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Nella provincia di Taranto comincia la Valutazione di Impatto Ambientale del quarto lotto

Contro l’ampliamento della discarica Italcave si mobilitano cittadini e associazioni

Preoccupa il fatto che l'ampiamento della discarica riguardi anche la tipologia di rifiuti speciali pericolosi. La richiesta di ampliamento di conseguenza farebbe aumentare la quantità di rifiuti in arrivo nel territorio fra Taranto e Statte già martoriato dall’inquinamento ILVA.
5 maggio 2024
Redazione PeaceLink

Giovedì 2 maggio 2024, presso la biblioteca comunale di Statte, un evento di grande importanza ha attirato l'attenzione della popolazione locale: la discussione sul progetto di ampliamento della discarica Italcave, IV lotto rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi afferenti a diversi codici CER.

Questa riunione è stata una manifestazione tangibile dell'impegno civico e della preoccupazione per le questioni ambientali che coinvolgono la comunità di Statte, comune che ricade con Taranto nel SIN ILVA.

L'evento ha visto la partecipazione attiva di associazioni e cittadini, tutti uniti nel desiderio di approfondire lo Studio di Impatto Ambientale e individuarne le criticità per partecipare in modo competente alla Valutazione di Impatto Ambientale. Tra le associazioni presenti, spiccano il Comitato Articolo 32, attivo sul territorio di Statte dal 2018 e impegnato nella tutela del diritto alla salute, PeaceLink, che da anni si batte per la salvaguardia dell'ambiente, l'associazione di volontariato La Tana, e il Matathon Statte. Un gruppo di giovani, animato da un sano spirito di cittadinanza attiva, si è anche riunito per contribuire all'analisi e alla discussione.

Tra i presenti, l'ing. Mauro De Molfetta, tecnico settore ambiente del Comune di Statte, ha fornito importanti contributi tecnici e informativi per comprendere appieno le implicazioni del progetto di ampliamento della discarica. Tuttavia, la preoccupazione principale che permeava l'atmosfera della riunione era legata al rischio di un incremento delle emissioni odorigene che a seconda di come va il vento, impattano sul quartiere Feliciolla ma talvolta sono così forti da arrivare al resto del paese. La consapevolezza di vivere in un'area di crisi ambientale ha spinto i presenti a dire che la richiesta di ampliamento va contrastata con determinazione.

Preoccupa il fatto che l'ampiamento della discarica riguardi anche la tipologia di rifiuti speciali pericolosi. La richiesta di ampliamento di conseguenza farebbe aumentare la quantità di rifiuti in arrivo in un territorio martoriato. La discarica Italcave fra Statte e Taranto

La comunità locale attende i "pareri" che le autorità competenti stanno redigendo. Una lettura puntuale dello Studio di Impatto Ambientale permetterà di comprendere meglio come contrastare la richiesta di ampliamento. L'ARPA Puglia non ha ancora espresso un parere definitivo. La Conferenza dei Servizi è convocata 21 maggio in modalità non decisoria.

La discarica Italcave è una delle più grandi discariche esistenti in Italia e ciò giustifica appieno l'apprensione e la mobilitazione delle associazioni locali. La sua espansione potrebbe avere ripercussioni sull'ambiente circostante e sulla salute dei cittadini, pertanto è fondamentale una partecipazione attiva e informata da parte di tutta la comunità.

In conclusione, l'evento del 2 maggio ha rappresentato un momento importante di confronto e sensibilizzazione sulla questione dell'ampliamento della discarica Italcave a Statte, a pochi chimoletri dall'ILVA di Taranto.

L'impegno delle associazioni e dei cittadini è un segnale chiaro della volontà di proteggere il territorio e promuovere uno sviluppo sostenibile. Ora più che mai, è fondamentale continuare a monitorare da vicino la situazione e ad agire con determinazione per garantire il rispetto dell'ambiente, della salute e dei diritti dei cittadini che, sfruttando la Convenzione di Aarhus, possono presentare proprie osservazioni nella procedura di Valutazione di Impatto Ambientale.

