Provincia e Comune di Taranto a Roma dal Governo «Lo Stato ci aiuti a bonificare»
Risanamento ambientale e sviluppo, responsabilità sociale d’impresa, nuovi investimenti e coinvolgimento delle imprese per lo sviluppo socio- economico dell’area ionica. Sono le quattro direttrici del documento che oggi il sindaco di Taranto Ezio Stefàno e il presidente della Provincia Gianni Florido consegneranno al ministro dello Sviluppo Corrado Passera nell’incontro programmato per la matttinata a Roma. Il documento sintetizza le conclusioni della Consulta per lo sviluppo ed è firmato anche dal presidente dell’Autorità portuale Sergio Prete, del presidente della Camera di commercio Luigi Sportelli e dai segretari dei tre sindacati confederali: Luigi D’Isabella (Cgil), Daniela Fumarola (Cisl) e Giancarlo Turi (Uil).
«La Nazione ha insomma scommesso su Taranto facendone una delle principali città industriali del Paese. Tuttavia, è evidente - si legge nel documento - come ogni apparato industriale, a maggior ragione se di dimensioni mastodontiche come quello tarantino, determini con il passare degli anni anche pesanti effetti sul piano della sostenibilità ambientale. Tale situazione, che fa della realtà tarantina un caso unico in Italia, impone di affrontare con nuovi strumenti e maggiore consapevolezza il tema della ecocompatibilità. L’attenzione alla qualità della vita riscuote comprensibilmente un sempre maggiore interesse dell’opinione pubblica e della popolazione».
«Di qui - spiega il documento - la necessità di intervenire con un progetto ampio e condiviso per dar vita ad una stagione di risarcimento da porre al servizio del risanamento e della crescita economica e sociale dell’area ionica tarantina». Le proposte sul tappeto sono: «Risanamento e bonifica del mar Piccolo; investimenti nel settore turistico, in coerenza con le naturali vocazioni della provincia ionica; valorizzazione e rilancio di comparti produttivi come la pesca e la mitilicoltura, da sempre espressioni più autentiche della tradizione tarantina, riqualificazione e restituzione alla comunità ionica delle aree demaniali, sia civili sia militari, dismesse o in fase di dismissione; bonifiche dei siti industriali sulla scorta dei programmi riservati alle zone classificate come Siti di interesse nazionale (Sin). Su questo versante, sarebbe opportuno procedere speditamente mirando ad una semplificazione delle procedure amministrative sull’esempio del modello porto con la paventata nomina di un commissario».
«I progetti appena ricordati - ai quali se ne possono ovviamente aggiungere molti altri - implicano di fatto una ridefinizione stessa delle priorità e degli assi di sviluppo di Taranto e della provincia; in altri termini, è proprio inaugurando una nuova e condivisa stagione di risanamento che si può immaginare di rilanciare l’economia e dare così impulso all’intero sistema produttivo locale. Il risanamento ambientale - conclude la nota - è cioè da intendersi come una preziosa occasione per migliorare sia le condizioni di vita della popolazione e dei lavoratori sia per realizzare corposi investimenti».
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