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Ilva, no alla scarcerazione di Archinà ecco le motivazioni del Riesame

Per i giudici l'ex manager è "un maestro in insabbiamenti". Durissimi anche contro l'ex consulente della procura: "Ha commesso reati di estrema gravità"
8 gennaio 2013
Fonte: Repubblica ed. Bari - 07 gennaio 2013

Maestro negli insabbiamenti, l'ex manager Ilva. Reati di estrema gravità quelli commessi dall'ex consulente della procura. Durissimo il Riesame nei confronti di Girolamo Archinà e Lorenzo Liberti, arrestati nell'ambito dell'inchiesta sull'Ilva. E' quantro si legge nelle motivazioni depositate oggi che hanno portato i giudici a respingere la richiesta di scarcerazione l'11 dicembre scorso. 


L'ex dirigente dell'Ilva Girolamo Archinà è "il maestro degli insabbiamenti", secondo Emilio Riva intercettato: questa definizione "è altamente eloquente della straordinaria capacità dell'indagato di infiltrarsi nelle istituzioni, manipolare la stampa e pilotare l'azione di altri pubblici poteri", scrive il tribunale del riesame.  Girolamo Archinà

Archinà, che è in carcere, e Liberti che è ai domiciliari, vennero arrestati il 26 novembre scorso per un presunto episodio di corruzione in atti giudiziari; Archinà è anche accusato di concorso in disastro ambientale. 

Per i giudici del riesame Archinà è "una personalità senza scrupoli che ha consentito e condiviso la criminosa gestione dello stabilimento che ha causato il disastro ambientale, con i conseguenti effetti letali sulla popolazione del tarantino". Il tribunale sottolinea inoltre nei confronti di Archinà "l'indifferenza mostrata per il rispetto della legge e l'assenza di ogni remora nell'agire, non avendo esitato a corrompere finanche un consulente della procura". 

L'ex presidente del Politecnico di Taranto ed ex consulente della procura Lorenzo Liberti ha commesso reati di "estrema gravità, non solo per la loro intrinseca consistenza, ma soprattutto per le ripercussioni che sarebbero potute derivare sulle indagini in corso" a carico dei vertici dell'Ilva. lo scrivono i giudici del tribunale del Riesame motivando il rigetto della richiesta di rimessione in libertà di Liberti, decisa l'11 dicembre scorso.

Liberti è accusato di corruzione in atti giudiziari per un presunta tangente di 10mila euro che, secondo l'accusa, avrebbe ricevuto dall'ex dirigente Ilva Girolamo Archinà per alterare in favore dell'azienda una perizia sulle fonti di inquinamento della città.

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