Ilva: discussi ricorsi per scarcerazione Nicola Riva e su vendita acciaio sequestrato
Taranto, 12 mar. (Adnkronos) - Sono stati discussi stamane al Tribunale di Taranto due ricorsi riguardanti la vicenda dello stabilimento siderurgico Ilva.
Il primo riguarda una nuova richiesta di scarcerazione di Nicola Riva, ex presidente dell'azienda che si trova agli arresti domiciliari dal 26 luglio scorso nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Taranto sul presunto disastro ambientale.
Il secondo riguarda il ricorso presentato dall'azienda contro il provvedimento del gip Patrizia Todisco che il 14 febbraio ha ordinato ai custodi giudiziari la vendita dei prodotti finiti e semilavorati posti sotto sequestro il 22 novembre scorso dalla stessa gip nel secondo capitolo dell'inchiesta. Si tratta di circa 1 milione e 700 mila tonnellate di coils, bramme e rotoli di acciaio che, secondo la Procura della Repubblica e lo stesso gip , rischiano di deteriorarsi se rimangono fermi nei depositi o sulle banchine dell'Ilva. Il ricavato della vendita (il valore stimato e' tra 800 milioni e 1 miliardo di euro) e' destinato a essere custodito in un conto corrente controllato dall'autorita' giudiziaria fino a quando non si concludera' la vicenda.
La decisione su questo appello dovrebbe giungere entro la giornata di venerdi'. La Procura della Repubblica, rappresentata in aula dal sostituto procuratore Giovanna Cannarile e dal procuratore capo Franco Sebastio, ha depositato una nota dell'Arpa, l'agenzia regionale per l'ambiente, in cui si sostiene che l'azienda non ha adempiuto ad alcune prescrizioni. Il collegio del Tribunale e' lo stesso per le due vicende anche se i ricorsi sono differenti.
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