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Fu alla base dell'inchiesta Ambiente Svenduto

Taranto perde l'ex procuratore Franco Sebastio

Grazie a lui a Taranto è stata possibile una lotta ai reati ambientali fin dai tempi dell'Italsider di Stato. Ha portato una città a liberarsi dal dominio di un sistema di potere malato. Grazie a lui oggi siamo più liberi.
10 gennaio 2023
Alessandro Marescotti (presidente di PeaceLink)

Il procuratore Franco Sebastio

È morto l'ex procuratore Franco Sebastio. Sono addolorato. Gli avevo telefonato qualche giorno fa, il 2 gennaio. Una telefonata di cortesia. Lo avevo sentito molto affaticato, con una voce strana, come se stesse dormendo e allora ho pensato che lo avevo chiamato in un momento inopportuno. Ci siamo scambiati poche frasi. Ha risposto con molta gentilezza, con tono laconico ma bonario. Mai avrei immaginato questo epilogo.

Di lui mi ricordo in particolare il giorno in cui, con Piero Mottolese, andai in Procura a consegnargli le analisi della diossina sul pecorino. Una giornata di sole. Ci disse che dovevamo allegare ai dati di laboratorio una paginetta di accompagnamento. Quella paginetta la scrissi a mano seduta stante, mentre lui era lì in piedi, nell'ufficio. Piero e io firmammo. Una cosa veloce di cui non percepimmo sul momento la portata. Era il febbraio del 2008.

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Ricordo il giorno in cui mi recai in Procura da Franco Sebastio. Era il 27 febbraio 2008, una giornata di sole. Avevo nella borsa le analisi della diossina. Con me saliva per le scale Piero. Lui, ex operaio Ilva, era quello che ci aveva procurato il pecorino. Piero aveva lavorato nell’impianto dove usciva diossina e polvere rossa. Aveva calpestato ogni giorno quel borotalco rosa finissimo che non riusciva a togliersi di dosso nemmeno con due docce, una all’Ilva a fine turno e una a casa, appena arrivato. La parola diossina non era mai stata pronunciata in fabbrica. 

Un insegnante di Italiano e un ex operaio dell’Ilva a caccia di pecore e capre che erano vissute attorno all'Ilva. Il loro pastore si era ammalato di cancro al cervello, e da lì a poco sarebbe morto. La nostra storia è cominciata così ed è proseguita salendo le scale del Tribunale. Quel pecorino analizzato risultava contaminato da diossina (e anche PCB) oltre i limiti di legge.

Il Procuratore ci fece capire che non bastava consegnare le analisi. Occorreva scrivere qualcosa.

“Che dobbiamo scrivere?”, chiedemmo a Sebastio.

Alla nostra domanda il Procuratore Franco Sebastio fu sbrigativo: “Scrivete… scrivete… Non scrivete un romanzo, giusto una paginetta per dire cosa state consegnando”.

Dopo qualche settimana scattarono i primi controlli sulle masserie. E poi partirono le indagini vere e proprie della Procura per rintracciare l'autore dell’inquinamento.

Cominciava così un'esperienza che avrebbe segnato per sempre la mia vita. Fui convocato altre volte e portai altri dati. Ogni volta portavo con me la speranza. Era un uomo privo di illusioni, asciutto, essenziale. Da lui ho imparato tante cose. Ho seguito le sue conferenze. Sapeva spiegare molto bene. Andava diretto a cuore del problema. E analizzava tutto con razionalità cartesiana. Aveva il raro dono della sintesi.

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Le analisi che portammo nel 2008 al procuratore Franco Sebastio certificavano la presenza di diossina e PCB nel pecorino nettamente sopra i limiti di legge. Le informazioni che ci dette il chimico che lo aveva analizzato ci colpirono particolarmente. Ci disse che un bambino di 20 kg non avrebbe dovuto mangiare più di 2 grammi di quel pecorino che avevamo fatto analizzare, altrimenti sarebbe stata superata la cosiddetta DGA, ossia la Dose Giornaliera Accettabile. Una volta consegnate quelle analisi partì l'inchiesta Ambiente Svenduto.

Franco Sebastio fece mettere i telefoni sotto controllo e dalle intercettazioni telefoniche emerse quella che i giudici - nella sentenza - hanno definito una "associazione a delinquere" finalizzata al "disastro ambientale".

Diceva: "Il diritto alla vita non ammette contemperamenti. Non è un diritto patrimoniale".

In base a questo agì di conseguenza verso l'ILVA e non accettò le leggi Salva-ILVA.

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Franco Sebastio ai senatori in audizione nel 2013: "I Tamburi sono stati costruiti prima dell'ILVA, smettiamola di dire che i tarantini hanno costruito sotto il siderurgico e addirittura in modo abusivo! Sapete perché il quartiere si chiama Tamburi, mica perché suonano i tamburi, ma perché è attraversato da un antico acquedotto romano e l'acqua passando faceva molto rumore come appunto quello di un tamburo." Il Procuratore ha proseguito dicendo: "Il cimitero San Brunone che è vicinissimo all'ILVA ha una particolarità unica in Italia: le cappelle dal lato vicino al siderugico sono tinteggiate di rosa perché i proprietari si saranno stancati di doverle imbiancare tutti gli anni".

Era per natura, e soprattutto per esperienza, un pessimista. Ma al pessimismo della ragione associava un ottimismo della volontà che ha portato una città a liberarsi dal dominio di un sistema di potere malato. Da un sistema di potere che ha fatto ammalare le persone. E oggi lo ricordiamo per quello che è riuscito a darci, con la dedizione alle sue funzioni istituzionali esercitate per applicare la legge a fini di giustizia. Con lui questa città è cambiata, e oggi siamo più liberi.

Note: Molto significativo è questo documento storico: l'audizione di Franco Sebastio al Senato nel giugno del 2013 https://www.peacelink.it/ecologia/a/38538.html

(AGI) - Taranto, 10 gen. - È morto oggi a Taranto, all’età di 80 anni, l’ex procuratore capo della Repubblica Franco Sebastio. Era ammalato da qualche tempo. Sebastio, in Magistratura per oltre 40 anni, è stato il procuratore che ha guidato il pool di inchiesta sul reato di disastro ambientale contestato all’Ilva sotto la gestione del gruppo industriale privato Riva, inchiesta sviluppatasi con diversi arresti e sequestri, e poi sfociata nel processo Ambiente Svenduto, conclusosi in Corte d’Assise a maggio 2021 con una serie di pesanti condanne. Sebastio, da pretore, negli anni ‘80 emise anche la prima sentenza di condanna per l’inquinamento dell’allora Italsider, azienda di proprietà interamente statale. In occasione delle comunali di Taranto del giugno 2017, Sebastio aveva tentato anche il salto in politica candidandosi a sindaco ma non fu eletto. In seguito sostenne al ballottaggio l’attuale sindaco Rinaldo Melucci, del centrosinistra, e in un primo periodo fece parte della sua giunta come assessore. (AGI)
TA1/ADV

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