Vincoli ambientali, si ricomincia
Punto e a capo: da oggi a Roma si torna a discutere dell’autorizzazione integrata ambientale (Aia) concessa all’Ilva il 4 agosto scorso dal ministero dell’Ambiente, guidato all’epoca da Stefania Prestigiacomo.
I risultati emersi dal lavoro dei periti incaricati dal gip Patrizia Todisco, e messi per iscritto nelle due perizie, chimica ed epidemiologica, hanno portato allo scoperto l’inadeguatezza dei vincoli contenuti nell’Aia rispetto alle reali esigenze di tutela dell’ambiente e della salute dei lavoratori e della popolazione e l’assenza di alcune misure che l’azienda deve porre in atto per tenere sotto controllo le emissioni.
Di qui la decisione del ministro Corrado Clini di riavviare la procedura e arrivare a una nuova formulazione dell’autorizzazione più stringente rispetto alle prescrizioni precedenti. Oggi si riuniranno gli esperti ministeriali insieme con i tecnici degli enti locali per riesaminare la documentazione dell’Aia concessa sette mesi fa alla luce dei dati forniti dalle perizie chimica e medica. Si tratta delle relazioni al centro dell’incidente probatorio chiesto dai magistrati tarantini nell’inchiesta nella quale sono indagati i vertici e i dirigenti dello stabilimento siderurgico di Taranto.
Dopodomani è in programma l’udienza in cui è all’esame delle parti la relazione dei quattro esperti di epidemiologia. Il ministro Clini annunciò la rivisitazione dell’Aia il 6 marzo scorso. Il 14 incontrò a Bari il presidente della Regione Nichi Vendola, il sindaco di Taranto Ezio Stefàno, il presidente della Provincia Gianni Florido per una prima valutazione che ha portato all’incontro di oggi.
La nuova Aia dovrà prescrivere all’azienda misure più rigorose che impongano l’adozione di tecnologie e pratiche operative che minimizzino le emissioni. In particolare sono messe sotto accusa quelle fuggitive e non controllate e i parchi minerali allo scoperto. Nel frattempo l'Ilva ha ottenuto un parziale stop all'autorizzazione integrata ambientale. Tre settimane fa il Tar di Lecce ha accolto il ricorso della società di Riva e ha sospeso l'efficacia di alcuni aspetti dell'Aia. In particolare sono tre gli aspetti sui quali i giudici amministrativi si sono espressi: i sistemi di abbattimento di macro e micro inquinanti; il piano di monitoraggio e controllo delle emissioni; la revisione della rete di smaltimento delle acque reflue.
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