Stringiamo un’alleanza per il clima, la terra e la giustizia sociale.
Come i cambiamenti climatici sono legati al debito
e possono essere disinnescati.
Antonio De Lellis
Dopo il progetto di rifacimento del poligono a Punta Izzo e nuove antenne nel Siracusano
Da mesi si susseguono incontri e trattative istituzionali, ma nessuna trasparenza sui progetti e sulle potenziali ricadute ambientali. Eppure i cittadini hanno il diritto e il dovere di sapere.
Molto più che una sigla. È una rete nazionale che ha a cuore la madre terra e la salute della gente. Quali danni comporta la ricerca dei combustibili fossili e degli idrocarburi?
Il convegno, promosso da WILPF Italia - Lega Internazionale Donne per la Pace e la Libertà - in collaborazione con Accademia Kronos e Il Sole di Parigi, rientra nelle attività del Progetto Nazionale di WILPF Italia “Pace femminista in azione: giustizia climatica, sicurezza e salute”
"I cittadini e i lavoratori di Taranto hanno ragioni “da vendere”- ha aggiunto Caldiroli- per pretendere la chiusura o almeno una drastica riduzione dell'impatto dei processi produttivi maggiormente inquinanti (in particolare dell’area a caldo) degli impianti ex ILVA di Taranto.
A scuola abbiamo fatto un’esperienza di Ecodidattica con un software di business intelligence realizzato da Antonio Poggi, un esperto del settore che vive a Londra ma che - essendo nato a Taranto - ha pensato di adattare il suo software all’analisi dei dati ambientali.
Permangono le problematiche legate all'inquinamento e i dubbi sulla costituzionalità della norma che ha concesso l’immunità penale e amministrativa agli acquirenti Ilva.
Sono di particolare importanza i dati di questo studio: “Il “mortality cost” delle emissioni di C02 di uno stabilimento siderurgico del Sud Italia: una valutazione degli impatti sanitari derivanti dal cambiamento climatico”
Un mini-manuale di azioni pratiche. Ogni piccola azione conta. Più persone conosceranno l'appello, maggiore sarà la pressione dell'opinione pubblica sui decisori politici. La parola d'ordine è #NoEuromissili
La guerra senza quartiere tra il blocco a sostegno di Morales e quello a favore di Arce ha finito per lacerare il partito, i sindacati e i movimenti sociali
Oggi in gioco c’è il rischio di una guerra nucleare sempre più vicina con la decisione della Nato di schierare nuovamente gli euromissili entro il 2026. Siamo all’inizio di un’escalation in quanto la Russia agirà di conseguenza. È responsabilità di ciascuno di noi prendere posizione.
17 luglio 2024 - Domenico Gallo, Fiorella Mannoia, Alessandro Marescotti, mons. Giovanni Ricchiuti, Carlo Rovelli, Alex Zanotelli
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