La proposta del ministro dell'Aviazione per evitare proteste internazionali sull?impiego dei nuovi dispositivi elettromagnetici
14 settembre 2006
Dalla "guerra non-letale" alle armi per il controllo della folla
Vent’anni fa alcuni scienziati avevano denunciato il profilarsi di una nuova tecnologia, propagandata come "non-letale", da usare contro i nemici interni e esterni. Oggi armi chimiche, cinetiche e a infrasuoni, getti d’acqua elettrificati, fucili che sparano droga, gas al pepe sono una realtà documentata anche dal rapporto STOA del Parlamento europeo.
9 novembre 2003 - Robin Ballantyne
"Guerra moderna" senza morti?
L'orrore suscitato dalle immagini delle morti inflitte dai loro eserciti nell'ambito di operazioni di guerra moderna (mantenimento della pace, sicurezza, ecc.) ha spinto gli occidentali a sviluppare armi di tipo nuovo, destinate a paralizzare l'avversario, piu' che a distruggerlo. Al di la' di questa retorica apparentemente seducente, le cosiddette armi "non letali" non fanno altro che innalzare il livello della violenza, provvedendo alla messa a punto di nuove tecniche repressive. Se i paesi democratici permetteranno ai loro fabbricanti d'armi di svilupparlo, questo armamentario sara' esportato verso luoghi dove non si esita a brutalizzare le popolazioni civili.
9 novembre 2003 - Steve Wright (ricercatore alla fondazione Omega, Manchester)
La posizione di Amnesty International
Si sta assendo ad una rapida accelerazione della ricerca nel settore delle cosiddette armi inabilitanti non-letali, ossia "armi esplicitamente progettate ed impiegate con lo scopo primario di inabilitare le persone o i mezzi materiali rendendo minima la probabilità di causare loro danni permanenti". Ma le armi pubblicizzate come incruente, pulite ed appunto "non-letali", nascondono invece almeno due grandi ipocrisie.
9 novembre 2003 - Marita Villa (Amnesty International)
Le guerre del futuro
La ristrutturazione delle Forze Armate Usa e' fissata nel medio-lungo periodo (2010-2025) e molte delle tecnologie indicate sono ancora fantascienza. Cio' non esclude affatto che a centocinquanta metri sotto terra, in qualche laboratorio blindato e al di fuori di ogni "controllo democratico", qualche irresponsabile mercenario della scienza non stia gia' sviluppando piani di ricerca in tal senso.
9 novembre 2003 - Gregorio Piccin
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