Per la Giornata Mondiale dei Malati di Lebbra a Taranto verrà Chiara Castellani
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E' una dottoressa attualmente impegnata in un'ospedale del Congo.
La sua storia è un'avventura continua, fatta di coraggio, sofferenza e tanta speranza e dedizione.
A ventisei anni, una specializzazione in ginecologia e ostetricia, Chiara parte per il Nicaragua. Con l'entusiasmo dei primi passi si dedica a far nascere.
E' il 1983.
I suoi sogni di medico che vuole aiutare il prossimo (e in particolare il popolo del Nicaragua che aveva cacciato il dittatore Somoza) s'infrangono contro la drammatica realtà dei morti saltati in aria sulle mine o falciati dalle katusce. Per sette anni "Doctora Clarita" si batte per la pace e per la ricostruzione del paese con dedizione totale e senza arrendersi alle tentazioni di fuga.
Sette anni di vita dura, di stress senza fine sulla linea del fuoco, le vittime della sanguinosa guerra tra "sandinisti" e "contras". Ne nasce il libro "Carissimi tutti". (1)
Terminata nel 1990 la missione in America Latina, parte per l'Africa, il continente sognato sin da bambina.
"A sette anni decisi di fare il medico per aiutare i poveri", dice infatti Chiara.
L'AIFO, Associazione Italiana "Amici di Raoul Follereau", le affida la direzione di un ospedale fantasma, abbandonato dai belgi a Kimbau, regione del Bandundu, nello Zaire, oggi Repubblica Democratica del Congo. È la scoperta di un'Africa bellissima e terribile, affascinante e sconvolgente nelle sue contraddizioni e nelle ferite che non si rimarginano mai. Unico medico per centomila abitanti in una zona di 5.000 chilometri quadrati, anche dopo la mutilazione del braccio destro, continua a lottare, per salvare vite umane e promuovere il diritto alla salute. Nei villaggi dimenticati della foresta e nell'ospedale con quattrocento ammalati, senza acqua, senza energia elettrica, con scarsi medicinali, è per tutti "Mama Clara". Quando scoppia la guerra fra Mobuto e Kabila le condizioni già difficili del paese diventano drammatiche.
Dall'esperienza delle lettere con il resto del mondo è nato un libro: "Una lampadina per Kimbau" (Mondadori).
Nelle lettere che scrive al lume di candela sulla vecchia Olivetti, lei grida i massacri, le violenze e le crudeltà, il martirio di migliaia di persone, l'epidemia di Ebola, il diffondersi della Tbc e dell'Aids.
Sono il corollario inevitabile della povertà e dell'ingiustizia, delle sopraffazioni e delle violenze del più forte, delle complicità e delle responsabilità dei governi che sfruttano gli scontri etnici per i propri interessi economici e di potere. Ma Chiara non si arrende. L'accompagnano i ricordi, i volti, le vicende del Nicaragua che si mescolano alle nuove sfide ed alle nuove avventure, unendo i campesinos dell'America Latina agli abitanti del Congo in un'unica struggente scommessa: non togliere ai poveri la possibilità di sognare un futuro diverso.
Questa è Chiara Castellani, che avremo l'onore di ospitare a Taranto.
PeaceLink segue Chiara Castellani via e-mail tramite un progetto rivoluzionario: il packet radio. Poiché non arrivano i postini (e neppure il telefono) nella sperduta savana in cui sorge l'ospedale di Chiara Castellani... l'Aifo ha deciso di portarvi la posta elettronica tramite le onde radio. E PeaceLink sta realizzando una mailing list per creare un "contatto collettivo" fra l'esperienza di Chiara Castellani e tutti gli amici del suo progetto, sparsi in Italia e nel mondo.
Per altre informazioni: http://italy.peacelink.org/mosaico/articles/art_6948.html
- note -
(1) Cfr. http://www.archiviodiari.it/pubblicazioni/castellani.htm
La somma raccolta per la Giornata Mondiale dei Malati di Lebbra è stata a Taranto di euro 332.
Nel marzo 2005 il Collegio dei Docenti dell'Istituto Righi di Taranto devolverà all'Aifo 610 euro (raccolti in memoria della professorezza Laura De Valeris scomparsa nel dicembre 2004) al progetto Kimbau di Chiara Castellani.
Allegati
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