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Il vertice sull'impatto ambientale dello stabilimento siderurgico

Ilva: «Una legge speciale per Taranto» Vendola chiede anche urgenti bonifiche

L'annuncio del presidente della Regione Puglia «Lo Stato deve farsi carico anche dei risarcimenti»
6 marzo 2012
Redazione online
Fonte: Corriere del Mezzogiorno - 06 marzo 2012

Il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, ha annunciato che chiederà «una legge speciale per Taranto, un atto da parte dello Stato che ha inquinato in quella città», affinché «si faccia carico di un ciclo delle bonifiche rilevanti e anche carico dei risarcimenti».

Lo ha annunciato oggi a margine di un vertice nel quale si è discusso dell'impatto ambientale dell'Ilva, spiegando che «con le forze politiche di maggioranza e opposizione, abbiamo condiviso una idea: bisogna chiedere allo Stato di farsi carico di quello che è accaduto a Taranto dal 1961 al 1995, che sono gli anni in cui la vecchia Italsider ha inquinato senza limiti di sorta, ha inquinato con stratificazioni di veleni che produrranno danni per decenni e decenni. Non solo. - ha aggiunto Vendola - noi vogliamo in tempi rapidissimi affrontare in Consiglio regionale un'altra questione che viene fuori in maniera rilevante dalle perizie: il problema della copertura dei parchi minerari e dei nastri trasportatori.

L'integrale copertura di tutto ciò che rappresenta, a causa dello spandimento delle polveri sottili, un'ipoteca sulla salute e sulla vita della città di Taranto. Quello che è stato fatto per 60 anni in termini di inquinamento - ha precisato - non soltanto dalla Italsider, attualmente Ilva, ma da tutti i protagonisti della vita economica e industriale di Taranto, ha bisogno di un'opera gigantesca. La più grande opera economica e sociale di cui Taranto ha bisogno - ha concluso - una delle grandi capitali del Sud, è la bonifica». Nichi Vendola

 

«Nelle prossime ore chiederò al ministro della Salute una deroga al turn over del personale sanitario nella Asl di Taranto» ha detto ancora il presidente della Regione. Per Vendola, «se viene sottolineata una questione sanitaria, come è del tutto evidente nella vicenda di Taranto, è bene che la vicenda di Taranto abbia una corsia privilegiata anche su questo. Noi - ha aggiunto - abbiamo bisogno che il governo subito ci consenta di sbloccare le risorse e i progetti per cominciare la grande vera opera di cui Taranto ha bisogno: la bonifica. In questi anni - ha ricordato - il Consiglio regionale ha immesso sulla scena delle novità normative rilevanti: la legge per abbattere le emissioni di diossina e di furani, la legge per tenere sotto controllo il benzo(a)pirene.

Con il concorso di tutte le forze politiche - ha aggiunto - la Regione Puglia non è stata inerte, ha ingaggiato una sorta di corpo a corpo nei confronti dei veleni che assediano la vita di Taranto e che feriscono il diritto alla salute. Oggi - ha proseguito - alla luce dei fatti processuali richiesti dal Comune di Taranto perché si addivenisse a un incidente probatorio, abbiamo un fatto nuovo che è rappresentato da una perizia chimica e epidemiologica: le due perizie - ha precisato - sollevano questioni nuove che vanno affrontate innanzitutto, io ritengo, nella sede dell'Aia. Infatti - ha concluso - ho reiterato al ministro Clini la richiesta di riconvocare subito la conferenza di servizio per fare le valutazioni opportune alla luce di quegli elementi nuovi che i periti ci offrono».

 


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