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Che fare per Taranto? Come uscire dall'impasse in cui è la vicenda Ilva

Il 13 novembre Angelo Bonelli ha inviato il decreto Salva-Taranto al Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.
18 novembre 2019

DECRETO “SALVA TARANTO“
Disposizioni urgenti per la determinazione del danno ambientale, l’avvio dellebonifiche e il rilancio economico e occupazionale nel SIN di Taranto

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Visti gli articoli 300, 301, 306,307,308,311,312,313 e parte VI del Dlgs 152/2006 del TU Ambiente;

Vista la direttiva europea 2004/35/CE in materia di responsabilità ambientale chedisciplina i campi di applicazione del danno ambientale;

Visto il comma 8, dell’art. 27, del decreto-legge 83 del 2012, che stabilisce che il Ministrodello sviluppo  economico,sentita la Conferenza permanente per i rapporti tra loStato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, con decreto di natura non regolamentare, disciplina le modalita’ di individuazione delle situazioni di crisiindustriale complessa, determina i criteri per la definizione e l’attuazione deiProgetti di riconversione e riqualificazione industriale ed impartisce le opportune direttive all’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo diimpresa, prevedendo la priorita’ di accesso agli interventi di propria competenza;

Considerato che ai sensi dell’art. 27, comma 6, del decreto-legge 83 del 2012, per ladefinizione e l’attuazione degli Mar piccolo e mar grande di Taranto

interventi del Progetto di riconversione e riqualificazione industriale il Ministero dello sviluppo economico si avvale dell’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa S.p.A., le cui attivita’ sono disciplinate mediante apposita convenzione con il Ministero dello sviluppo economico;

Considerato che ai sensi dell’art. 27, comma 6, del decreto-legge 83 del 2012, per la definizione e l’attuazione degli interventi del Progetto di riconversione eriqualificazione industriale il Ministero dello sviluppo economico si avvaledell’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa S.p.A., le cui attivita’ sono disciplinate mediante apposita convenzione con ilMinistero dello sviluppo economico;

Visto il regolamento (UE) della commissione del 17 giugno 2014 N. 651 che dichiara alcunecategorie di aiuti compatibili con il mercato interno in applicazione degli articoli 107 e108 del trattatoVisti gli articoli 45 e 49 del regolamento (UE) n. 651 del 17 giugno 2014

EMANA

Il seguente decreto-legge

Art.1 Il presente provvedimento disciplina, in ragione della grave situazione ambientale, sanitaria, sociale, occupazionale e industriale, la procedura per l’applicazione del danno ambientale e l’avvio della messa in sicurezza e ILVA a Taranto

delle bonifiche nel SIN di Taranto, nonché il rilancio delle attività economiche e occupazionali.

Art.2 Sequestro patrimoni e beni, procedure per danno ambientale e sanitario nell’area di Taranto di tutte le fonti inquinanti.
1. Al fine di garantire con urgenza l’avvio della messa in sicurezza e delle bonifiche a
Taranto e per evitare che il danno ambientale e sanitario comprometta ulteriormente
territorio e salute della popolazione: il ministero dell’Ambiente e della Salute
procedono nel termine perentorio di quarantacinque giorni dall’approvazione del
presente provvedimento di legge, alla determinazione del danno ambientale e sanitario
per tutte le fonti inquinanti nel SIN di Taranto come definito dalla direttiva
2004/35/CE,dall’art.18 legge 349/86 come modificato dal Dlgs 152/2006 parte VI.
2. Conclusa la procedura di definizione del danno ambientale, il ministero dell’Ambiente
trasmette gli atti alla Procura della Repubblica di Taranto entro e non oltre sette
giorni. In caso d’inosservanza da parte del ministero dell’Ambiente e della Salute dei
tempi previsti dal comma precedente, la procura della Repubblica di Taranto nomina
un collegio di periti per la definizione del danno ambientale sanitario per l’applicazione
di quanto disposto nel secondo comma.
Art.3 Conversione economica industriale
1. Per assicurare il rilancio dell’economia e dell’occupazione nel sito di Taranto al fine di avviare un processo di conversione dell’area industriale oggetto di opere di risanamento ambientale è istituita una struttura pubblica denominata “Taranto Libera“ a cui sono assegnati poteri in deroga all’attuale ordinamento legislativo in materia di pianificazione urbanistica, di procedure amministrative per il rilascio di autorizzazioni all’esercizio di attività commerciali ed imprenditoriali. Alla struttura sono assegnate le funzioni per l’uso di fondi europei, statali e regionali relativi alla realizzazione delle bonifiche e al rilancio economico dell’area industriale attraverso la presentazione di un progetto di conversione. Area portuale di Taranto


