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Quello che è successo per la bonifica di Bagnoli non deve fare paura, ma essere d'insegnamento

La via d'uscita per Taranto e per gli altri SIN è nel fare realmente le bonifiche.
11 giugno 2018
Fulvia Gravame

Su uno striscione di un comitato per il SIN di Colleferro c'è scritto "La vera giustizia è la bonifica". Vale pure per Taranto dove insiste la più grande acciaieria d'Europa; perciò sapere che dopo la chiusura dello stabilimento di Bagnoli non si sia riusciti a fare la bonifica prevista è stato sempre motivo di preoccupazione. Purtroppo però è stato anche un alibi o uno spauracchio per i politici e per i media che lo hanno utilizzato per affermare che essendo fallito il percorso delle bonifiche a Bagnoli, non ha senso chiudere lo stabilimento di Taranto. 

Un esempio è nell'articolo a firma di Mattia Madonia a commento delle diverse posizioni che ci sono all'interno del M5s sull'Ilva; il giornalista commenta le giuste osservazioni di tipo economico dell'on. Fioramonti così:

"Il rischio è quello di trovarsi impantanati in una Bagnoli bis: anche in quel caso furono proposte bonifiche e riconversione dell’occupazione, ma circa trent’anni dopo la chiusura dell’impianto, le promesse non sono state mantenute."

Penso invece che dal fallimento della bonifica di Bagnoli possa emergere qualche elemento utile per Taranto e per tutti i siti contaminati in Italia:

- il sequestro dell'area di Bagnoli ha permesso di informare la città di Napoli e i decisori che le bonifiche non erano state fatte del tutto bene ed ha impedito che il suolo venisse riutilizzato;
- i controlli hanno funzionato e hanno portato ad un processo;
- si è arrivati alle condanne, tardi ma si è arrivati;
- le bonifiche sono un OBBLIGO DI LEGGE, quindi chi non le fa correttamente viene punito;
- chiudere Bagnoli ha interrotto l'emissione in atmosfera di polveri sottili cariche di diossine, furani, metalli pesanti, IPA ecc
Quelli che citano Bagnoli come un fallimento dovrebbe pensare agli effetti immediati ed acuti delle polveri sottili sulla salute di chi le subisce. 

Come risulta dallo Studio del Centro Salute e Ambiente della Regione Puglia http://www.sanita.puglia.it/web/csa

"Dalle analisi è emersa un’associazione positiva e statisticamente significativa per la mortalità per cause cardiovascolari, cardiache, e respiratoria nel quartiere Tamburi di Taranto a distanza di 2-3 giorni dal giorno in cui si è verificato l’evento Wind Day"
Chi ha governato negli ultimi cinque anni ma spesso anche chi era all'opposizione ha sbagliato a citare Bagnoli come un fallimento."

Il 26 luglio saranno sei anni da quando l'area a caldo dell'Ilva è stata sequestrata dal GIP, Patrizia Todisco, e le scelte dei governi che si sono succeduti non hanno eliminato le cause del sequestro. 

Tutti i tentativi di tenere in piedi la fabbrica sono falliti e la vera via d'uscita per Taranto e per gli operai è progettare le bonifiche.

E' importante perciò studiare dove sono state fatte e formare le competenze necessarie qui a Taranto e in tutta la Puglia, in modo che i nostri giovani e le nostre imprese possano essere protagonisti del futuro. Sarà un percorso lungo ma non possiamo rinunciare a cogliere questa sfida.

Peacelink ha raccolto esperienze sulle bonifiche e le ha proposte alle istituzioni in varie occasioni.

 

 


Note: BONIFICHE: CONOSCERE PER DELIBERARE

Bonifiche all'italiana e la contaminazione di un sistema
Breve cronistoria delle bonifiche nei siti contaminati, e di ciò che accade per eseguirle
https://www.peacelink.it/ecologia/a/40773.html

Comunicato di PeaceLink sul nuovo rinvio del processo all'ILVA
ILVA patteggia ma lo Stato non deve restituire all'ILVA i fondi destinati alla decontaminazione dei suoli
Chiediamo invece che il "tesoretto" dei Riva venga usato per la decontaminazione dei suoli e della falda e ci opporremo in tutte le sedi al suo trasfermento verso usi finalizzati alle attività produttive dell'acciaieria, perché se ciò avvenisse ci troveremmo di fronte ad un aiuto di Stato sanzionabile dalla Commissione Europea.
https://www.peacelink.it/ecologia/a/43972.html

Position Paper Ilva 2017
Presentato dalla delegazione di PeaceLink agli europarlamentari in visita a Taranto il documento che fornisce il quadro complessivo aggiornato delle criticità ambientali e sanitarie


Sei condanne per la mancata bonifica di Bagnoli, la soddisfazione del pubblico ministero
https://www.ilmattino.it/napoli/cronaca/condanne_bonifica_bagnoli_soddisfazione_pubblico_ministero_buda-3529135.html

Comunicato Stampa Retuvasa
Valle del Sacco, quale bonifica del SIN e quale sviluppo?
http://www.retuvasa.org/comunicato-stampa/valle-del-sacco-quale-bonifica-del-sin-e-quale-sviluppo#.Wxju1URQ6Bk.facebook

Lorenzo Fioramonti, deputato M5S e consulente economico di Di Maio, ha esposto il suo ultimatum, dichiarando che “Se a luglio non ci fosse un accordo tra acquirente e sindacati cercheremmo un’altra soluzione. Lavoreremo perché nessuno perda il posto di lavoro, li metteremo a fare altre cose, a partire dalle bonifiche.” Il rischio è quello di trovarsi impantanati in una Bagnoli bis: anche in quel caso furono proposte bonifiche e riconversione dell’occupazione, ma circa trent’anni dopo la chiusura dell’impianto, le promesse non sono state mantenute.
https://thevision.com/attualita/dimaio-ilva-grillo/

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