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Taranto approva una mozione contro gli euromissili

No agli euromissili, la Puglia segua l'esempio di Taranto

Taranto non può rimanere sola in questa iniziativa. La mozione approvata dal Consiglio comunale è un esempio che può e deve essere seguito da altre città della Puglia. È necessario che ogni comune della nostra regione prenda posizione.
Alessandro Marescotti (Presidente di PeaceLink)
Fonte: Gazzetta del Mezzogiorno - 06 ottobre 2024

Il Consiglio comunale di Taranto approva la mozione contro gli euromissili

Venerdì 4 ottobre il Consiglio comunale di Taranto ha approvato una mozione per dire "no" al dispiegamento di euromissili in Europa, una minaccia che ci riporta ai giorni più bui della Guerra Fredda. La Casa Bianca ha annunciato lo schieramento dei nuovi euromissili, anche ipersonici, entro il 2026 in Germania. Ed è prevedibile una forte pressione sull’intera Europa e in particolare sull’Italia. Questa scelta azzera i risultati conseguiti dallo storico accordo Gorbaciov-Reagan dell’8 dicembre 1987 per lo smantellamento e la distruzione degli euromissili. Quell’accordo del 1987 tolse ad esempio dalla Sicilia i missili nucleari installati a Comiso.

In caso di guerra nucleare globale, Taranto con le sue infrastrutture militari strategiche, sarebbe tra i primi centri in Italia a rischio. Il numero di morti previsti si attesterebbe intorno alle 7.500 unità con quasi 27.000 feriti, stima una simulazione dell’Istituto di Ricerche Internazionali Archivio Disarmo.

Un appello ai Consigli comunali della Puglia

Taranto non può rimanere sola in questa iniziativa. La mozione approvata dal Consiglio comunale è un esempio che può e deve essere seguito da altre città della Puglia. È necessario che ogni comune della nostra regione prenda posizione. Un'azione regionale, con l'adesione di altri consigli comunali, potrebbe amplificare la voce della società civile pugliese. Le tensioni globali stanno crescendo, acuite dalla recente risoluzione del Parlamento europeo che vorrebbe dare il disco verde al lancio di missili dall’Ucraina sulla Russia.

Verso la mobilitazione per la pace del 26 ottobre

Il prossimo appuntamento per la pace è fissato per il 26 ottobre, quando si terrà una mobilitazione nazionale decentrata. Il focus sarà sia l'Ucraina sia il Medio Oriente. Ma ci sono anche altri scenari ignorati dai media, come il Sudan, in cui si consumano tragedie immani per via della guerra. Ogni comune potrà organizzare una propria iniziativa locale. Le amministrazioni locali che approveranno mozioni simili a quella di Taranto potranno dare un segnale chiaro, coinvolgendo i cittadini e portando avanti iniziative concrete in occasione di questa giornata di mobilitazione. Chiunque voglia segnalare un'iniziativa per il 26 ottobre può farlo attraverso il sito www.peacelink.it/segnala, in modo che queste attività siano visibili e condivise su scala regionale e nazionale.

Pace e ambiente: due battaglie inseparabili

È fondamentale ricordare che l'impegno per la pace e quello per l'ambiente sono strettamente legati. In un mondo devastato dalla guerra, ogni progresso nelle lotte per il clima e contro l’inquinamento rischiano di essere vanificate o poste in secondo piano. L’uso di armi nucleari avrebbe conseguenze catastrofiche per l'ecosistema globale, impattando ad esempio sullo strato di ozono ed esponendo la superficie terrestre a livelli letali di radiazioni ultraviolette e aumentando il rischio di cancro alla pelle.

Pacifisti ed ecologisti devono trovare un terreno comune di iniziativa.

Non dimentichiamo che l'11 ottobre i giovani di Fridays for Future scenderanno in piazza per una mobilitazione mondiale per il clima. Un evento che testimonia l'urgenza di affrontare la crisi ambientale, ma che ci ricorda anche quanto sia difficile portare avanti queste battaglie senza un contesto di pace stabile. 

In questo momento cruciale, la Puglia può e deve giocare un ruolo importante per la pace.

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