2. Il governo con apposito decreto, da approvarsi nel termine perentorio di 30 giorni dalla
pubblicazione del presente provvedimento, comprensivo di regolamento attuativo,
dichiara la città di Taranto e di Statte Area no Tax, al fine di promuovere una politica
di defiscalizzazione indirizzata a quelle imprese che investono nei seguenti settori che
non siano a carattere insalubre: alta tecnologia, innovazione , di ricerca e sviluppo,
nell’efficienza e della produzione energetica da rinnovabili, della biomedica, delle
nanotecnologie, del commercio, del turismo, della cultura, dell’artigianato,
dell’agricoltura e allevamento, mitilicoltura e pesca, dell’edilizia, delle attività portuali e
nella mobilità sostenibile e di trasporto. Sono approvate inoltre le misure economiche
contenute nell’allegato 1 al presente del decreto.
3. La struttura “ Taranto Libera” entro otto mesi approverà un piano per la conversione
industriale dell’area di Taranto e Statte, e con bando pubblico internazionale indicherà
criteri, termini per la presentazione dei progetti d’impresa. Entro 4 mesi dalla
scadenza del bando la struttura provvede all’approvazione dei progetti per il rilascio
dei pareri urbanistici, edilizi e commerciali nelle procedure semplificate previste dalla
legge e autorizza i benefici ammessi ai sensi di quanto previsto nell’allegato 1.
Art. 4 Composizione Struttura Taranto Libera
La struttura Taranto Libera è composta da 19 membri scelti tra persone di comprovata
esperienza, autorevolezza e professionalità a livello internazionale da individuarsi tra
rappresentanti scelti dal governo, regione, comune, di associazioni ambientaliste
territoriali e nazionali,dei lavoratori degli stabilimenti industriali interessati e delle
associazioni di categoria del commercio e dell’artigianato.
Art.5 Ilva prepensionamenti
Per i lavoratori attualmente dipendenti ex Ilva Spa , il cui lavoro viene dichiarato altamente
usurante, e che hanno esercitato un’attività lavorativa di almeno 22 anni è prevista la
possibilità di esercitare il diritto al prepensionamento. Chi non esercita questo diritto
viene inserito nell’elenco dei lavoratori che avvieranno i progetti di bonifiche attraverso
il supporto del Fondo sociale europeo.
Art.6 Entrata in vigore
La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella
Gazzetta Ufficiale.
La presente legge, munita del sigillo dello Stato, sarà inserita nella Raccolta ufficiale degli
atti normativi della Repubblica italiana. E’ fatto obbligo a chiunque spetti di
osservarla e di farla osservare come legge dello Stato.
Presidente del Consiglio dei Ministri
Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare
Ministro dello sviluppo economico
Ministro dell’economia e delle finanze
Ministro della Giustizia


ALLEGATO 1 Decreto legge “Salva Taranto “
No tax area
Le politiche di defiscalizzazione, che per semplicità chiameremo No-Tax area, avranno una durata limitata nel tempo da 5 anni ad un massimo di 10. Angelo Bonelli


