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Il caso

La denuncia del 118: non ci hanno chiamato, ancora una volta legge ignorata

Un’altra vittima sul lavoro, ma è polemica sui sistemi di soccorso. «Non siamo stati assolutamente interpellati e questo in violazione di quanto prevede la legge italiana»
31 ottobre 2012
Maria Rosaria Gigante
Fonte: Gazzetta del Mezzogiorno - 31 ottobre 2012

Un’altra vittima sul lavoro, ma è polemica sui sistemi di soccorso. «Non siamo stati assolutamente interpellati e questo in violazione di quanto prevede la legge italiana». A far giungere la smentita di quanto le prime notizie diffondevano subito dopo l’incidente che è costato la vita ad un dipendente dell’Ilva, cioè dei soccorsi praticati dal 118, è lo stesso direttore del Sistema 118 dell’Asl Ta, Mario Balzanelli. «Sono sconcertato - dice - sono sconcertato perché ogni qual volta si verifica una situazione di emergenza in queste aree industriali, così come siamo in grado di documentare con atti di ufficio, il Sistema 118 viene puntualmente ignorato». Il responsabile del Sistema di emergenza urgenza territoriale tarantino, quindi, incalza: «La legislazione nazionale sancisce l’obbligo di chiamata del sistema 118 in caso di emergenza sanitaria da parte di chiunque vi si trovi al cospetto di un’emergenza appunto. Gli ambienti di lavoro non fanno eccezione, né tanto meno fanno eccezione gli ambienti di lavoro ad alto rischio. Addirittura, proprio per gli ambienti di lavoro, a più riprese il legislatore norma l’obbligo di chiamata del Sistema 118». 


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Ma se all’interno dell’azienda c’è personale in grado di prestare soccorsi? «Assolutamente no. In tal senso disporre all’interno di uno stabilimento industriale di personale medico infermieristico in grado di effettuare l’intervento del primo soccorso al paziente non esonera affatto il datore dall’obbligo istituzionale di chiamare il Sistema 118 che è per il cittadino la garanzia di tutela migliore in assoluto ai fini prognostici ai sensi della sopravvivenza e delle disabilità. Chi deve fare l’emergenza per il legislatore italiano è il 118. Non sono previsti altri attori istituzionali dalla legislazione italiana». 

Il caso è stato rappresentato al Prefetto? «Anche quest’ultimo caso è stato sottolineato all’attenzione del prefetto. Ma ovviamente la questione è stata sollevata a più riprese presso l’organo istituzionale per competenza che è la Prefettura. purtroppo, però, eventi di questo tipo di sono riproposti con assoluta puntualità». 

Come si caratterizza un soccorso del 118? «Il soccorso di garanzia da parte del 118 si compendia nel recupero delle funzioni vitali laddove perse e nella stabilizzazione ed il mantenimento delle stesse funzioni vitali. Eseguiamo metodologie di soccorso avanzate secondo lo stato dell’arte del settore». 

Come obiettano i datori di lavoro inadempienti in tal senso? «Non lo so, non obiettano alcunchè. Semplicemente ignorano la legge. Quel che è grave è che, così facendo, famiglia e parenti della vittima vengono privati della possibilità che il congiunto sia stato soccorso per quello che il legislatore impone. Ribadisco: il 118 è lo strumento che il legislatore ha posto a tutela della vita degli italiani. Privare arbitrariamente un cittadino italiano dei soccorsi del sistema territoriale dell’emergenza è un fatto di una gravità inaudita».

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