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La bufala raccontata negli anni Ottanta: "La portaerei non entra nel mar Piccolo"

La portaerei Cavour entra nel Mar Piccolo di Taranto per manutenzione

Negli anni Ottanta l'ala "migliorista" del PCI sostenne la necessità di una nuova base navale in mar Grande perché altrimenti l'ammiraglia della flotta non avrebbe avuto la manutenzione nell'Arsenale Militare in mar Piccolo
10 dicembre 2018

La portaerei Cavour entra nel mar Piccolo di Taranto e va all'Arsenale Militare per manutenzione

Il 7 dicembre 2018 a Taranto la portaerei Cavour è entrata in mar Piccolo per manutenzione e raggiungere l'Arsenale Militare che è appunto in mar Piccolo.

L'ingresso della Cavour in mar Piccolo richiama un retroscena che pochi ricordano e pochi conoscono.

Infatti negli anni Ottana venne raccontata a Taranto la bufala secondo cui "la portaerei non entra nel mar Piccolo" e quindi "occorre costruire una nuova base navale nel mar Grande". 

Allora la portaerei che non sarebbe entrata per la strettoia del ponte girevole era la Garibaldi.

L'argomento fece presa e, cosa di non poco conto, fece breccia nell'ala "migliorista" del PCI che infatti non contestò la costruzione della nuova base navale a Taranto.

Nuova base navale di Taranto (mar Grande) e Arsenale Militare (mar Piccolo)

Su tale questione negli anni Ottanta a Taranto vi fu uno scontro fra le due anime del PCI: quella pacifista di Ingrao e quella filo-NATO di Napolitano (allora chiamata "ala migliorista").

L'ala "ingraiana" e pacifista del PCI era guidata da Ludovico Vico, allora dirigente della CGIL e ora parlamentare del PD. Questa ala faceva perno sull'Associazione per la Pace, schierata contro la costruzione della nuova base navale.

L'ala "migliorista" era guidata dall'ex sindaco di Taranto Giuseppe Cannata, poi diventato senatore del PCI. 

L'ala "migliorista"del PCI sostenne la necessità di una nuova base navale in mar Grande perché altrimenti l'ammiraglia della flotta non avrebbe avuto la manutenzione nell'Arsenale Militare in mar Piccolo.

Vi era poi il senatore del PCI Vito Consoli, con una sua posizione autonoma. In un primo tempo Consoli non osteggiò la nuova base navale ma poi cominciò a prendere le distanze dal progetto, individuando in questa scelta un mutamento della natura del suo partito; era infatti a Taranto il sostenitore della linea intransigente della "questione morale" di Berlinguer e si in questo modo si avvicinò al movimento pacifista per contrastare il progetto di nuova base navale in mar Grande. Tra il 1985 e il 1989 (anno della sua morte) Consoli prese parte al dibattito che metteva in discussione in progetto di "raddoppio" della base navale (mar Piccolo più mar Grande), contestando l'interpretazione del semplice "trasferimento" della base dal mar Piccolo al mar Grande.

L'altro parlamentare del PCI, Benedetto Sannella, non prese posizione ma come deputato seguì da vicino la questione raccogliendo una discreta documentazione, senza però avvicinarsi al movimento pacifista in questa lotta.  

La portaerei Gabibaldi entra nel mar Piccolo di Taranto

La tesi che la portaerei Garibaldi non sarebbe entrata per il canale navigabile (congiunto dal "ponte girevole") e che non avrebbe avuto assitenza dall'Arsenale Militare fu smentita da un ingresso trionfale dell'ammiraglia di allora.

I sostenitori della nuova base navale fecero perno su questa tesi dell'impossibilità di un ricovero tecnico della portaerei per manutenzione nell'attuale Arsenale Militare.

E oggi il nuovo ingresso della Cavour rende giustizia di chi (come Alfredo Cervellera) sostenne - carte alla mano - che la tesi "migliorista" fosse infondata.

In questa sommaria ricostruzione del dibattito di tanti anni fa, emerge che i sostenitori della nuova base navale ipotizzarono anche uno spostamento in mar Grande dell'Arsenale Militare (mai avvenuto), ottenendo l'appoggio anche di architetti e di progettisti per un recupero dell'area dell'Arsenale Militare come area urbana.

Note: La portaerei Cavour è stata trasferita presso l’Arsenale militare marittimo di Taranto per effettuare lavori di adeguamento finalizzati all’imbarco dei nuovi F-35 nella versione B, che andranno a sostituire gli Harrier. I lavori, per un importo pari a 74 milioni di euro, la manterranno fuori servizio fino all’estate 2020. Nel frattempo la portaerei Garibaldi tornerà ad essere nave ammiraglia della Marina Militare.

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