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Le osservazioni di PeaceLink sul riesame dell'Autorizzazione all'lva

Il riesame dell'Autorizzazione all'Ilva è stato concluso. Ma le scelte fatte sono incompatibili con i risultati dello studio epidemiologico SENTIERI. Le osservazioni presentate mettono in luce pesanti carenze e forzature, insopportabili alla luce dei dati dell'emergenza sanitaria a Taranto ribaditi già dalle ordinanze dei Magistrati.
30 ottobre 2012

Taranto manifestazione

IL RIESAME DELL'AIA

La Conferenza di servizi del 18 ottobre si è conclusa in gran fretta. La revisione dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (rilasciata all’Ilva di Taranto per il funzionamento dei suoi impianti nell’agosto 2011) pare fosse stata decisa  nel marzo scorso, quando le indagini della Procura di Taranto per disastro ambientale e altri gravi reati erano a buon punto. Ma informazioni più precise sono circolate solo  dopo il sequestro delle aree più pericolose dell’acciaieria. Quella del 18 ottobre è stata l'unica riunione (conferenza di servizi) tra il ministero dell'Ambiente, gli altri ministeri interessati - tra cui Salute e Sviluppo Economico - e alcuni organismi tecnici, la regione Puglia, la Provincia di Taranto e i Comuni di Taranto e di Statte.

Alle 13.00 l'ultima tra le dieci associazioni da ascoltare era ancora dentro al grande salone Europa, nella sede del ministero dell'Ambiente. Appena due ore dopo, l'accordo tra le Amministrazioni presenti era già stato raggiunto.

LO STUDIO SENTIERI E I DATI SULLA MORTALITA'

Lo studio SENTIERI, invece, che analizzava la situazione sanitaria a Taranto e in altri 43 siti ad alto rischio ambientale, ha avuto tempi e ritmi diversi e più lenti: la diffusione dei dati sulla mortalità della popolazione a Taranto e nei quartieri più esposti all'impatto dell'acciaieria Ilva, nel periodo di osservazione 2002-2008 (un aggiornamento), era stata annunciata per il 18 settembre scorso. Già le informazioni riferite al periodo precedente (diffusi nell'autunno 2011) erano apparse più che allarmanti, ma piuttosto che essere accelerata, la diffusione della seconda tranche è stata rinviata addirittura per due volte (spostandola prima dal 18 settembre al 12 ottobre, e più tardi, senza spiegazioni,alla settimana del 22 ottobre). Si è voluto insomma oscurare la realtà degli ammalati e dei morti di inquinamento. Un'operazione imbarazzante persino per chi si trova a commentarla.

Le persone - decine di migliaia a Taranto e milioni di vittime dirette e indirette dell'inquinamento in Italia - valgono meno degli impianti industriali, da far funzionare "ad ogni costo" (come dichiarò alla fine dello scorso luglio il Ministro dell'Ambiente alla notizia del sequestro giudiziario e degli arresti di otto amministratori e dirigenti dell'Ilva). Ora che i dati epidemiologici sono inconfutabili, il Ministro dovrebbe scusarsi per le dichiarazioni ostinatamente assolutorie nei confronti dell'Ilva; viene invece inaugurata una nuova serie di dichiarazioni "originali", in cui si afferma che i dati sanitari di SENTIERI, riferendosi al massimo al 2009, sarebbero "vecchi" ... 

Quando ciò a cui si assiste è troppo lontano dai propri valori, è persino difficile replicare. Non sarebbe, tra  l'altro, difficile individuare la fonte certa e attuale di alcuni tipi di inquinanti, per i quali diventa possibile - neutralizzandone temporaneamente la fonte - riscontrare in pochi giorni la scomparsa o la fortissima riduzione. E' così, ad esempio, per il piombo, le cui tracce scompaiono dopo 15 giorni dalle urine. D'altro canto, gli animali da allevamento possono venire contaminati nel giro di pochissimi giorni dalla diossina.

COSA FARA' SUBITO IL GOVERNO PER LA POPOLAZIONE?

Chi ha voluto tenere separata la procedura che doveva autorizzare l'esercizio degli impianti e garantire "un alto livello di protezione ambientale" e i risultati degli studi epidemiologici (separando acciaio e  morti) ha in definitiva confessato di avere paura della verità. Oramai però la verità la conoscono in tanti, tecnici, osservatori locali e anche nazionali e internazionali che possono valutare i difetti grossolani dell'AIA originaria e del suo riesame e la volontà di ignorare, finché possibile, l'accertamento in corso di gravi reati. Ma oramai, pure dopo le gravi anomalie a cui abbiamo assistito, non c'è più spazio per alibi e inefficienze. Si può parlare solo di interventi immediati e importanti. Lo Stato e tutte le istituzioni dovrebbero fare finalmente il loro dovere, accanto alla magistratura. 

Note: Il 26 ottobre scorso, l'Autorizzazione Integrata Ambientale è stata firmata dal Ministro dell'Ambiente, con le modifiche ed integrazioni previste nel riesame. In alcuni casi l'inquinamento continuerebbe come prima (come nel caso dei parchi minerali che inondano di polveri la città, la cui copertura è prevista in tre anni, senza dislocazione e impermeabilizzazione del terreno).

PeaceLink - nei soli cinque giorni messi a disposizione - aveva esaminato la proposta di riesame dell'AIA evidenziandone le carenze più macroscopiche, messe in luce anche dalle altre associazioni, dai medici e dai pediatri.

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