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Pecunia non olet, i soldi non hanno odore e soprattutto fanno comodo anche per organizzare processioni e sparare fuochi d'artificio

Ilva, santi in paradiso

A sciogliere ogni dubbio ci ha pensato l'Ilva: non più soldi ma soltanto preghiere
14 settembre 2012
Annalisa Latartara
Fonte: Corriere del Giorno - 13 settembre 2012

Polveri e fumi nocivi ma anche finanziamenti per le feste religiose. Non soltanto acciaio ed emissioni inquinanti. Nel corso delle indagini della Guardia di Finanza è emerso un aspetto sconosciuto del rapporto fra l'Ilva e Taranto, con associazioni culturali, sportive, bande musicali e anche con le realtà religiose. Il gigante dell'acciaio ha sostenuto con sostanziosi oboli, diverse iniziative fra le quali anche le feste delle principali parrocchie dei Tamburi e della Città Vecchia dove per 365 giorni all'anno gli abitanti, più dei concittadini di altri quartieri, respirano aria contaminata da sostanze killer, stando alle perizie chimica ed epidemiologica, e si ammalano più dei concittadini di altri quartieri.


Pecunia non olet, i soldi non hanno odore e soprattutto fanno comodo anche per organizzare processioni e sparare fuochi d'artificio. E sicuramente ad alcune parrocchie tarantine ha fatto comodo poter contare su offerte cospicue. Ma adesso qualcosa nel rapporto fra grande fabbrica e parrocchie è cambiato. Stando a indiscrezioni, dopo lo tsunami giudiziario e le accuse di aver "comprato" politici, funzionari pubblici, associazioni e persino chiese, con mazzette e offerte, i vertici del siderurgico non hanno più nessuna intenzione di sostenere finanziariamente iniziative di vario genere, comprese quelle religiose. Finanziare le ricorrenze in onore dei Santi non rientra più nei programmi dell'Ilva che, evidentemente, adesso deve impiegare le sue risorse per gli interventi di messa a norma degli impianti. nubi viola Ilva


L'Ilva, a quanto pare, ha deciso di tagliare i fondi ai .Santi. Lo scorso anno, l'azienda, stando a quanto emerso dalle indagini, ha finanziato la festa dei Santi Cosma e Damiano, una delle più importanti e sentite in città, elargendo 5.000 euro. Stessa somma ha versato ad un altro (non specificato) "comitato festeggiamenti". Sempre in Città Vecchia, l'altra festa "sponsorizzata" è stata quella della Stella Maris, questa volta con una somma più modesta, mille euro. Altri 2.500 euro, invece, sono stati regalati alla parrocchia Santissimi Angeli Custodi, del quartiere Tamburi.


Sempre nello stesso quartiere, l'Ilva, come è noto, alcuni anni fa, ha finanziato anche i lavori di rifacimento della facciata della chiesa di Gesù Divin Lavoratore imbrattata da fumi e polveri dello stesso stabilimento. In buona sostanza, era una sorta di risarcimento ma ha fatto discutere molto e ha suscitato anche la reazione di qualcuno che su un muro ha scritto a  caratteri cubitali: "l'Ilva uccide la chiesa assolve". Qualcuno si è subito adoperato per cancellare tutto. Sull'onda delle polemiche, l'arcivescovo, monsignor Filippo Santoro, aveva annunciato pubblicamente la decisione di non accettare più denaro dall'Ilva ma non aveva specificato se soltanto la curia o anche le parrocchie. A sciogliere ogni dubbio ci ha pensato l'Ilva: non più soldi ma soltanto. preghiere.

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