Per dare una risposta a possibili obiezioni circa l’applicazione di queste politiche di defiscalizzazione, che potrebbero essere in contrasto con la direttiva europea in materia di aiuti di stato,
ricordo che in Europa vi sono stati campi e casi di applicazione simile a quello che oggi
si propone di fare per Taranto.
La zona franca fiscale deve essere autorizzata dall’Unione europea su proposta del governo
interessato e deve avere due limiti: uno temporale e l’altro territoriale.
In merito al limite temporale, esso deve essere di solito di 5 anni, per il territoriale può
riguardare una o più aree definite in regione. La domanda deve esser ben preparata
alla Commissione europea con un serio piano che parta dalle criticità e nel caso di
Taranto esse (le criticità) sono legate al fatto che le zone interessate rappresentano uno
scempio contro l’ambiente e un potenziale enorme di PIL in caso di conversione
industriale. La zona franca fiscale prevede aiuti fiscali per le imprese e tali incentivi
potrebbero essere legati come abbiamo scritto per l’avvio della conversione industriale
anche a creazione di siti secondo l’efficienza ed il risparmio energetico,il rispetto dell’
ambiente, l’uso di materiali da riciclo e comunque strutture bio edilizie. È importante
ricordare che in Portogallo, a Medeira, ci fu la creazione di una zona franca ed altre ve
ne furono in Spagna, Irlanda e Francia con le sue 100 zone a fiscalità agevolata.
Altri provvedimenti assunti con il presente decreto.
 l’eliminazione dell’accise per i combustibili per le imprese che insistono o aprono
propria attività nel territorio tarantino.
 Riduzione Bolletta elettrica eliminando l’accise e gli oneri di sistema, arrivando ad una
riduzione del 34,05% del costo della bolletta.
 Contributo per la realizzazione degli impianti produttivi e acquisto di beni strumentali
nella misura del 35 % per un un importo max di 400.000 euro
 Previsione di riduzione Irap e
 In caso d’assunzione di lavoratori in CIG e mobilità, donne e giovani la possibilità che
lo stato intervenga fino al 70% per i primi quattro anni per i contributi.
 partite IVA agevolate per i liberi professionisti che avviano nuove attività nelle aree in
oggetto.
 Nell’area portuale, un’area “tax free” per il commercio equo solidale, per i prodotti
locali di filiera corta e per i prodotti “green”.
Fondo temporaneo di sostegno per l’agricoltura e la mitilicoltura
In attesa che le opere di bonifica per il disinquinamento del mare e delle aree agricole
contaminate dalla diossina siano realizzate, andrà doverosamente data una risposta ai
quasi 1.000 agricoltori, allevatori e mitilicoltori che hanno subito danni
dall’inquinamento. Va ricordato che nel 2008 migliaia di capi di bestiame sono stati
abbattuti perché contaminati dalla diossina e decine di tonnellate di cozze distrutte
perché inquinate da Pcb. Dai fondi sequestrati dal tribunale di Milano alla famiglia
Riva, 1,8 miliardi di euro, sarà utilizzata una somma per la costituzione di un
apposito fondo nella misura una tantum di 10 milioni di euro complessivi. Il fondo ha
lo scopo non solo di risarcire le attività per il danno subito ma anche per sostenere gli
investimenti necessari per la ripresa delle loro attività economiche.
Riqualificazione, trasformazione e rigenerazione urbana e ambientale a partire dai
suoli contaminati.
Proviamo in questa sede a indicare una visione strategica per la città di Taranto. Come
accaduto per altre città in Europa la rinascita di Taranto può svilupparsi su cinque
assi principali:
 la realizzazione delle infrastrutture e della mobilità necessaria a sostenere la
trasformazione economica-industriale e il risanamento ambientale legato alle
bonifiche;
 l’investimento nell’innovazione tecnologica , nella conoscenza, nella ricerca , nelle
università, nel commercio e nella facilitazione amministrativa per la collocazione di
nuove imprese;
 la rigenerazione urbanistica della città e il restauro della “Città Vecchia”;
