Continueremo a batterci per tutela della salute
Si è appresa la notizia della Sentenza del Consiglio di Stato che blocca lo spegnimento delle fonti inquinanti situate presso l’acciaieria ex ILVA. In qualità di delegato Co.Ce.R. non posso che confermare la preoccupazione dei circa 10.000 marinai tarantini, diversi dei quali hanno visto malati in famiglia con molta probabilità a causa dell’inquinamento. Il Co.Ce.R. e la rappresentanza militare tutta, da anni con delibere, ha espresso tali preoccupazioni ed in particolare per il personale destinato presso la sede della Guardia Costiera situata nel porto industriale, auspicandone un allontanamento che non è ancora avvenuto. Siamo nella stagione contrattuale ed ormai da più parti i colleghi di Taranto chiedono una indennità per vedersi riconosciuto il rischio sulla salute ed in particolare lo chiedono coloro che lavorano nell'area S.I.N..
La Marina Militare a Taranto soprattutto in questi anni si sta ponendo in modo propositivo per alternative lavorative. Basti pensare all’impegno per far "ripartire l’arsenale", al Castello Aragonese, alle Scuole Sottufficiali che accolgono diverse centinaia di allievi da più parti d'Italia, alle dismissioni delle aree demaniali che potrebbero essere un volano per il turismo per non parlare dei beni archeologici che potrebbero riaffiorare in varie aree ancora oggi sotto la protezione della Marina.
In quanto delegato della Rappresentanza militare a vari livelli dico che continueremo a batterci per tutela della salute del personale rappresentato e dell’ambiente in cui vive. Concetti che sono ormai parte integrante della cultura della Marina Militare.
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