La mia Capitale della Cultura
Lunedì 25 gennaio il ministro Franceschini proclamerà la Città italiana Capitale della Cultura 2017. Tra le candidate c’è anche Taranto, ma non se ne parla o se ne parla troppo poco. Ho fatto un giro su internet, ho cercato tra i risultati di Google News. Ma sarebbe stato meglio non farlo. Il motivo? Gli articoli che ho trovato appartengono tutti (o quasi) a giornali e quotidiani che non sono tarantini, e neanche pugliesi. Ogni città candidata (sono nove, perché Mantova ha ricevuto la nomina per il 2016) cerca di portare alta la propria bandiera, di mettere in risalto le proprie virtù, le proprie bellezze, la propria dinamicità, le proprie potenzialità.
A Parma sono tutti in fermento. Non è stato conquistato il titolo per il 2016, ma le speranze non sono andate certo perdute. Lunga presentazione del Dossier di candidatura, grandi sorrisi e great expectations (per citare Dickens). Tutti credono fermamente nelle risorse che Parma possiede e in quelle che, in futuro, potrà possedere. Mentre a Taranto non si riesce a valorizzare niente.
E quindi mi viene da pensare che, in questa candidatura, nessuno ci creda. Ma se i primi a non crederci siamo noi, come potrà prenderci sul serio chi sceglierà la candidata migliore? Se i primi a non valorizzare il nostro centro storico siamo noi, coloro che cercheranno la città con le potenzialità maggiori per farne Capitale della Cultura, come potranno minimamente pensare a Taranto?
La mia Città della Cultura è una città che ha storia, è una città che non ha paura del futuro e che, anzi, accetta le sfide. La mia Città della Cultura è una città che si mette in gioco, che non si spaventa davanti a nulla e che matura continuamente idee nuove. La mia Città della Cultura è una città antica, ma giovane, con tanta voglia di fare e tanti progetti innovativi. La mia Città della Cultura è una città impertinente, che si staglia tra le altre e mette in mostra tutta se stessa. La mia Città della Cultura è una città silenziosa, che non ha bisogno di parole per essere apprezzata in tutte le sue bellezze. La mia Città della Cultura è una città che crede fermamente in se stessa e che sa giocare le carte giuste nel momento giusto. La mia Citta della Cultura è una città che, anche se affronta mille difficoltà, trova sempre un modo per rialzarsi. La mia Città della Cultura è una città che ha migliaia di anime, ma tutte unite, tutte pienamente innamorate della loro città.
E, davanti a questo, Taranto cos'è?
Taranto ha una storia da fare invidia, ha una posizione geografica da vera privilegiata, ha un Museo Archeologico Nazionale tra i più importanti d’Italia, ha il Castello Aragonese, ha il ponte girevole, ha le due Colonne doriche a testimonianza dell’antico Tempio di Poseidone, ha i due mari. Taranto è una fonte di bellezza inestimabile e inarrestabile. Taranto, quando vuole, sa assumere i contorni di un dipinto impressionista. Taranto è in grado di rapire con i suoi colori, con i suoi paesaggi, con la sua eclettica identità. Taranto, se vuole, sa stupire. Taranto sa sorprendere e meravigliare. Taranto sa. Taranto è. Ma i tarantini sanno?
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