Il disegno di legge diossine licenziato dalla giunta ieri mattina è diventato un caso nazionale. Dopo la presentazione del governatore alla stampa, è arrivato lo stop della ministra: «Con queste nuove regole l'Ilva chiude in quattro mesi».
Abbattere le emissioni nocive o sospendere le attività: l´Ilva adesso è a un bivio. Il ministro: con quella legge chiude in quattro mesi. Vendola: venga qui. La legge riduce drasticamente il tetto in materia di emissioni di diossina.
Dimezzare le emissioni di diossina entro il primo aprile del 2009. Per poi scendere entro il 31 dicembre di nove volte, raggiungendo così quello 0,4 previsto dalla normativa europea. In caso contrario l´azienda dovrà chiudere.
Il piano è all'esame della Regione. Porto, il progetto per un impianto da 10 pale. Un investimento di 62 milioni di euro. La centrale svilupperebbe 30 megawatt, sufficienti ad alimentare tutte le banchine. Le CO previste sono 24.651 tonnellate l'anno contro l'1.4 milioni di una centrale elettrica convezionale.
Qui la diossina è il refrain invasivo, la trovi dappertutto, nell’aria, nei campi, nella testa, nel sangue e nei polmoni della gente, l'hanno trovata anche nel latte materno. Taranto, un ragazzo difficile vuole una chance nel "quartiere dei morti", il più avvelenato d'Europa.
Una volta in funzione il sistema consentirà di abbattere del 50% le emissioni di diossina dell'Agglomerato 2. Legambiente: “La procedura dell’Aia e l’Accordo di Programma dell’ 11 aprile scorso rappresentano la concreta possibilità di una svolta storica per il futuro di Taranto”.
Alcune riflessioni sulla puntata di “Parla con me” andata in onda giovedì scorso. "Meno male che ci sono le associazioni ambientaliste e di volontariato a coltivare i rapporti con i media, a conquistare piccoli spazi di visibilità".
Un solo articolo per fissare i nuovi limiti. L'adeguamento potrebbe essere chiesto all'Ilva in due fasi. L'assessore Losappio presenta il testo, la decisione è ora nelle mani di Vendola «Vogliamo ascoltare Comune, Provincia e sindacati».
L'attenzione dei mass media nazionali ed europei, l'impegno di pezzi importanti della società civile, il dibattito incessante e trasversale che anima blog e siti internet hanno giustamente posto il caso Taranto ai vertici delle emergenze ambientali del pianeta.
Venerdì 7 Novembre alle ore 16 c/o la sede Universitaria del Corso di Laurea di Scienze della Maricultura, Palazzo Amati - Vico Vigilante 1, l'Associazione TarantoViva presenta il cortometraggio “Polveri alle Stelle”.
Un giallo che già si è trasformato nell´ennesima polemica attorno all´Ilva. L´Arpa aveva sostenuto: nessun pericolo sul polonio. Ma Roma decide di agire. Il caso nasce dopo l'appello al presidente Vendola e al Ministro Prestigiacomo.
Crescono le proteste dei cittadini per la situazione igienico-sanitaria. Mentre certa politica applaude alla riapertura dell'inceneritore: «Taranto avrà finalmente il termovalizzatore in marcia dalla fine di novembre». E la diossina?
La gente muore ma deve farlo in silenzio! Deve morire "danzando sulle punte" per non disturbare! La Puglia è interessata da un disastro ambientale che ammazza bestie e cristiani ma dobbiamo tacere sennò arriva anche l'Aviazione! Se non ci fosse da piangere (e se non ci pensassero già i veleni disciolti nell'aria, nel terreno e nell'acqua a "farci fuori") ci sarebbe da "ammazzarsi" dalle risate!
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