Partecipiamo alla manifestazione del 28 novembre, ma soprattutto organizziamoci insieme a chi vuole costituire un controllo popolare su tutte le questioni determinanti per la città.
Occorre progettare e imporre, noi cittadini, un futuro della città fatto di lavori che ne risanino l'ambiente
19 novembre 2009 - Comitati di Quartiere cittadini
In passato,il limitato coinvolgimento dei singoli è stato l'alibi perfetto per non costruire un modello di sviluppo alternativo al più facile e remunerativo (per pochi) monopolio industriale
In questo particolare momento storico, c'è una nuova voglia di comunicare e di partecipare alla vita pubblica, di capire i processi in corso e di decidere consapevolmente quale direzione intraprendere per non ripetere i soliti vecchi errori fatti di deleghe, disinteresse e superficialità.
In tanti decenni abbiamo costruito anche noi il nostro muro, il più alto ed inaccessibile: quello dell’indifferenza. Taranto per alcuni decenni ha delegato, preferendo non esporsi, al personaggio forte di turno la soluzione dei propri vecchi e nuovi problemi. Lo scorso anno, in novembre, una parte importante di cittadini ha dato una formidabile picconata a quel muro.
Giancarlo Girardi
Riceviamo e pubblichiamo questa lettera inviata da un gruppo di operai Ilva
La bocciatura del Tar delle nomine delle Commissioni del ministero dell’Ambiente provoca una vacatio legis circa la limitazione delle attività inquinanti della grande industria. A pagare le conseguenze maggiori, ancora la Puglia.
Erasmo Venosi
Il governatore al convegno promosso da "Sinistra e Libertà"
"Pensando a un futuro di lungo periodo dobbiamo essere in grado di immaginare alternative di sviluppo. E io ne vedo con chiarezza due: il polo della salute e il porto"
Se anche tu sei convinto che la triplice crisi, economica, sociale, ambientale, impone profonde trasformazioni di sistema, allora questo messaggio è per te.
La lunga ed interessante intervista di Emilio Riva rilasciata al Sole 24 Ore e successivamente ripresa da altra stampa, ci permette di ritornare su questa figura di imprenditore e di uomo.
Contr’ordine ragazzi, la diga di Piano dei limiti non si fa più. E’ il ministro per le Infrastrutture e Trasporti, Altero Matteoli, che lo scrive in una lettera recapitata ieri al presidente pugliese Vendola.
E’ qualche tempo che non ci facciamo sentire come allevatori. Una volta vissuta la nostra sventura abbiamo preferito stare lontani dai riflettori che non fanno parte del nostro mondo, anche perché in questo momento ci sono tanti nostri connazionali che meritano sicuramente più attenzione.
I vecchi e giovani combattenti per la democrazia e la libertà non devono dimenticarli, i fratelli Mellone; essi sono parte della storia del movimento operaio tarantino, un esempio glorioso di vita antifascista, dedicata interamente alla causa dei lavoratori.
Non ci risulta che la stampa locale, ma soprattutto quel "Taranto sera", che oggi si fa paladino di legalità, sia mai intervenuta su quello sconcio che è la scuola Martellotta, abbandonata.
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