Questo rapido aumento delle spese militari, pari a un incremento di oltre il 6,2 per cento in 5 anni, è l'annuncio di una nuova tappa verso il ritorno del militarismo tedesco
Paese povero, arsenale ricco Alla fine del 2005 Roma ha cancellato 900 milioni di euro di debito alla Nigeria. In cambio, la Nigeria ha comprato 160 milioni di euro in armamenti italiani, con due contratti di Alenia Aermacchi (Finmeccanica, gruppo pubblico)
Premono 41 miliardi di debiti e si cercano soluzioni per l'ex monopolista scalata due volte in pochi anni. La salvezza potrebbe trovarsi dentro il patto di sindacato del Corriere della Sera. L'altra soluzione è separare l'infrastruttura telefonica dalla gestione dei servizi. Modello British Telecom, in salsa partecipazioni statali.
Ricordate il 2000, il giubileo e i solenni impegni ad abolire il debito estero ai Paesi nel Sud del mondo? Bene. I debiti sono ancora vivi e vegeti, anzi, godono di buona salute e crescono come non mai.
Ci sono gesti che ripristinano un po' di giustizia e che stabiliscono nuove relazioni. Anche d'estate, di fronte al mare dei conquistatori e dei conquistati.
Che un imprenditore di successo venda tutte le sue aziende e si trasformi in un appassionato attivista della salvaguarda ambientale può sembrare strano...
Il complesso militare-industriale analizzato in questo dossier comprende, oltre alle basi militari, anche i punti nevralgici regionali dell'industria bellica. Focalizza anche le collaborazioni accademiche con la NATO e il settore militare.
L'iniziativa del 12 aprile a Ravenna si propone di coinvolgere cittadini, associazioni e movimenti ecologisti per spingere verso una svolta radicale nelle politiche energetiche del Paese.
"Vogliamo vivere, ci piace stare al mondo, vorremmo continuare a starci il più a lungo e il meglio possibile, e tutto sommato non abbiamo voglia di fare male ad altre persone come noi. Ecco, questa è l'elementarità della condizione umana".
Lo Stato non si adopera abbastanza per sradicare i casi di violenza sessuale, riduzione in schiavitù, anche di minori, esecuzioni extragiudiziali e femminicidi.
E’ stata una settimana di mobilitazione quella appena finita, con i pacifisti nuovamente in piazza contro la barbarie. Non si può rimanere indifferenti per uno sterminio che a Gaza non ha fine. E contemporaneamente cresce una forte opposizione al piano di riarmo della von der Leyen e della Meloni.
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