“Mi appello con forza alle associazioni di giornalisti…; non rimanete indifferenti; alzate la vostra voce e chiedete la liberazione di Julian Assange.” Così il Premio Nobel della Pace Esquivel in un appello del 1° luglio scorso. Alcuni giornalisti italiani engagés hanno ora raccolto quell'appello.
Pensiamo che si possa innestare un grande movimento di persone che si assumano la responsabilità, non di salvare, ma preservare un’esperienza viva e pulsante, e possano realizzare l’acquisto collettivo di questo luogo, preservarne la funzione e garantirlo alla città negli anni a venire
Newsletter informativa sulle principali azioni di intervento e sugli sviluppi della situazione nel paese africano, con gli ultimi aggiornamenti sui prossimi referendum di gennaio 2011.
30 dicembre 2010
Comunicato stampa del 16 marzo 2010 dell'Associazione PeaceLink
Da gennaio 2008, la Campagna produce una newsletter dedicata all’informazione sui fatti e sugli sviluppi della situazione politica, sociale ed economica del Sudan e dei paesi con esso confinanti.
Dopo l'apertura della sede Rai in Africa, non si ferma il movimento che chiede un'informazione più attenta ai temi della pace, dei diritti umani e della solidarietà
Per ottenere la sua libertà, il co-fondatore del sito WikiLeaks sarebbe sceso a patti? Piuttosto ha fatto scendere a patti la super potenza statunitense.
Gli elementi raccolti suggeriscono che la narrazione di Piazza Maidan come una rivoluzione non violenta è incompleta e fuorviante. Occorre un'indagine più approfondita per comprendere meglio le dinamiche e i responsabili di quegli eventi drammatici in Ucraina.
"Era un pacifista che, nei momenti in cui trionfava la via armata, insisteva che la via era la pace e la democrazia. Oggi Salvador Allende è una figura mondiale al pari di Martin Luther King, Mahatma Gandhi e altri che 'in nome dell’amore' per l’umanità furono assassinati dai mercanti di morte".
La magistratura condanna il governo italiano per il fermo illegale della nave di soccorso della Ong. Il giudice stabilisce che la Humanity ha agito in conformità al diritto internazionale soccorrendo i migranti in mare e che la Libia non è un porto sicuro per i migranti.
La Corte di Giustizia dell'UE ha stabilito che le autorità nazionali devono effettuare una valutazione degli impatti sulla salute umana prima di autorizzare l'ILVA. In presenza di gravi rischi per l'ambiente e la salute, devono sospendere le operazioni piuttosto che concedere proroghe.
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