Note: Studio di impatto ambientale

PAGINA 26
La discarica Italcave ha accolto, nel quinquennio 2018-2022, rifiuti provenienti per il 50% dalla Regione Puglia (con picco nel 2021 del 90%) ed il restante 50% da fuori Regione, principalmente dalle regioni meridionali, a dimostrazione della strategicità di questo impianto per la chiusura del ciclo dei rifiuti.

PAGINA 32
In particolare saranno attivati i seguenti nuovi codici EER in ingresso all’impianto (alcune delle voci specchio dei rifiuti già autorizzati):
• 19 02 05*: Fanghi prodotti da trattamenti chimico-fisici, contenenti sostanze pericolose
• 17 05 03*: Terra e rocce, contenenti sostanze pericolose
• 17 05 05*: Materiale di dragaggio contenente sostanze pericolose
• 19 08 11*: Fanghi prodotti dal trattamento biologico delle acque reflue industriali, contenenti sostanze pericolose
• 19 08 13*: Fanghi contenenti sostanze pericolose prodotti da altri trattamenti delle acque reflue industriali
• 19 13 03*: Fanghi prodotti dalle operazioni di bonifica dei terreni, contenenti sostanze pericolose
• 19 13 05*: Fanghi prodotti dalle operazioni di risanamento delle acque di falda, contenenti sostanze pericolose
I rifiuti pericolosi saranno depositati in area distinte dai non pericolosi all’interno dell’esistente capannone di inertizzazione e trattati separatamente.

PAGINA 41 42

Il sopralzo di discarica in elevazione rispetto ai lotti I e II esistenti e l’impianto di inertizzazione rientrano nel Comune di Taranto.
Il Piano Regolatore Generale (PRG) suddivide l’intero territorio comunale secondo zone distinte per carattere storico, ambientale, gradi di urbanizzazione, destinazione d’uso e modalità di intervento (azzonamento). In ciascuna delle zone omogenee individuate gli interventi si devono conformare, per destinazione e parametri urbanistici, alle Norme tecniche di Attuazione (NTA).
La Variante Generale al Piano Regolatore di Taranto è stata adottata dal consiglio Comunale con provvedimento n. 324 del 09/09/1974 e approvato dalla Regione Puglia con DR n.421 del 03/1978. Il PRG ha subito un’ulteriore modifica con variante generale relativa al Piano per gli Insediamenti Produttivi approvata con Delibera di Giunta Regionale n.1036 del 02/03/1990.
Attualmente, il Comune di Taranto si sta adoperando per dotarsi di un nuovo strumento urbanistico in applicazione delle nuove normative vigenti, ad oggi però bisogna continuare a far riferimento al PRG in vigore.
Come precedentemente anticipato il PRG vigente è suddiviso in zone, ciascuna delle quali è regolamentata dalle Norme di Attuazione (NTA) che disciplinano i criteri urbanistici e sono un agevole strumento di consultazione per coloro i quali operano nel settore.
Le zone citate sono di seguito elencate:
1. GRUPPO “A”- ZONE A VERDE E DI RISPETTO DEGLI STANDARDS;
2. GRUPPO “B”- ZONE DI INTERESSE E SERVIZI COLLETTIVI;
3. GRUPPO “C”- ZONE PER ATTIVITA’ PRODUTTIVE SECONDARIE E TERZIARIE;
4. GRUPPO “D”- ZONE RESIDENZIALI.
Ciascuna zona a sua volta comprende delle sottozone identificate oltre che da un retino, riportato sugli elaborati grafici, anche da un codice alfanumerico costituito da una lettera che rappresenta la zona e da un numero che caratterizza la sottozona.
Come si può vedere dalla figura seguente, il perimetro del sopralzo e dell’impianto di inertizzazione rientrano nel gruppo “A” e in particolare:
✓ “A5” – Zona di verde agricolo di tipo B (regolato dal D.M. 2 aprile 1968), in bianco in figura. L’area di interesse è inoltre confinante con la ferrovia Taranto-Martina Franca che nel PRG vigente viene indicata come F8 Zona Ferroviaria “B3”, che in figura è rappresentata dalla fascia azzurra e con la Masseria La Felicia, indicata come Zona di Verde Vincolato “A2” (per ragioni paesaggistiche, ambientali, archeologiche e per la formazione di distacchi a vario titolo), di colore verde in figura.

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