 Investimenti: nella cultura, con la realizzazione di una struttura museale e nel
turismo. La realizzazione di questi obiettivi consentiranno di costruire una nuova
immagine per Taranto conosciuta ormai in Italia solo perché città gravemente
inquinata;
 Potenziamento delle strutture sanitarie presenti costruzione di un polo sanitario
d’eccellenza internazionale anche a carattere universitario;
Infrastrutture da realizzare
L’ambito su cui il piano strategico per la conversione economica-industriale di Taranto deve
prevedere la realizzazione di queste infrastrutture.
 Potenziamento del porto a commerciale e passeggeri per consentire l’attracco di navi
da crociera. Realizzazione di un Hub per le merci. Oggi il porto è ad esclusivo servizio
dell’Ilva e dell’Eni e in minima parte per le merci.
 Potenziamento ferroviario per il trasporto merci e passeggeri con linee a maggiore
velocità verso Bari-Roma e Brindisi. Realizzazione di una linea ad alta velocità nella
tratta Roma-Taranto (attualmente il tempo di percorrenza della Roma-Taranto è di 5h
e 30 ’’ con un solo treno al giorno mentre ve ne sono due con tempo di percorrenza di
6h e 30’’
 District Park. Ovvero interventi nelle aree retroportuali
 Autorizzare l’aeroporto di Grottaglie come aeroporto per voli civili a servizio dell’ area
ionica.
 Adeguamento delle strade statali di collegamento Taranto Brindisi e Taranto Bari.
 Realizzazione metro leggera di superficie Talsano-Statte sul modello di Bilbao.
 Realizzazione città dello sport con stadio e attività per sport olimpici.
 Sistemazione impianti depurazione in particolare il depuratore Gennarini.
 Idrovie di collegamento San Vito/Lama/Talsano con viale Virgilio.
 Realizzazione vie ciclabili.
La bonifica dei suoli contaminati è una priorità prevista dalla legge richiesta con
forza dalla popolazione.
Con la trasformazione urbanistica dei suoli contaminati, a bonifica ultimata, nell’area
potranno trovare accoglienza imprese italiane ed estere che investiranno collocando le
proprie aziende nelle aree dimesse. Imprese che, in particolare siano indirizzate nel
settore della produzione delle nuove tecnologie, della ricerca, delle nanotecnologie,
della biomedica, della produzione di beni e servizi. Le aree, oggetto dell’intervento
hanno un’estensione di 1.500 ettari. In queste aree potrebbe essere prevista la
sede della Città della Scienza ovvero il polo nazionale tecnologico, produttivo,
scientifico, di ricerca e universitario del Mediterraneo. Un luogo dove produzione,
ricerca e innovazione lavorano insieme. Sempre all’interno delle strutture industriali
che saranno dismesse, come accaduto nella Ruhr, potrebbe essere realizzato un
intervento di nuova architettura: un polo museale di arte moderna e contemporanea
collegato al Borgo, con il museo antico di palazzo Massimo.
Interventi di bonifica e di rigenerazione urbana e ambientale
Le aree contaminate dovranno essere messe in sicurezza e bonificate. Le somme sequestrate
ai Riva nell’ambito del processo per frode fiscale ancora non utilizzate vanno
indirizzate all’applicazione del principio chi inquina paga, avviando le bonifiche delle
falde superficiali, dei terreni e dei fondali marini. Le opere di rigenerazione urbana
saranno fondamentali per costruire un nuovo e più bel volto a quartieri che oggi
vivono un distacco profondo dalla città a causa dell’inquinamento e della marginalità
sociale come i quartieri Tamburi e Paolo VI. Gli interventi di rigenerazione urbana
dovranno prevedere il recupero delle aree abbandonate attraverso nuove realizzazioni
che sappiano anche meravigliare e affascinare dal punto di vista architettonico.
Recupero Aree Militari e liberare Mar Piccolo dalle navi da guerra.
Il piano dovrà concentrarsi sul recupero alla fruibilità della città delle are del demanio
militare e la liberazione definitiva dal mar Piccolo dalle navi militari. L’affaccio sul
lungomare del mar Piccolo dovrà essere riunificato, recuperando la continuità con le
aree demaniali militari per realizzare un misto d’interventi che potrebbe avere come
