Ilva, ambientalisti e Statte frenano "Almeno tre mesi per studiare l'Aia"
Assalto all'Aia proprio alla vigilia del definitivo semaforo verde all'autorizzazione integrata ambientale per l'Ilva di Taranto. Sul piede di guerra gli ambientalisti ma anche il Comune di Statte. Si chiede un rinvio di novanta giorni per esaminare il documento in rampa di lancio dal ministero dell'ambiente.
"L'abbiamo letta velocemente - spiega Alessandro Marescotti di Paecelink - e nonostante questo abbiamo notato aspetti che meritano di essere approfonditi. Un esempio per tutti è fornito da molte emissioni di sostanze cancerogene dagli impianti, che nell'Aia vengono indicate come parametri conoscitivi e per le quali non sono previsti limiti. Per inquinanti come Ipa, pm10, metalli pesanti, pericolosi come il piombo - continua Marescotti - viene prevista la misurazione ma non c'è alcun limite alle emissioni, come è fissato per la diossina nel caso del camino E312.
In verità ci aspettavamo limiti rigorosi per neurotossici e sostanze cancerogene, ma non ci sono. Nel documento - insiste il rappresentante di Peacelink - si utilizzano unità di misura diverse da quelle impiegate dai periti chimici della procura. In questa maniera è impossibile effettuare un confronto per verificare se l'autorizzazione rispetta i limiti stringenti fissati dai consulenti dei giudici".
La requisitoria di Marescotti va oltre inquadrando nel mirino la promessa fatta nei lavori preparatori dell'Aia, di tenere conto delle prescrizioni e delle valutazioni contenute
nel provvedimento di sequestro dell'area a caldo della grande fabbrica, firmato dal gip Patrizia Todisco. "Nelle 140 pagine dell'Aia - attacca Marescotti - non abbiamo trovato un solo riferimento alle tabelle e alle emissioni di cui parla il magistrato. Per questo - conclude - come minimo serve altro tempo per esaminare la bozza e prospettare rilievi nell'ottica della salvaguardia della salute e della vita dei tarantini".
Lo stesso rinvio di novanta giorni è richiesto dal Comune di Statte, che confina con l'Ilva. Il vicesindaco Francesco Tagliente, in vista della conferenza di servizi per la discussione dell'Aia da rilasciare all'Ilva in programma domani, infatti, ha rinnovato la richiesta, già avanzata lo scorso 18 settembre, di prorogare l'approvazione di 90 giorni.
"Cinque giorni - dice il vicesindaco - non sono sufficienti per analizzare e studiare le 140 pagine del documento che contiene le prescrizioni per l'Autorizzazione integrata ambientale. Non bastano agli enti preposti e alle associazioni per verificarne i contenuti, l'efficacia e la qualità. Non sono sufficienti per formulare e chiedere le prescrizioni necessarie. È, inoltre, fondamentale - continua - che tutti convergano verso obiettivi comuni, che l'Aia non determini ulteriori divisioni e fratture tra le varie parti sociali, già provate da pericolosi microconflitti. Ma per ottenere ciò è necessario che il territorio ragioni tutto insieme intorno al documento, che deve salvaguardare salute, ambiente e lavoro".
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