Peacelink: impressionante catena di omissioni e complicità
E' una ventata di legalità. Attendevamo un sussulto di giustizia ed è finalmente arrivato.
A Taranto la cupola del malaffare ambientale comincia a crollare, colpo su colpo.
A noi cittadini spetta il compito di sostenere questa svolta a favore della legalità.
Fermo restando la presunzione di innocenza individuale, che è alla base del nostro ordinamento, ci sembra che emerga un sistema complessivo che è assolutamente inquietante e anomalo.
Siamo di fronte alla demolizione di un sistema di potere che ha avvelenato peranni, distruggendo le vite, il futuro e la stessa dignità di una comunità.
Una impressionante catena di omissioni e complicità viene alla luce.
E' la politica la chiave di volta di un sistema che ha consentito di inquinare per tanti anni senza ritegno alcuno.
Quella che viviamo è la più grande rivoluzione che poteva esserci a Taranto. Una rivoluzione di legalità fatta con il codice penale alla mano. E' la svolta che ci ridà speranza. E' la rottura della rete di complicità che inchioda alle sue responsabilità quella politica omissiva e fallimentare che per decenni ha favorito il disastro ambientale, un distastro è sotto gli occhi di tutti e che ha decretato ogni anno la strage di decine di persone, uccise dall'inquinamento industriale.
Le persone sono morte per le omissioni su cui la magistratura indaga.
Una politica di grandi alleanze e di finte alternanze ha depredato trasversalmente il nostro territorio non avviando mai bonifiche e non richiedendo mai i risarcimenti a chi inquinava. "Chi inquina paga" è un principio mai applicato e a pagare sono stati solo gli inquinati.
Adesso è il momento di ricostruire una città devastata non solo dall'inquinamento ma dalla malapolitica che ha omesso controlli e ha chiuso entrambi gli occhi di fronte allo scempio che era di fronte agli occhi di tutti.
I beni di chi ha realizzato profitti illeciti andrebbero sequestrati. Bene ha fatto la magistratura a sequestrare la produzione di questi ultimi mesi, realizzata nonostante il sequestro degli impianti senza facoltà d'uso.
Articoli correlati
- Lettera ai sostenitori di PeaceLink
ILVA, continua la nostra lotta per l'ambiente e la salute pubblica
L’annullamento della sentenza di primo grado rappresenta un passo indietro, causato da questioni procedurali. Ma non equivale a un'assoluzione. La realtà dell’inquinamento dell’ILVA rimane comunque acquisita e il GIP di Potenza Ida Iura ha infatti emesso un nuovo decreto di sequestro degli impianti.29 ottobre 2024 - Associazione PeaceLink - Ottobre 2024
Lettera di ottobre agli amici di PeaceLink
Vogliamo porre al centro il tema del diritto alla felicità. È un tema che dovrebbe toccare ciascuno di noi, invitandoci a immaginare insieme una società futura che combatta la solitudine, che superi la rassegnazione individuale e che riaffermi il principio di speranza e felicità condivisa.29 ottobre 2024 - Alessandro Marescotti - La riattivazione dell'altoforno 1 dell'ILVA di Taranto
La buffa cerimonia del ministro Urso
Si potrebbe paragonare l'inaugurazione di oggi all'assurdità di una cerimonia in cui la FIAT mettesse in piedi un evento per presentare con orgoglio una Fiat 1100 malconcia di sessant'anni fa, invece di un'auto elettrica moderna e all'avanguardia.15 ottobre 2024 - Alessandro Marescotti - L'inquinamento dell'ILVA va oltre il cambiamento climatico
Un futuro da costruire insieme a Taranto, la riconversione
Al termine del corteo dei Friday For Future di Taranto, Roberto ha letto questo testo che esprime le sue preoccupazioni e le sue speranze e che si conclude così: "Uniti possiamo far sentire la nostra voce e costruire un futuro migliore per noi e per le generazioni a venire."11 ottobre 2024
Sociale.network