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Comunicato stampa

"Il Sindaco di Taranto non perda tempo a chiedere il risarcimento all'Ilva"

Taranto ha bisogno di un Primo Cittadino che si esprima attraverso tutti i poteri che la legge gli consente e non di una controfigura dello “Scrivano fiorentino” del libro Cuore
20 novembre 2012
Vittoria Orlando (Tarantorespira)

La vicenda dei ritardi nella richiesta del risarcimento danni nei confronti dell’ILVA sta assumendo veri e propri  caratteri di una farsa mal riuscita,  evidenziando  l’assoluta inadeguatezza e incompetenza del Sindaco e della sua  Amministrazione.

A  quasi sette anni di distanza, quando nel 2005 una sentenza della Corte Costituzionale condannò Emilio Riva e l’allora direttore dello stabilimento Luigi Capogrosso, l’azione risarcitoria si trascina in un balletto inconcludente fatto di accuse, rivalse, giustificazioni: conferimento e revoca di mandato all’avv. Miraglia, errati atti di citazione nei confronti dell’ ILVA  anziché di Riva e Capogrosso a causa di errori grossolani contenuti nel mandato conferito, mancato ritorno di una ricevuta postale senza indagarne le cause, conferimenti di nuovi mandati legali , il tutto mentre l’Ilva continua a scaricare i costi dell’inquinamento sulla città. E che si tratti di costi ingenti lo si evince da un recente studio dell’E.E.A (European Environment Agency),l ‘Agenzia ufficiale dell’Unione Europea , incaricata del monitoraggio ambientale . In esso si afferma che l’inquinamento provocato dall’ILVA, in termini di danno alla salute e all’ambiente, ha un costo stimabile tra i 283 e 463 milioni di euro l’anno e basa tale valore sulle emissioni dichiarate dagli stessi stabilimenti. Volendo fare un calcolo approssimativo per difetto, a tutt’oggi  l’ILVA dovrebbe risarcire alla città di Taranto una somma  che non sarebbe inferiore ai 6 miliardi. Il Sindaco Stefàno e Emilio Riva

Alla luce di questo studio, il movimento Taranto Respira chiede con forza al Sindaco di formulare e uniformare le sue richieste di risarcimento del danno ai criteri stabiliti dall’EEA , trattandosi di dati forniti dall’Ente che ,per autorevolezza e in qualità di organismo tecnico sovranazionale super partes, riveste un ruolo ufficiale di riferimento alle decisioni politiche.

Taranto ha bisogno di un Primo Cittadino che si esprima attraverso tutti i poteri che la legge gli consente e non di una controfigura dello “Scrivano fiorentino” del libro Cuore. 

 

 


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