Troppi decessi in nove anni nelle zone vicine all'industria
«I dati, resi noti su nostra richiesta,» ha spiegato l’ambientalista «pubblicati così sparpagliati non dicono praticamente nulla. Allora, con l’aiuto di esperti, abbiamo fatto noi un puntuale lavoro di elaborazione, ricavandone informazioni e si è aperta una finestra di conoscenza». Marescotti è poi entrato nel dettaglio: «Questi nove anni li abbiamo disaggregati nei tre anni di gestione dei Riva prima che intervenisse la magistratura, stiamo parlando del 2010, 2011 e 2012. Vediamo che in questi tre quartieri l’eccesso di mortalità è, come media annua, di 82 persone in più morte ogni anno. Nei tre anni successivi - 2013, 2014 e 2015 -, che è il periodo in cui sono intervenuti la magistratura, i custodi giudiziari e c’è stato un impegno originario da parte dei governi di allora di imporre un’Aia cosiddetta rigida, il dato di mortalità è sceso dalle 82 unità medie all’anno a 74. Poi c’è stato il triennio 2016, 2017 e 2018, che potremmo definire il triennio in cui si sono dispiegati gli effetti dell’immunità penale, l’eccesso di mortalità è passato da 74 morti in più in media all’anno a 78. Quindi, l’eccesso di mortalità è tornato ad aumentare. Sarà una coincidenza, ma ne prendiamo atto. Ricordiamo, come attestato anche dalla perizia Forastiere II, che non esistono soltanto effetti a lungo termine, ma anche a breve termine connessi all’andamento dell’inquinamento».
Secondo il presidente di Peacelink, la situazione dovrebbe, invece, essere ben altra: «Come vediamo c’è un andamento che comunque non porta al risultato che dovrebbe dare la normalità: cioè zero. Non perché dovremmo avere zero morti, ma perché dovremmo avere una discrepanza di zero unità tra il dato osservato e quello atteso. Quindi, purtroppo, persiste ed è confermata da questi calcoli una differenza notevole tra i quartieri più vicini e quelli più lontani all’area industriale».
Marescotti ha poi sottolineato il rigore scientifico seguito nell’elaborazione dei dati: «Il calcolo è stato fatto con tutti i criteri di carattere statistico: sono state valutate le differenze di carattere demografico, di composizione nella proporzione maschi e femmine, di proporzione nelle varie classi di età, è stato tenuto conto dei quartieri dove c’è una maggiore presenza di anziani, una maggiore presenza di bambini. Quindi, i dati così come elaborati non si prestano alle critiche del tipo: ma lì ci sono più anziani, lì più bambini, etc.».
L’ambientalista si è detto poi deluso per la mancata promessa del vice premier di incontrare le associazioni: «Il ministro Di Maio e gli altri ministri avevano promesso che ci avrebbero incontrato nuovamente un mese dopo, per dare quelle risposte che non erano in grado di fornire in quel momento. Avremmo voluto fornire questi dati».
Infine, un invito al sindaco Rinaldo Melucci: «Riteniamo questo lavoro, che stiamo mettendo on line con il software Omniscope, un punto di partenza per impegnare le Istituzioni a fare anche loro i calcoli, a verificarli, perché se ci sono degli errori non avremo nessun problema a tenerne conto. La questione è che da diversi mesi stiamo sollecitando il sindaco affinché questo lavoro lo faccia lui. In mancanza di una risposta, alla fine lo abbiamo fatto noi».
Articoli correlati
- La replica del governo ad Angelo Bonelli
Il ministro Urso evita il confronto sui debiti di Acciaierie d'Italia
Nella seduta odierna è stata discussa l'interpellanza urgente sui debiti ILVA presentata da Angelo Bonelli al ministro Adolfo Urso.24 gennaio 2025 - Fulvia Gravame - Interpellanza urgente di Angelo Bonelli
Vogliamo sapere quanti debiti ha Acciaierie d'Italia?
Se i debiti di ADI a dicembre 2022 erano pari a 4,7 miliardi di euro, a quanto saranno arrivati in due anni? Domani, 24/1/25, il ministro Urso risponderà all'interpellanza. Oggi il governo Meloni ha svuotato definitivamente il fondo per le bonifiche per garantire la continuità produttiva.23 gennaio 2025 - Fulvia Gravame - Esperimento con ChatGPT
Vendola, Riva e Dio
E' stato chiesto a un modello linguistico di Intelligenza Artificiale generativa di sviluppare un articolo in chiave ecologista partendo una dichiarazione di Nichi Vendola del 2011, in cui esprimeva stima verso Emilio Riva. Ecco cosa è venuto fuori.17 gennaio 2025 - Alessandro Marescotti - Ilva di Taranto:
Memoria, lotta e resistenza sociale nella narrazione di Piero Mottolese
La tesi di Monia Torre, basata su un’approfondita ricerca antropologica, analizza la percezione del rischio legate all’Ilva di Taranto. Attraverso le testimonianze di operai come Piero Mottolese, attivista di PeaceLink, emergono le dinamiche tra fabbrica, ambiente e comunità.14 gennaio 2025 - Redazione PeaceLink
Sociale.network