I miei studenti sono stati ovviamente coinvolti in attività di educazione e informazione ambientale. Questa è una serie di pensieri, racconti e riflessioni sull'inquinamento a Taranto, prendendo spunto dal dialogo educativo con i loro genitori e dal servizio giornalistico di Fiamma Tinelli e Pigi Cipelli sull'inquinamento a Taranto, pubblicato sul settimanale “Oggi”. Ne esce uno spaccato molto vario della società e della mentalità nella città più inquinata d'Italia.
16 luglio 2009 - Alessandro Marescotti
Viaggio tra i pensieri della famiglia Fornaro, rovinata dalla diossina che ha contaminato la masseria.
Il tempo nella casa della famiglia Fornaro ha cambiato il suo naturale corso, così come il senso della vita che girava attorno ad esso ora cerca una nuova collocazione, e nuovi stimoli per continuare a credere in un futuro migliore.
15 luglio 2009 - Mariangela Franco
Lettera del coordinamento Altamarea alle autorità competenti
I dati del 2008 per pecore e capre sono i seguenti: latte 17% di superamenti (7 campioni su 41); carne 83% di superamenti (5 campioni su 6); fegato: 100% di superamenti (16 campioni su 16).
13 luglio 2009
Capi di bestiame contaminati. I tecnici della Asl hanno deciso di ampliare il raggio delle analisi fino a 20 km dall’Ilva
Un dato inquietante: concentrazioni oltre la soglia di legge nella carne e nel latte degli animali controllati in altri allevamenti tarantini. Verifiche sono in corso anche nei macelli di Bari. Sospetti sui «fegatini», in abbondanza nei menu dei ristoranti pugliesi.
"Nel 17 per cento dei campioni di latte di pecore e capre è stata trovata una concentrazione di diossina superiore ai limiti di legge. Quando si è passati ad analizzare la carne gli “sforamenti” per diossina sono saliti all'83 per cento. Quando poi in laboratorio è stato portato il fegato di pecore e capre il dato è stato preoccupante: nel 100 per cento dei casi è stata riscontrata diossina sopra i limiti di legge".
7 luglio 2009 - Fuvio Colucci
Interrogazione parlamentare e la risposta del Governo
Il Governo ha risposto che nel 2008 è stato avviato il programma strategico «Ambiente e Salute», nel cui ambito viene sviluppato lo specifico studio (Sentieri), relativo al progetto «Il rischio per la salute nei siti inquinati: stima dell'esposizione, biomonitoraggio e caratterizzazione epidemiologica», che coinvolge anche il sito di Taranto.
«Per noi — ha commentato Alessandro Marescotti di PeaceLink — questo è un momento senz’altro positivo. Vogliamo che Taranto sia la città più “controllata” e pulita d’Italia».
2 luglio 2009 - Taranto Sera
Un'esperienza utile a tutti gli ambientalisti italiani
L'Ilva di Taranto deve dimezzare la diossina con un "impianto ad urea". Un primo risultato strappato con la lotta popolare e la legge della Regione Puglia. Il ruolo di documentazione e ricerca svolto da PeaceLink
30 giugno 2009
Verrà inaugurato l'impianto ad urea per dimezzare le emissioni di diossina
Noi riteniamo che l'Ilva e tutti gli impianti che producono diossina debbano essere continuamente sorvegliati da un "Grande Fratello" che non smetta di vigilare un solo minuto, 24 ore su 24, tutti i giorni dell'anno
15 giugno 2009 - Alessandro Marescotti
Verso il varo della parte V della normativa EN-1048 sulle diossine
Il Convegno vuole essere un occasione di incontro fra Agenzie di controllo, Centri di Ricerche, Università ed istituzioni impegnate nel settore del monitoraggio ambientale, ed i soggetti chiamati a gestire i siti sensibili per il rischio ambientale.
Il nostro obiettivo è di combattere incompetenza e cialtronaggine, specialmente se praticate in malafede e contro i legittimi interessi della popolazione. I nostri alleati sono Internet, che mette a disposizione una quantità immensa di informazioni, e l’Unione Europea
Pochi giorni fa è stato raccolto il fieno in balle a poca distanza dall'area industriale di Taranto e in particolare dal camino E312 dell'Ilva. Da quel camino che vedete in foto fuoriesce più diossina che quattro nazioni messe assieme, stando ai dati ufficiali dell'Eper sulle emissioni industriali europee. Anche se abitaste lontano, chiedetevi per un attimo: sulle vostre tavole potrebbe arrivare la diossina di Taranto?
1 giugno 2009 - PeaceLink, Comitato per Taranto, AIL, Amici di Beppe Grillo Taranto
Lettera al giornale "Taranto Sera" sull'aiuto, da parte di chi inquina, alla Chiesa locale: "Mi sento molto amareggiata e offesa. Non posso credere che la nostra dignità valga così poco e che Taranto rinunci a pretendere investimenti a tutela dell’ambiente", scrive Rosanna Martini
Un rapporto del 2007, stilato dall’associazione di cittadini Tarantosociale e dal sito Peacelink sui database del Registro INES colloca Taranto in vetta alla classifica delle città più inquinate.
La dirigenza Ilva “litiga” con la matematica e con i dati del registro Ines. La cosa sorprendente è che i dati contenuti nel registro Ines non li ha forniti PeaceLink o l’Arpa: sono i dati che l’Ilva ha fornito al Ministero dell’Ambiente. Appello a Riva: "Caro presidente, la diossina può scendere di molto rispetto al quel 92%. Ma lasci perdere la matematica. Metta i filtri ai camini e li faccia funzionare".
Parla il responsabile Qualità e Sicurezza dello stabilimento siderurgico di Taranto. L’ingegner Adolfo Buffo, responsabile Qualità e Sicurezza dello stabilimento siderurgico di Taranto, dà una mano di smalto all’immagine catastrofica della più grande acciaieria d’Europa
Si dice che dietro alle nuvole c'è sempre il sole. Ma forse il sole è già morto e non lo sappiamo...
I tentativi di fermare e di censurare le proteste contro il genocidio in atto a Gaza vanno contrastati con fermezza. Ecco un esempio di contrattacco riuscito.
Siamo a una svolta. La comunità internazionale è di fronte a una nuova minaccia e deve ritornare al sistema dei controlli reciproci sugli euromissili garantito dal trattato INF. Occorre eliminare i missili a gittata intermedia in Europa per garantire la sicurezza reciproca.
Il Tour delle co-direttrici di “Combatants for Peace”, l’Israelo-Ungherese Eszter Koranyi e la Palestinese di Betlemme Rana Salman è giunto nel pomeriggio di lunedì 18 novembre a Roma, agli Spin Time Labs di via Santa Croce in Gerusalemme 55.
C'è tecnologia italiana nei missili Storm Shadow che colpiscono la Russia. Gli ATACMS usano il sistema M-code e necessitano di personale USA. Dal coinvolgimento indiretto siamo passati al conflitto militare diretto e anche l'Italia è coinvolta con proprie tecnologie. Ma la Meloni lo sa?
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