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Una panoramica del libro di Pinuccio Stea

Taranto da città del mare a capitale dell'acciaio

Il libro "Taranto: l'industria del Mar Piccolo da Filippo Cacace alla Comios (1861-1966)" è un'opera che approfondisce la storia della della mitilicoltura e ostricoltura in una città che ha visto il prevalere della monocoltura dell'acciaio a scapito delle sue tradizioni legate al mare.
20 settembre 2023

Taranto, la "città dei due mari", ha tratto la sua identità e prosperità dalle attività legate al mare. Tra le numerose storie che questa città ha da raccontare, vi è un capitolo spesso trascurato ma profondamente significativo: l'industria della mitilicoltura e ostricoltura. Il libro di Pinuccio Stea, intitolato "Taranto: L'Industria del Mar Piccolo da Filippo Cacace alla Comios (1861-1966)", è un'opera che riesce a offrirci una maggiore consapevolezza storica circa questo aspetto poco indagato della storia tarantina. Il libro dimostra l'importanza di discuterne andando al di là di una mera retorica nostalgica del passato. Il libro di Pinuccio Stea

L'autore merita un plauso per il suo impegno nell'illuminare questa parte della storia di Taranto di cui molti parlano attingendo alle memoria popolare e orale senza tuttavia il riscontro storico che si basa - anche e soprattutto - sulla documentazione scritta. Ciò che rende il suo lavoro particolarmente significativo è la ricerca di prima mano, svolta con scrupolosa attenzione nell'emeroteca della Biblioteca Acclavio di Taranto. Questo impegno nella ricerca è evidente del libro, dove ogni capitolo è accuratamente documentato.

Il libro rappresenta un tentativo di porre in primo piano una parte importante del passato di Taranto, quella che è stata "sconfitta" nel confronto economico con la rivoluzione industriale. Ci fa riflettere sulla evoluzione storica del tessuto produttivo e sulle sfide affrontate dalla città, nel bene e nel male. Dalla blue economy legata al mare alla black economy legata al carbone e all'acciaio.

Pinuccio Stea esamina l'industria della mitilicoltura e ostricoltura attraverso diverse lenti, da quelle economiche a quelle storico-politiche. Prende in considerazione l'impatto del settore e sul settore legato al mare durante i cambiamenti di Taranto, città che ha conosciuto sia una forte militarizzazione sia un'imponente crescita dell'industria pesante a scapito dei settori tradizionali dell'economia legata al mare, con uno strascico di problemi fra cui quello, noto e persistente, dell'inquinamento.

Uno dei punti forti del libro è la sua capacità di catturare una fetta significativa della realtà complessiva di Taranto. Questo non è solo un resoconto locale, ma una storia che viene delineata con piena consapevolezza del contesto globale. La città di Taranto ha infatti sempre avuto un ruolo centrale nella storia nazionale, un ruolo che è stato rafforzato con l'arsenale militare nell'800 e con lo stabilimento siderurgico nella seconda metà del '900. Il libro di Stea aiuta i lettori a comprendere come l'industria della mitilicoltura e ostricoltura abbia contribuito a questa storia della città.

Uno degli aspetti più interessanti del libro è la narrazione della conclusione dell'esperienza della Comios (Cooperativa Mitilicoltori e Ostricoltori). Questo evento segnò la prevalenza della "monocultura dell'acciaio" sulla mitilicoltura e ostricoltura, un cambiamento che ebbe un profondo impatto sulla comunità locale e sull'identità economica di Taranto. Di Carlos Delgado, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=11198578

L'opera, che parte dall'Unità d'Italia per concludersi nel 1966 con la fine dell'esperienza della Cooperativa Mitilicoltori e Ostricoltori, ci fa riflettere. Viene infatti raccontato come la sottoscrizione di una convenzione tra il Centro Ittico Tarantino Campano (subentrato alla Comios) e l'Italsider sia approdata a un esito davvero impattante da un punto di vista occupazionele in quanto tutti i dipendenti del Centro Ittico vennnero assunti dall'Italsider. E questo fu il trionfo della "monocultura dell'acciaio" su mitilicoltura ed ostricoltura.

In sintesi, il libro di Pinuccio Stea è una lettura imprescindibile per chiunque sia interessato alla storia di Taranto e all'evoluzione delle sue attività legate al mare. L'autore ha svolto un lavoro notevole nel portare in primo piano la storia della mitilicoltura e ostricoltura tarantina, con i suoi protagonisti e le sfide affrontate nel corso dei decenni. Questo libro, per le cose citate in precedenza, ci spinge a riflettere criticamente sulle dinamiche economiche e sociali che hanno plasmato la città facendole cambiare anima e identità. 

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