Altamarea ha raccolto nella mattinata di domenica oltre 800 firme in favore della proposta di legge che prevede indennizzi per gli allevatori colpiti dalla emergenza diossina. La raccolta firme prosegue sotto forma di petizione on line
Altamarea ha raccolto nella mattinata di domenica oltre 800 firme in favore della proposta di legge che prevede indennizzi per gli allevatori colpiti dalla emergenza diossina. La raccolta firme prosegue sotto forma di petizione on line
Altamarea chiede a gran voce che il sindaco di Taranto attui un immediato, deciso e ormai non più procastinabile intervento a tutela della salute pubblica di fronte ai gravi dati dell'inquinamento ambientale emersi con le misurazioni dell'Arpa Puglia
17 aprile 2010 - Altamarea
La proposta di legge che AltaMarea ha predisposto intende portare alla attenzione del Governo la drammatica situazione ambientale di Taranto
AltaMarea sarà in piazza della Vittoria domenica 18 Aprile per una raccolta di firme in favore della proposta di legge di risarcimento danni agli allevatori che, a causa della diossina, hanno perso i loro capi di bestiame insieme al lavoro e alla speranza del futuro.
16 aprile 2010 - Altamarea
Relazione di PeaceLink alla Facoltà di Giurisprudenza di Taranto
Nell'ambito dell'incontro organizzato dagli studenti di Link con Amnesty International e PeaceLink, queste sono le diapositive collegate alla tema del dibattito: “Diritti umani e ambiente”.
9 aprile 2010 - Alessandro Marescotti
Il Sindacato Studentesco LINK Taranto e il gruppo 214 di Amnesty International organizzano un “Ciclo di seminari sui Diritti Umani”
Mercoledì 24 marzo alle ore 10.30 conferenza stampa di Altamarea e della famiglia Fornaro presso la masseria Fornaro a Statte. Ormai il territorio di Taranto non è più pascolabile per la diossina. Appello al mondo della politica perché si dichiari l'"emergenza zootecnica" nella provincia.
La più grande acciaieria europea si irrita perché PeaceLink ottiene dall'Arpa Puglia i più recenti dati sulla diossina e li fornisce per una pubblica divulgazione. E intanto la Regione Puglia vieta il pascolo un un raggio di 20 chilometri dall'area industriale: c'è troppa diossina. Il bestiame si contamina e la gente si prende il cancro.
L'Ilva tira fuori un documento dell'OMS per i valori di diossina nell'aria. Ma PeaceLink ribatte colpo su colpo con i dati dell'Istituto Superiore della Sanità. E con quelli dell'Istituto Negri di Milano.
5 marzo 2010 - Alessandro Marescotti
La differenza è particolarmente rilevante per IPA totali
E' importante verificare se c’è una similitudine fra l’impronta della diossina delle polveri degli elettrofiltri e l’impronta della diossina riscontrata nei deposimetri e nei terreni della Masseria Fornaro
27 febbraio 2010 - Biagio De Marzo e Alessandro Marescotti
Il comitato scientifico ieri ha definito gli scopi del centro di ricerca con indirizzo ambientale
Dato che Emilio Riva è un fervente cattolico, gli dedichiamo le parole di don Tonino Bello: "Dobbiamo esigere da Dio che sia severo con chi ci ammorba l'acqua, con chi ci avvelena il vino, con chi ci insidia il latte..."
PeaceLink e il movimento dei cittadini che si batte per la salute hanno ottenuto un risultato importante: nel 2010 saranno applicate tecnologie per scendere sotto il limite di 0,4 nanogrammi di diossina a metro cubo. Un risultato impensabile sino all'anno scorso. Adesso occorre il controllo continuativo dei fumi.
L'informazione ai consumatori oggi è negata. E' mai possibile che sulle confezioni di uova ci sia scritto "OGM free" e non ci sia scritto anche "DIOXIN free"?
Sono di particolare importanza i dati dello studio “Il “mortality cost” delle emissioni di C02 di uno stabilimento siderurgico del Sud Italia: una valutazione degli impatti sanitari derivanti dal cambiamento climatico”. Al centro c'è la questione dell'impatto transfrontaliero e transgenerazionale.
Un mini-manuale di azioni pratiche. Ogni piccola azione conta. Più persone conosceranno l'appello, maggiore sarà la pressione dell'opinione pubblica sui decisori politici. La parola d'ordine è #NoEuromissili
La guerra senza quartiere tra il blocco a sostegno di Morales e quello a favore di Arce ha finito per lacerare il partito, i sindacati e i movimenti sociali
Oggi in gioco c’è il rischio di una guerra nucleare sempre più vicina con la decisione della Nato di schierare nuovamente gli euromissili entro il 2026. Siamo all’inizio di un’escalation in quanto la Russia agirà di conseguenza. È responsabilità di ciascuno di noi prendere posizione.
17 luglio 2024 - Domenico Gallo, Fiorella Mannoia, Alessandro Marescotti, mons. Giovanni Ricchiuti, Carlo Rovelli, Alex Zanotelli
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