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L'era dei primi home computer

Quando a Taranto nacquero i corsi di alfabetizzazione informatica

Quel 1982 era l'alba dell'alfabetizzazione informatica in Italia, in un contesto di grande curiosità verso le nuove tecnologie. L'iniziativa dell'ARCI di Taranto rappresentò un tentativo di abbinare la conoscenza dei computer a una riflessione critica sul ruolo dell'informatica nella società.
17 aprile 2025
Redazione PeaceLink

Un volantino di presentazione dei corsi di alfabetizzazione informatica

Questo documento del 1982 testimonia le origini dei primi corsi di informatica organizzati all'ARCI a Taranto.

E' un estratto di una dispensa didattica dell'epoca e su una testimonianza diretta di Alessandro Marescotti, l'ideatore dell'iniziativa.

Gli obiettivi dei corsi

I temi principali che emergono sono molteplici.

  1. La nascita dell'alfabetizzazione informatica come risposta a un cambiamento sociale. Emerge il contesto storico in cui nacquero questi corsi. Comparivano i primi home computer e si diffondeva la crescente consapevolezza del loro potenziale impatto sulla società. Alessandro Marescotti spiega: "Erano appena usciti i primi home computer e vi era una grande curiosità. La mia convinzione allora fu quella che i computer avrebbero cambiato la società e che bisognava conoscerli subito". Questa "grande curiosità" e la "rivoluzione tecnologica" (come menzionato nella dispensa ARCI) creavano una forte esigenza di comprensione e familiarizzazione con i nuovi strumenti digitali.
  2. L'approccio non puramente "tecnico-specialistico" dei corsi ARCI. La dispensa ARCI evidenzia un approccio didattico che andava oltre la mera competenza tecnica. Si mirava a fornire una comprensione più ampia e critica dell'informatica, collegandola agli aspetti culturali e sociali. C'era la volontà di rendere l'informatica accessibile a un pubblico più vasto, inclusi coloro che non avevano una formazione tecnica pregressa, per avviare una riflessione politica e sociale.
  3. Gli obiettivi pratici e teorici dei corsi. La dispensa indica chiaramente gli obiettivi formativi per i partecipanti, che includevano sia competenze pratiche che una comprensione teorica di base. Tra gli obiettivi citati troviamo: Il primo modello di home computer utilizzato nei corsi di alfabetizzazione informatica
  • "comprendere cosa può fare un computer prendendo spunto da esercitazioni di programmazione, svolte a livello elementare con uno dei linguaggi più semplici e attuali, il BASIC";
  • "sviluppare un'analisi documentata dei rapporti informatica-società" per maturare una riflessione critica sull'impatto sociale della tecnologia informatica.

La visione prospettica

  1. Il ruolo dell'ARCI come promotore di innovazione sociale e alfabetizzazione. L'iniziativa di organizzare questi corsi all'interno della sede dell'ARCI di Taranto sottolinea il ruolo dell'associazione come motore di innovazione sociale e di risposta ai cambiamenti emergenti nella società. L'alfabetizzazione informatica si poneva come un'attività collegata ad altri impegni sociali e civili.
  2. La visione prospettica sull'impatto trasformativo dei computer. La convinzione che i computer avrebbero cambiato la società dimostrava lungimiranza e spirito proattivo. L'organizzazione di questi corsi nel 1982 rifletteva una precoce consapevolezza del potenziale trasformativo dell'informatica e la necessità di preparare la cittadinanza a questa nuova era.
  3. La struttura e lo spirito didattico dei corsi. La dispensa descrive una metodologia didattica che combinava lezioni frontali, discussioni, esercitazioni pratiche e l'utilizzo di materiali didattici vari (libri, riviste specializzate e giornali). Si proponeva un ambiente di apprendimento partecipativo e stimolante. L'obiettivo era di fornire "elementi concettuali di base" e una "chiave di lettura" per comprendere il mondo dell'informatica.

Quel 1982 era l'alba dell'alfabetizzazione informatica in Italia, in un contesto sociale di grande fermento e curiosità verso le nuove tecnologie. L'iniziativa dell'ARCI di Taranto rappresentò un tentativo pionieristico di rendere accessibile la conoscenza dei computer a un pubblico ampio, con un approccio che integrava competenze tecniche di base con una riflessione critica sul ruolo dell'informatica nella società.

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