Decarbonizzare l'ILVA moltiplicando il carbone per tre
Il Sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, ha recentemente avanzato un piano per la decarbonizzazione dell'ex ILVA, ora noto come Acciaierie d'Italia. Tuttavia, vi sono notevoli discrepanze tra le intenzioni del sindaco e le proposte a livello governativo. Mentre Melucci auspica un futuro "decarbonizzato" per lo stabilimento, il governo prevede di far marciare l'impianto utilizzando non uno, ma ben tre altoforni che funzionano con il carbone.
Questo approccio può essere paragonato a tentare di curare un alcolizzato senza togliergli il fiasco di vino ma concedendogli di averne tre.
L'auspicio del sindaco per una trasformazione "senza carbone" si scontra con una realtà che va nella direzione opposta, aumentando la produzione e, di conseguenza, le emissioni inquinanti e anche la CO2.
Anche se si dovesse raggiungere l'obiettivo di fermare i tre altoforni entro il 2030, come Melucci spera, le implicazioni a lungo termine delle attuali emissioni di CO2 non possono essere ignorate. È già stato presentato un corposo esposto alla Procura che evidenzia gli effetti devastanti a lungo termine dell'immissione in atmosfera di CO2. Secondo questo dossier, ogni anno di emissioni comporta 1876 decessi a livello globale fino al 2100 (e questo per ogni anno di produzione). Pertanto, continuare con emissioni siderurgiche di CO2 per altri cinque o sei anni potrebbe tradursi in una previsione di circa 10.000 decessi in più nel mondo.
Questo "mortality cost" del carbone equivarrebbe alla base produttiva di lavoratori dell'ILVA, sollevando serie preoccupazioni etiche e sanitarie.
In sintesi, mentre il Sindaco di Taranto prefigura un futuro green per l'ILVA, le proposte governative tendono a perpetuare un modello produttivo dannoso. Questo impianto siderurgico basato sul carbone deve vedere l'opposizione in sede di autorizzazione ambientale del Comune e della Regione, senza ambiguità. E invece si continua a rincorrere una decarbonizzazione che il governo non prevede. Il governo con chiarezza fissa obiettivi produttivi basati unicamente sulla produzione a carbone. Perché allora il sindaco continua a stare al gioco?
Infine c'è il problema della sostenibilità economica: nessuno dal 2012 in poi è riuscito a portare in pareggio i conti dell'azienda che gestisce l'ILVA. Dove troveranno il Premio Nobel che farà il miracolo? E' quanto mai arduo trovare qualcuno che si prenda questo stabilimento perché farebbe debiti fin dal primo giorno. A meno che non paghi Pantalone.
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