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Lanterne per Lorenzo

Nella notte di san Lorenzo nel cielo di Taranto c'erano lanterne e lacrime per Lorenzo Zaratta, ennesima vittima di tumore a soli cinque anni, al posto delle stelle cadenti
10 agosto 2014
Fulvia Gravame

Era cominciato un po’ sottotono, una battuta tra amici che si conoscono da anni per ricordare il piccolo Lorenzo Zaratta nel giorno del suo onomastico e star vicini al fratellino e ai suoi genitori. Claudio e altri avevano pensato di lanciare le lanterne cinesi che sono fatte di carta sottilissima e che volano appena quando l’aria calda prodotta dalla fiammella posta alla loro base le riempie. Lanterne per Lorenzo

 Il luogo prescelto era simbolico, era quello dove i genitori di Lorenzo avevano invitato amici e parenti qualche giorno dopo i funerali, ma soprattutto è una splendida spiaggia che ha di fronte il panorama di una città industriale: enormi serbatoi dell’ENI, l’ILVA e le gru. L’idea è stata fatta circolare in un ambito ristretto per tutelareL la famiglia Zaratta, ma alla fine eravamo più di cinquanta persone.  

Abbiamo dato un senso diverso alla notte di san Lorenzo: invece di contare le stelle cadenti, abbiamo lanciato le nostre lacrime verso il cielo, chiedendo pace e giustizia. Del resto, qualcuno più autorevole di me disse molti anni fa che non c’è pace, senza giustizia. L’ILVA ha fatto da sfondo al lancio delle lanterne con i soliti vapori che si levavano verso l’alto ma poiché non riuscivano a disperdersi, piegavano verso la città, verso destra guardando la zona industriale.
Vapori ILVA per Lorenzo, 1

  Le fotografie che pubblico sono sfocate, ma testimoniano la colonna di vapore. Vapori ILVA per Lorenzo  Non è una novità, spesso e specialmente di notte il cielo di Taranto sopra la zona industriale presenta queste colonne.   

Solo che la notte dedicata a Lorenzo Zaratta doveva essere diversa, noi volevamo che lo fosse, ma non lo è stata.

Chi ha il potere di fare qualcosa e non lo usa, è colpevole.   Maledizione di via Lisippo

Chi conosce le conseguenze mediche dell’inquinamento presente a Taranto e non le denunzia, è colpevole. 

Chi disinforma sugli effetti dell’inquinamento, sottacendo il significato dei dati scientifici, è colpevole.

L’ennesima morte per tumore deve essere il pungolo della coscienza di coloro che possono impedirne altre.

Diamo ai figli di Taranto un futuro diverso e migliore!

Note: Peppino Corisi: «Ennesimo decesso per neoplasia polmonare».
http://www.tarantosociale.org/tarantosociale/a/36032.html

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