Tra un clacson e un diadema
È una calda domenica d’inverno, di quelle che non vedevo da un po’, di quelle che se le cerchi non le trovi e se le ignori si rivelano. Insomma, è una calda domenica d’inverno, una calda domenica del sud.
Faccio in giro in centro, c’è chi fa shopping, chi compra il giornale, chi sfida la fortuna col gratta e vinci, chi passeggia portando addosso i segni di un lungo sabato sera, chi parcheggia in doppia fila perché “devo fare una cosa veloce, torno subito” e chi fa giro giro tondo in cerca di due strisce dove inserire la propria auto per quelle poche ore che restano della domenica mattina. Io sono tra questi ultimi. Quando trovo le tanto desiderate strisce libere, esulto come un ultras allo Iacovone. Scendo dall’auto, percorro Corso Umberto, imbocco via Cavour. La mia domenica mattina la trascorrerò qui, al Museo Archeologico Marta.
Basta entrare per lascarsi dietro i rumori delle auto, i clacson asfissianti, le sgommate in curva e il caldo
Anelli, orecchini, diademi, collane, bracciali, specchi. Eleganza, purezza, armonia, incanto, splendore, meraviglia, magia. Taranto, serbatoio di bellezze e segreti, di fascino e seduzione. Taranto terra d’altri tempi, terra spartana e terra romana, terra assaggiata, gustata, assaporata, scoperta, goduta, divorata. Taranto, terra d’amore e di lotte, terra invidiata e conquistata, terra voluta e desiderata. Statue, teste, ritratti, mosaici, fontane, vasche, vetri, colori. Solidità, resistenza, vigore, energia, potenza, vitalità, ardore, passione. Taranto eclettica, Taranto intima, Taranto sconvolta, Taranto arcana, Taranto oscura, Taranto rischiarata, Taranto amata.
E, come per incanto, la magia finisce qui. L’ultimo corridoio, l’ultimo sguardo, l’ultimo saluto a una città che ancora c’è, che ancora vive, che ancora lotta, che ancora ama e che ancora spera di essere amata.
Varco la soglia del Museo. Un autobus non riesce a passare perché c’è un auto parcheggiata in doppia fila.
Articoli correlati
- Taranto a Sanremo
E come per magia
L'omaggio di Beppe Fiorello a una terra martoriata. Amara terra mia14 febbraio 2016 - Cristina Sgobio Bambini, Taranto, vita: le parole chiave che fanno a pugni
Se da una parte c’è chi sta cercando un futuro per l’Ilva, dall’altra c’è chi sta cercando un futuro per Taranto13 gennaio 2016 - Cristina Sgobio- Taranto vista da Parma
La mia Capitale della Cultura
Taranto tra le nove candidate per il titolo, tra bellezze e prospettive per il futuro. Ma i tarantini ci credono?20 gennaio 2016 - Cristina Sgobio - Un libro ricco di storie vere di tarantini, dentro e fuori la fabbrica
Il 2016 è iniziato bene a Taranto perché ci sono molte persone stanche di essere soggiogate
Con questo articolo Cristina Sgobio comincia la sua collaborazione con Peacelink. Le diamo il benvenuto. E' una giovane laureata che ha saputo descrivere come le persone sono passate da un atteggiamento di indifferenza per l'Ilva ad una riflessione profonda su questioni spesso taciute.7 gennaio 2016
Sociale.network