Autorizzazione ambientale all’Ilva, parte la revisione
Parte oggi a Roma, al ministero dell’Ambiente, la procedura per la revisione dell’Aia, l’Autorizzazione integrata ambientale concessa all’Ilva. Come stabilito durante l’incontro a Palazzo Chigi di due settimane fa, il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, riceverà i tecnici Ilva per avviare il confronto su quelle parti dell’Aia da ridiscutere. L’Autorizzazione integrata ambientale fu concessa all’Ilva la scorsa estate non senza roventi polemiche.
All’epoca fu l’ex ministro Stefania Prestigiacomo a rilasciare l’Aia, in pratica scontentando tutti. Da un lato gli ambientalisti che, già esclusi dal dibattito finale sul rilascio dell’autorizzazione, dopo una prima fase in cui furono ascoltate le loro ragioni, ritennero l’Aia rilasciata all’Ilva troppo «morbida» rispetto alla necessità di ridurre le emissioni inquinanti dello stabilimento siderurgico. Dall’altro l’Ilva che ritenne il documento, in alcune sue parti, eccessivamente «duro», tanto da far ricorso successivamente al Tar contro alcune prescrizioni. In mezzo le istituzioni, a partire dal Comune di Taranto (e quello di Statte), che parteciparono alla fase del rilascio dell’Aia. In particolare il Comune di Taranto puntò politicamente sull’Autorizzazione integrata ambientale come strumento «risolutivo» delle questioni ambientali. L’Amministrazione ha poi rivisto le proprie posizioni sotto la spinta dell’inchiesta della magistratura sull’inquinamento da diossina. Gli esiti delle perizie disposte dal gip Patrizia Todisco - contestate dall’Ilva - hanno spinto il Comune a «riflettere».
I dati dei periti su un inquinamento ancora rilevante, malgrado gli interventi di questi anni, e sull’indice di mortalità per tumori legati all’inquinamento sono stati la premessa per nuove ordinanze del sindaco Stefàno destinate nei fatti a rendere più stringenti le prescrizioni dell’Aia. L’Ilva, anche in questo caso, ha fatto ricorso al Tar. Nel frattempo però la questione è approdata alla Regione Puglia.
Durante l’incontro tra il ministro dell’Ambiente, Clini, il presidente della Regione, Nichi Vendola, e il sindaco, Ezio Stefàno, è stata così decisa la riapertura della procedura per il rilascio dell’Aia. Tralasciando la questione del campionamento in continuo delle emissioni di diossina, sul tavolo del ministero oggi ci saranno diversi argomenti sui quali il governo dovrà confrontarsi con i tecnici Ilva.
Sempre a proposito del campionamento in continuo delle diossine, il Gruppo Riva ha avviato un percorso sperimentale. I tempi in realtà sono maturi per una rapida accelerazione anche perché il campionamento è previsto nel testo iniziale della legge contro le emissioni di diossina varata dalla Regione Puglia nel 2008 e fu poi «emendato» nel testo varato con la mediazione del governo nel febbraio 2009. Quanto alle altre emergenze ci sono la questione della copertura dei parchiminerali e le emissioni di benzoapirene a tenere banco, ricordando, a proposito di quest’ultimo punto, che la Regione è in procinto di varare una nuova legge sui tagli alle sostanze inquinanti. La discussione al ministero non è escluso prenda in considerazione altri aspetti come quello dell’inquinamento del suolo e dell’acqua. In particolare il primo punto rimanda direttamente alle bonifiche. Partita sulla quale il governo Monti ha mostrato la volontà di esserci istituendo un tavolo specifico che dovrebbe partire a breve
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