Chiedono un cambiamento significativo nella politica di Biden verso Israele ma ottengono pallottole e arresti. Catherine Elias - leader della protesta - dice: "Siamo nel Paese che non solo finanzia, ma produce e crea anche la maggior parte delle bombe che vengono lanciate su Gaza".
26 aprile 2024 - Redazione PeaceLink
Monito del presidente brasiliano Lula agli Stati Uniti
Occorre invece "iniziare a parlare di pace". Il presidente brasiliano si pone alla testa del fronte dei paesi non allineati e, assieme al presidente cinese Xi Jinping, sottolinea che "il dialogo e il negoziato sono l'unica via d'uscita praticabile per risolvere la crisi ucraina"
15 aprile 2023 - Redazione PeaceLink
How to fight against war disinformation? Julian Assange shows a way
January 1st of each year is the time for formulating resolutions to keep or break (usually the latter) during the 365 days ahead. So Martina, an ex-pacifist who now is no longer “ex”, has decided to make only one resolution for 2023. “That way,” she says, “I’m sure to keep it.”
Il discorso pubblico sulla guerra in corso si va modificando in modo rapido e sostanziale ma, al contempo, poco visibile e perciò “indolore”. Questi cambiamenti così rilevanti raramente sono oggetto di discussione in quanto tali e questo può contribuire a renderli invisibili ai nostri occhi.
1 maggio 2022 - Daniela Calzolaio
La lunga sfida NATO-Russia, usando gli ucraini come pedine. Le tre tappe.
2014: tutti i mass media gridarono che solo le armi potevano fermare Putin che avrebbe invaso l’Ucraina senza provocazione. Per fortuna, Angela Merkel intervenne allora per far presente le provocazioni NATO a monte e così riportare la pace... momentaneamente. Oggi chi può farlo in maniera duratura?
The founder of Wikileaks informed us long ago, with documentary proof, that US/NATO troops in Afghanistan were not winning the hearts and minds of the people; instead, they were making themselves hated. But the message went unheard and now the messenger is in prison awaiting judgment.
22 agosto 2021 - Patrick Boylan
Biden e Putin siglano un comunicato congiunto “on Strategic Stability”
"Gli Stati Uniti e la Russia avvieranno insieme un dialogo bilaterale integrato di stabilità strategica nel prossimo futuro, che sarà deliberato e solido. Attraverso questo Dialogo, cerchiamo di gettare le basi per future misure di controllo degli armamenti e di riduzione dei rischi.”
17 giugno 2021 - Roberto Del Bianco
Una pericolosa affermazione che spazza via deterrenza e alimenta paure
“Il Pentagono deve passare dal presupposto principale che l'uso di armi nucleari è quasi impossibile, a quello che l’impiego del nucleare è una possibilità molto reale", ha affermato l’ammiraglio Charles Richard, comandante del Comando strategico degli Stati Uniti (il Nuclear Strike Force)
Non trascurabile, inoltre, il numero di donne elette. Chissà se siamo finalmente in presenza della svolta buona per una politica più giusta per uomini e donne, per le etnie e comunità che rappresentano, per le fedi vive che professano.
10 novembre 2020 - Virginia Mariani
Il tempo stringe per agire sul riscaldamento globale
Il complesso militare-industriale analizzato in questo dossier comprende, oltre alle basi militari, anche i punti nevralgici regionali dell'industria bellica. Focalizza anche le collaborazioni accademiche con la NATO e il settore militare.
L'iniziativa del 12 aprile a Ravenna si propone di coinvolgere cittadini, associazioni e movimenti ecologisti per spingere verso una svolta radicale nelle politiche energetiche del Paese.
"Vogliamo vivere, ci piace stare al mondo, vorremmo continuare a starci il più a lungo e il meglio possibile, e tutto sommato non abbiamo voglia di fare male ad altre persone come noi. Ecco, questa è l'elementarità della condizione umana".
Lo Stato non si adopera abbastanza per sradicare i casi di violenza sessuale, riduzione in schiavitù, anche di minori, esecuzioni extragiudiziali e femminicidi.
E’ stata una settimana di mobilitazione quella appena finita, con i pacifisti nuovamente in piazza contro la barbarie. Non si può rimanere indifferenti per uno sterminio che a Gaza non ha fine. E contemporaneamente cresce una forte opposizione al piano di riarmo della von der Leyen e della Meloni.
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