esempi quelli realizzati a Barcellona con il waterfronte a Londra con i docks. Per
raggiungere l’obiettivo precedente, sarà necessario realizzare la demolizione del muro
di “ Berlino “ di Taranto che divide l’area militare con la città, questo per consentire la
pubblica fruibilità degli spazi verdi e degli immobili oggi in uso al ministero della
Difesa.
Città Vecchia : il recupero
Un’attenzione particolare va data al recupero della Città Vecchia un luogo dove è possibile
ammirare la sovrapposizione dei periodi storici greco, romano, bizantino. Il centro
storico di Taranto è stupendo, ma si trova in una situazione di forte degrado e
abbandono; alcune parti non sono accessibili perché i palazzi sono pericolanti e i crolli
purtroppo sono, ultimamente, molto frequenti. È urgente un piano per recuperare e
riportare in vita la Città Vecchia attraverso varie attività quali, botteghe, ristorazione,
artigiani, culturali, ricettività turistica, commercio. Da una stima fatta l’avvio dei lavori
complessivi di restauro per la Città Vecchia potrebbe generare un fatturato di quasi
1,5 miliardi d’euro. Una grande opera che potrebbe dare lavoro a migliaia di
maestranze edili. Il restauro di Città Vecchia, considerata la bellezza del luogo e il suo
valore storico-culturale, riattiverebbe con grande forza il turismo.
Sempre a Taranto Vecchia andrebbe costruito il mercato delle botteghe enogastronomiche
dove gustare le tipicità locali e fare spesa di prodotti tipici. Una sorta
di “Eataranto”sull’esempio del mercato di San Miguel di Madrid o in grande di
Eatitaly.
STRUTTURE E RISORSE
Interventi europei
1) Fondo europeo per le aree dimesse e in crisi industriale.
2) Fondo sociale europeo per avviare alla formazione degli ex operai Ilva e non solo
per l’attività di bonifiche ma anche per le nuove attività produttive previste.
3) Fondo europeo per lo sviluppo regionale. Questo fondo è molto importante perché
sostiene investimenti di nuove attività produttive anche per la riconversione di zone
industriali in declino promuovendo anche investimenti per infrastrutture.
4)Il programma europeo per l’occupazione e l’innovazione sociale EaSi.
5)Risorse obbligatorie da parte dei privati che hanno l’obbligo di Bonifica – ad esempio
ILVA spa
6)Partecipazione ai fondi per i progetti europei Smart Cities che per i prossimi 7
anni avranno un valore complessivo in Europa di 30 miliardi d’euro di cui 1,5 miliardi
destinati all’Italia. Con Smart Cityl’Europa sostiene i progetti legati all’innovazione
tecnologica e alla sostenibilità ambientale. A Taranto potrebbero essere finanziati molti
progetti di trasformazione ad alto contenuto d’innovazione tecnologica.
7) Fondo Horizon che sostiene la ricerca e l’innovazione
Interventi statali:
1) Contributo dalla durata di 5 anni di prelievo sui redditi al di sopra dei 250 mila in
su pari a 1%. Gettito previsto annuo pari a 250 milioni di euro (durata prelievo 5
anni);
2) Storno della cifra, relativa all’acquisto di 8 caccia F35 al finanziamento del progetto
in oggetto pari a 1 miliardo di euro
3) Contributo di 1 centesimo di euro sull’accisa di benzina e diesel per il progetto
Taranto incasso annuo previsto annuo pari a 350 milioni di euro (durata prelievo 5
anni);
4) Fondi statali per risanamento e bonifiche da integrare a quelli già stanziati;
5) Ricollocazione delle risorse regionali previste per il District Parkper la realizzazione
dello stesso.
6) Previsione di prepensionamenti facoltativi, per i lavoratori ex Ilva, per chi ha
almeno 22 anni di lavoro (il lavoro esercitato in Ilva era, ed è, altamente usurante). Chi non esercita l’opzione viene inserito nel FSE per avviare i lavori di bonificasociale, occupazionale e industriale, la procedura per l’applicazione del dannoambientale e l’avvio della messa in sicurezza e delle bonifiche nel SIN di Taranto,nonché il rilancio delle attività economiche e occupazionali.

Angelo Bonelli: Le nostre proposte per la riconversione per Taranto

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