Comunicato stampa
Inquinamento, la nuova legge regionale e la posizione di Taranto Respira
La politica regionale faccia un passo indietro visto che non è riuscita a fare fino in fondo il suo dovere. Riteniamo urgente un intervento della magistratura in quanto le perizie dell'incidente probatorio dimostrano una situazione grave di pericolo sanitario
16 luglio 2012
Taranto Respira (Prof.Alessandro Marescotti, Dott.ssa AnnaMaria Moschetti)
La legge regionale che sta per essere approvata, che pure riteniamo apprezzabile negli intenti, ha purtroppo tempi lunghi e non ha effetti immediati. Pertanto non c'è la speranza che possa migliorare la situazione dal momento della entrata in vigore come sarebbe necessario a fronte della gravissima situazione ambientale e sanitaria della città di Taranto.
La legge prevede infatti una Valutazione di Danno Sanitario che è complessa e richiede mesi e mesi. Inoltre l'azienda ha 30 giorni per proporre le sue osservazioni. Dopo di che si innesca un lungo e complesso programma di controlli che lascerebbe lo spazio all'azienda inquinante di continuare ad inquinare e a obiettare anche sui controlli, facendo tutti i ricorsi.
Pertanto chiunque volesse presentare questa legge come risolutiva per l'oggi commetterebbe un falso clamoroso.
Inoltre si ha la sensazione che la legge sia stata "accelerata" in modo forzato perché si attendono per l'oggi le risoluzioni della magistratura che interviene, purtroppo, in supplenza della politica.
Questa "corsa contro il tempo" di una classe politica che aveva applaudito all'AIA dell'Ilva non ci piace.
I periti della magistratura hanno fatto la loro valutazione di Danno Sanitario e non ne abbiamo bisogno di un'altra.
Esiste un inquinamento in atto che provoca problemi sanitari. La gente continua ad ammalarsi e a morire di inquinamento. Nessuno tolga alla magistratura il compito di intervenire d'urgenza. E per questo la magistratura sta valutando se e come intervenire con misure urgenti. Questa è l'urgenza mortale che aleggia nella città.
Solo la magistratura nell'immediato può evitare nuovi morti per inquinamento.
E quindi in questo momento confidiamo nella magistratura e non in una legge che nell'immediato non salverebbe una sola vita umana.
Pertanto la legge che verrà approvata domani - dato che non avrà alcun impatto positivo in termini di tutela sanitaria nell'immediato - rischia di essere usata per scopi non buoni.
Noi chiediamo che essa venga usata per le altre aziende inquinanti di Taranto.
All'Ilva ora ci pensi la magistratura.
La politica regionale faccia un passo indietro visto che non è riuscita a fare fino in fondo il suo dovere.
Riteniamo urgente un intervento della magistratura in quanto le perizie dell'incidente probatorio dimostrano una situazione grave di pericolo sanitario.
Articoli correlati
- L'inquinamento persiste ancora a Taranto
E' a rischio il polo dei microinquinanti dell'ARPA Taranto
La questione è stata sollevata da Antonio Lenti che ha ottenuto un voto unanime sulla mozione a sostegno del polo in consiglio comunale di Taranto e sarà oggetto di un'audizione nella commissione ecologia della regione Puglia.27 settembre 2024 - Fulvia Gravame - Comunicato stampa di Europa Verde Taranto
Salviamo il Polo di Specializzazione Microinquinanti dell'ARPA di Taranto!
Forte presa di Gregorio Mariggiò a difesa della struttura che svolge le analisi per cercare i microinquinanti, tra i quali le diossine, che danneggiano gravemente l'ambiente e la salute a Taranto. Sarà presentato un ordine del giorno al Comune di Taranto tramite il consigliere Antonio Lenti.31 luglio 2024 - Ennesimo decreto Salva IILVA
Bocciato l'ordine del giorno di Angelo Bonelli sull'ILVA di Taranto
Il 13 marzo è stato convertito in legge l'ultimo decreto in materia di ILVA con un iter blindato e senza che ci fosse la possibilità di introdurre norme a difesa dell'ambiente e della salute. Nonostante ciò, la battaglia non è finita. Taranto resisti! Taranto non sei sola.21 marzo 2024 - Fulvia Gravame - Interpellanza in merito al futuro degli impianti ILVA
Angelo Bonelli fa una domanda difficile al governo. Avremo mai risposta?
Se il governo non consideri prioritario destinare le risorse assegnate all'intervento «Utilizzo dell'idrogeno in settori hard-to-abate» di DRI d'Italia a progetti che invece potrebbero concretamente risolvere, una volta per tutte, l'emergenza ambientale e sanitaria della città di Taranto.21 marzo 2024 - Fulvia Gravame
Sociale.network