uranio è un metallo che è 40 volte più comune dell’argento ma quello utile per scopi energetici è l’isotopo U235 che è presente solo allo 0.3% di tutto l’uranio. Allora che bisogna fare? Aspettare che le risorse finiscano? L’unica possibilità è cambiare strada, continua a spiegare Montanari. Cominciare a pensare seriamente di catturare energia fuori dal sistema terra. L’unica fonte energetica che abbiamo è il sole. Il sole ci da quasi due Kw vapore di energia per m2 di pianeta cioè milioni di volte superiore alle esigenze del nostro fabbisogno. Purtroppo però noi non abbiamo sviluppato al meglio questo sistema perché il denaro che avevamo a disposizione, con il “trucchetto” dei CIP6 lo abbiamo regalato ai petrolieri, agli inceneritoristi e agli affaristi. Oggi abbiamo dei sistemi di sfruttamento e rendimento del solare che solo ancora molto modesti. Ad esempio, una volta che i pannelli hanno terminato la loro vita dovranno essere smaltiti.

Lo smaltimento crea un po’ di inquinamento. A questo punto non ci rimane che seguire quello che la C.E. ci ha chiesto dall’inizio degli anni ‘90: sviluppare nuove tecnologie basate sulle rinnovabili, in particolar modo sul solare si può fare benissimo, gli esperti specializzati in Italia ci sono. Occorre il denaro. Basta che riuscissimo a catturare qualche milionesimo di energia solare per risolvere il problema energia senza bisogno di sterminare i territori e i fondali marini con estrazioni selvagge e devastanti per l’ecosistema, conclude il pensiero il professor Montanari, divulgatore scientifico sulle nanopatologie.

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