La Cluster Munition Coalition ha lanciato la Campagna “Stop Explosive Investments” con l’obiettivo di ottenere un adeguamento interpretativo e normativo in merito al finanziamento delle industrie implicate nella produzioni delle armi bandite.
Nonostante la Convenzione sulle munizioni cluster, in Yemen se ne fa tuttora uso. E le vittime civili del conflitto crescono. Ma gli affari sono affari.
L’iter di messa al bando delle bombe a grappolo rallenta a causa del ministero della Difesa; storia, difficoltà e prospettive di un importante passaggio legislativo.
I ricercatori di Human rights watch provano l'uso di munizioni vietate dalla convenzione di GinevraPrima Baghdad e Kabul, adesso Beirut: l'artiglieria israeliana usa i micidiali ordigni «a grappolo», che liberano centinaia di piccole mine. Munizioni «gestite» dalla base americana di Camp Darby
28 luglio 2006 - Manlio Dinucci
Peacelink pubblica in esclusiva il libro Cluster Bomb di Andrea Appetito (Altrastampa Edizioni, 2002)
Frammenti di vita deflagrata: è quello che resta dopo l’invenzione della Cluster Bomb. Il libro di Andrea Appetito svela la forza distruttiva della bomba e si propone come esperimento per sabotarla.
Le guerre passano, le bombe rimangono. A grappoli. Si chiamano cluster bomb e uccidono più di altre armi. Prevalentemente i civili. Come mettere al bando questa barbarie.
Per ottenere la sua libertà, il co-fondatore del sito WikiLeaks sarebbe sceso a patti? Piuttosto ha fatto scendere a patti la super potenza statunitense.
Gli elementi raccolti suggeriscono che la narrazione di Piazza Maidan come una rivoluzione non violenta è incompleta e fuorviante. Occorre un'indagine più approfondita per comprendere meglio le dinamiche e i responsabili di quegli eventi drammatici in Ucraina.
"Era un pacifista che, nei momenti in cui trionfava la via armata, insisteva che la via era la pace e la democrazia. Oggi Salvador Allende è una figura mondiale al pari di Martin Luther King, Mahatma Gandhi e altri che 'in nome dell’amore' per l’umanità furono assassinati dai mercanti di morte".
La magistratura condanna il governo italiano per il fermo illegale della nave di soccorso della Ong. Il giudice stabilisce che la Humanity ha agito in conformità al diritto internazionale soccorrendo i migranti in mare e che la Libia non è un porto sicuro per i migranti.
La Corte di Giustizia dell'UE ha stabilito che le autorità nazionali devono effettuare una valutazione degli impatti sulla salute umana prima di autorizzare l'ILVA. In presenza di gravi rischi per l'ambiente e la salute, devono sospendere le operazioni piuttosto che concedere proroghe.
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