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Sono stati loro a incarnare la forza della coscienza collettiva

Onore ai 32 mila

Undici anni fa PeaceLink a Taranto sollecitava la partecipazione al referendum Ilva con un messaggio chiaro: "Prima che l'inquinamento ti fermi, ferma l'inquinamento".
13 aprile 2024

Di Carlos Delgado, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=11198578

Undici anni fa PeaceLink sollecitava la partecipazione al referendum Ilva con un messaggio chiaro: "Prima che l'inquinamento ti fermi, ferma l'inquinamento".

In 32 mila parteciparono al referendum.

Alcuni potrebbero aver considerato questo numero esiguo. Ma quei 32 mila rimangono un esempio di cittadinanza attiva, una massa critica che ha dato voce alla coscienza civica.

Questi 32 mila non sono stati solo dei votanti; sono stati dei nuovi partigiani, uomini e donne libere che non si sono rassegnati e hanno lottato per sè e per gli altri. Altri sono rimasti purtroppo nella schiera degli ignavi danteschi. Rimasero osservatori silenziosi che hanno rifiutato di prendere una posizione, rimanendo sudditi anziché abbracciare la piena cittadinanza. Martin Luther King

È importante riconoscere che tra coloro che hanno scelto di non votare c'erano anche brave persone. Ed è questa è la contraddizione.

Come affermò Martin Luther King non è la malvagità dei cattivi che va temuta, ma il silenzio degli onesti.

Onore quindi quei 32 mila che a Taranto hanno dato vita alla democrazia partecipativa, che hanno dimostrato che il cambiamento è possibile.

Sono stati loro a incarnare la forza della coscienza collettiva affiancando l'azione della magistratura che avrebbe poi sanzionato pesantemente le responsabilità penali nella condanna in primo grado.

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