Dal 2009 chiesti controlli prioritari sulle carni che arrivano sulle tavole di tutti
Animali al pascolo attorno all'area industriale
PeaceLink: "La carne di Taranto è controllata nei macelli per verificare la presenza di diossina?"
9 giugno 2016
COMUNICATO IN RISPOSTA ALLA ASL DI TARANTO
La ASL ha risposto al nostro comunicato in cui condividevamo una foto scattata fra Taranto e Massafra accompagnata dal seguente commento: "Si possono notare animali al pascolo in un'area che dovrebbe essere interdetta per via della contaminazione da diossina".
La ASL risponde che “le pecore oggetto della segnalazione e ritratte in una fotografia sono al pascolo, sullo sfalcio del foraggio" e specifica che questo non è vietato dall’articolo 2, dell’Ordinanza Regionale del 23 febbraio 2010, n°176, "che stabilisce - annota ancora la ASL - il divieto di pascolo nei terreni non aventi destinazione agricola ricadenti entro un raggio di non meno di 20 chilometri attorno all’area industriale di Taranto". Si tratterebbe per la ASL di "terreni coltivati in possesso dei requisiti, strutturali funzionali e documentali previsti dalla normativa vigente in materia”.
Ne prendiamo atto.
Sappiamo bene che non tutto il territorio rientrante nel raggio di 20 chilometri è interdetto al pascolo. (1)
Il divieto è nato in quanto la diossina ha la terribile caratteristica di legarsi per anni e anni alla sostanza organica presente sul terreno e di essere brucata dagli animali. Va detto che i terreni dissodati e rivoltati riducono il rischio diossina per via del rimescolamento della terra. Questa pratica agricola tuttavia non fa "evaporare" la diossina, ma ottiene semplicemente l'effetto immediato di spostarla negli strati più profondi, diluendola.
Questa pratica che dà immediati vantaggi tuttavia fa durare un secolo anziché un decennio. (2)
Per questa ragione non è sostitutiva della bonifica vera e propria dei terreni, ossia dell'asportazione dello strato contaminato.
Vorremmo fare a questo punto alcune osservazioni con spirito assolutamente costruttivo.
Poniamo le seguenti domande.
- Come si fa a riconoscere un'area di pascolo interdetta da una non interdetta se non vi sono cartelli?
- Il sindaco di Taranto, ad esempio, ha dato ufficiale comunicazione dell'ordinanza sul divieto di pascolo?
Mentre giungeva alla stampa la smentita della ASL a noi arrivava contemporaneamente la segnalazione che a Massafra il Comitato No raddoppio per una Corretta gestione dei rifiuti di Massafra aveva inoltrato ripetute lamentele e segnalazioni alle autorità per la mancanza di sorveglianza nei terreni potenzialmente interdetti al pascolo, nonché di cartelli che indichino tale divieto.
Evidentemente siamo intervenuti a sollevare un reale problema di informazione e di sorveglianza che non può essere archiviato con una smentita di circostanza.
Ma soprattutto vogliamo chiedere alla ASL dove avviene la macellazione della carne degli animali al pascolo in aree che ricadono nei 20 chilometri previsti dalla legge. In quei macelli la carne viene controllata per verificare la presenza di diossina?
Come è noto agli esperti la presenza di diossina nella carne è in concentrazioni molto più elevate rispetto al latte, ma spesso si preferisce fare il controllo sul latte anziché sulla carne. Infatti quando sono stati compiuti i controlli sul latte delle pecore e delle capre, i superamenti dei limiti per la diossina si riscontrava nel 17 per cento dei campioni. Quando si è passati ad analizzare la carne gli “sforamenti” per diossina sono saliti all'83 per cento.
Questa è la ragione che ci ha spinto fin dal 2009 a chiedere controlli prioritari delle carni nei macelli. (3)
E questa è la ragione per cui ritorniamo a chiedere controlli sulla carne che proviene da Taranto. Quei controlli nei macelli li chiediamo dal 2009 ma non sono stati mai attuati durante la presidenza Vendola. Nel luglio 2009 il Dipartimento di Prevenzione della ASL di Taranto il Dipartimento di prevenzione della Asl di Taranto aveva dichiarato l'avvio di una vigilanza sui macelli baresi dove viene macellata la carne tarantina. Il dottor Michele Conversano aveva pubblicamente annunciato una sorta di “coordinamento” fra il Dipartimento di Prevenzione di Taranto e quello di Bari. Ma tutto questo non ha avuto un seguito, nonostante le nostre ripetute sollecitazioni e le dichiarazioni di buona volontà della ASL. Cosa si è inceppato?
Solo controllando la carne potremo dire se gli animali che pascolano attorno a Taranto lo fanno garantendoci la sicurezza alimentare oppure no.
Da anni viviamo nel dubbio in quanto nei macelli non ci risultano attualmente controlli sistematici per verificare la presenza di diossina nella carne proveniente da Taranto, carne che chiunque potrebbe consumare. Attendiamo una smentita anche su questo. Ci piacerebbe enormemente piacere essere smentiti e constatare l'attuazione della nostra richiesta avanzata ben sette anni fa. Una legittima richiesta arenatasi per ragioni tutte da capire.
Alessandro Marescotti
Presidente di PeaceLink
www.peacelink.it
ANNOTAZIONI E FONTI
(1) Ordinanza regionale 23 febbraio 2010, n. 176 http://www.regione.puglia.it/web/files/sanita/divieto_consumo_fegati.pdf
(2) "La persistenza di TCDD (tetraclorodibenzodiossina) negli strati superficiali del suolo è stimata in 9-15 anni, mentre negli strati profondi è di 25-100 anni, a causa della sua limitata rimozione e del suo lungo periodo di emivita".
(3) Vedere le richieste di controllo sui macelli a partire dal 2009
Articoli correlati
- Lettera ai sostenitori di PeaceLink
ILVA, continua la nostra lotta per l'ambiente e la salute pubblica
L’annullamento della sentenza di primo grado rappresenta un passo indietro, causato da questioni procedurali. Ma non equivale a un'assoluzione. La realtà dell’inquinamento dell’ILVA rimane comunque acquisita e il GIP di Potenza Ida Iura ha infatti emesso un nuovo decreto di sequestro degli impianti.29 ottobre 2024 - Associazione PeaceLink - Ottobre 2024
Lettera di ottobre agli amici di PeaceLink
Vogliamo porre al centro il tema del diritto alla felicità. È un tema che dovrebbe toccare ciascuno di noi, invitandoci a immaginare insieme una società futura che combatta la solitudine, che superi la rassegnazione individuale e che riaffermi il principio di speranza e felicità condivisa.29 ottobre 2024 - Alessandro Marescotti - La riattivazione dell'altoforno 1 dell'ILVA di Taranto
La buffa cerimonia del ministro Urso
Si potrebbe paragonare l'inaugurazione di oggi all'assurdità di una cerimonia in cui la FIAT mettesse in piedi un evento per presentare con orgoglio una Fiat 1100 malconcia di sessant'anni fa, invece di un'auto elettrica moderna e all'avanguardia.15 ottobre 2024 - Alessandro Marescotti - L'inquinamento dell'ILVA va oltre il cambiamento climatico
Un futuro da costruire insieme a Taranto, la riconversione
Al termine del corteo dei Friday For Future di Taranto, Roberto ha letto questo testo che esprime le sue preoccupazioni e le sue speranze e che si conclude così: "Uniti possiamo far sentire la nostra voce e costruire un futuro migliore per noi e per le generazioni a venire."11 ottobre 2024
Sociale.network