Emissioni Ilva e malattie oggi il responso dei periti
Quali sono le patologie interessate dagli inquinanti, considerati singolarmente e nella loro interazione, presenti nell’ambiente a seguito delle emissioni dagli impianti industriali dell’Ilva ? Quanti sono i decessi e i ricoveri per tali patologie per anno, per quanto riguarda il fenomeno acuto, attribuibili alle emissioni dell’Ilva? Qual è l’impatto in termini di decessi e di ricoveri ospedalieri per quanto riguarda le patologie croniche, che sono attribuibili alle emissioni dell’Ilva? È atteso per stamattina il deposito della perizia con la quale il professor Annibale Biggeri, docente ordinario all'università di Firenze e direttore del centro per lo studio e la prevenzione oncologica, la professoressa Maria Triassi, direttore di struttura complessa dell’area funzionale di igiene e sicurezza degli ambienti di lavoro ed epidemiologia applicata dell’azienda ospedaliera universitaria «Federico II» di Napoli, e il dottor Francesco Forastiere, direttore del dipartimento di Epidemiologia, ASL Roma risponderanno ai tre quesiti posti dal giudice per le indagini Patrizia Todisco nell’ambito dell’incidente probatorio sull’Ilva chiesto dal procuratore capo Franco Sebastio, dall’aggiunto Pietro Argentino e dal sostituto Mariano Buccoliero.
Disastro colposo e doloso, avvelenamento di sostanze alimentari, omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro, danneggiamento aggravato di beni pubblici, getto e sversamento di sostanze pericolose, inquinamento atmosferico sono i reati per i quali sono indagati Emilio Riva, 84 anni, presidente dell’Ilva spa sino al 19 maggio 2010, Nicola Riva, 52 anni, presidente dell’I l va dal 20 2010, Luigi Capogrosso, 55 anni, direttore dello stabilimento Ilva, Ivan Di Maggio, 41 anni, dirigente capo area del reparto cokerie, Angelo Cavallo, 42 anni, capo area del reparto Agglomerato, tutti difesi dagli avvocati Francesco Mucciarelli, Egidio Albanese, Adriano Raffaelli, Tullio Padovani, Francesco Perli e Cesare Mattesi. Al lavoro dei periti, iniziato lo scorso luglio, hanno preso parte l’avvocato Carlo Petrone e il consulente Fernando Graziano, entrambi in rappresentanza della Provincia, i nove allevatori individuati parte lesa tramite il ricercatore, statistico-epidemiologo, dell'Istituto di Fisiologia Clinica del Cnr Emilio Gianicolo, il Comune di Taranto con il professor Benedetto Terracini e la dottoressa Maria Angela Vigotti, l’Ilva con la dottoressa Eva Negri.
Il deposito della perizia svolta dai medici chiude l’incidente probatorio dopo la discussione, avvenuta lo scorso 17 febbraio, della relazione prodotta dal pool di chimici, sempre sulle emissioni provenienti dallo stabilimento siderurgico. I periti medici hanno acquisito durante i mesi di lavoro numerosi documenti (riguardanti in particolare la situazione sanitaria di Taranto, con riflettori accesi soprattutti sull’incidenza dei tumori sui dipendenti dell’Ilva e sulla popolazione in generale) e elaborato i dati forniti da enti e istituzioni come l’Arpa e l’Asl. La discussione della perizia dei medici avverrà il prossimo 30 marzo, ultima udienza dell’incidente probatorio. Subito dopo il gip Patrizia Todisco trasmetterà tutti gli atti alla Procura che dovrà decidere se e come proseguire le indagini preliminari sulle emissioni dello stabilimento siderurgico di proprietà del gruppo Riva.
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