Stiamo parlando dell'impianto di agglomerazione, vera "bestia nera" dell'area a caldo. Assieme alla cokeria, l'impianto di agglomerazione si caratterizza per il suo potenziale impatto cancerogeno.
Queste dichiarazioni dell'Ilva ci turbano. Chi decide con quali dati si possono fare statistiche e con quali no? Avvertiamo il dovere di fare appello alla libertà di tutti i cittadini: non state zitti, questo è il momento di parlare, di alzare la testa e di far arrivare all'Italia intera la voce preoccupata e responsabile della città più inquinata d'Italia. Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero.
L´Ilva e il suo piano anti diossina. Una lettera alla Regione: gli enti locali ci diano le autorizzazioni. Vendola: «Con la legge vogliamo obbligare l´Ilva a investire su salute e ambiente, vogliamo convincerli a fare ciò che avrebbe dovuto fare già da tanto tempo: l´Ilva ha un debito enorme con la città».
Il comitato Taranto Futura pronto a un altro ricorso. Florido: meglio l´accordo. Il freno della Uil: un intervento legislativo sconfesserebbe le scelte del passato.
Veleni in capre e agnelli, da abbattere 1300 capi. È bufera sull´Ilva. Peacelink, l´associazione che in questi anni più di tutte sta battendo sul caso inquinamento a Taranto: «La contaminazione della catena alimentare -impone una scelta drastica: la legge regionale deve essere approvata entro la fine dell´anno».
Incontro con la dott.ssa Maria Giovanna Bolognini (TarantoViva). “Il referendum è un’arma a doppio taglio, tutto il lavoro svolto dalle istituzioni locali, dall’ARPA, dalle associazioni ambientaliste più attive, potrebbe risultare vano”.
Controlli in un centinaio di allevamenti della provincia di Taranto. Per scovare altri animali contaminati da diossine. E´ la direttiva saltata fuori da un summit tenuto nei giorni scorsi.
Chi si accontenta gode, ma si tiene la diossina. l'Agglomerato 2 da solo immetta in atmosfera il 92% della diossina tricolore. Sarà una coincidenza ma la linea del ministero dell'Ambiente e, quindi, del Governo sulla diossina, aderisce in maniera quasi perfetta al piano Ilva.
Un viaggio nel panorama della difficile applicazione delle norme sulla riduzione delle emissioni inquinanti e il difficile rapporto tra cittadini e industrie. I fumi dell'Ilva di Taranto nel mirino dei mass media.
«Non siamo convinti dal limite di 1 nanogrammo di diossina posto come pregiudiziale dalla Regione Puglia per concedere l'AIA. Perchè non richiedere l'adozione dei limti europei?».
I componenti hanno chiesto informazioni sulle ultime vicende che riguardano il capoluogo ionico ed i 1.300 capi da abbattere. L'abbattimento del bestiame intossicato dovrebbe avvenire in un mattatoio nel Barese.
La storia Le nuove cifre dell'Ines: qui si produce il 92% del «veleno» italiano. Gli ambientalisti contro l'Ilva che si difende: siamo in regola. Il medico: mai visto un caso così. Industrie, Taranto città più inquinata dell'Europa occidentale Tre mamme con il latte contaminato, cinque adulti con il livello più alto del mondo, 1.200 pecore da abbattere
21 ottobre 2008 - Carlo Vulpio
Emissioni industriali, rischio cancerogeno, mutageno, teratogeno e neurotossico
PeaceLink ha elaborato una mappa delle zone dove di concentrano le emissioni di diossina, mercurio, IPA, benzene, PCB, arsenico e piombo. Che fare? Una proposta di intervento è quella di intervenire nelle AIA, le autorizzazioni integrate ambientali in discussione al Ministero dell'Ambiente e presso le Regioni.
«Oh greggia mia che posi, oh te beata, che la miseria tua, credo, non sai! Quanta invidia ti porto! Non sol perché d'affanno, quasi libera vai; Ch'ogni stento, ogni danno, ogni estremo timor subito scordi».
Pubblichiamo l'intervento di Peacelink al Convegno di Medicina Democratica: «E' importante allearsi e fare fronte comune; Nei momenti più difficili Medicina Democratica si è sempre distinta. Ecco perché PeaceLink vuole accompagnare Medicina Democratica nella sua lotta».
L'Immagine della Puglia è oggi irrimediabilmente associata alla diossina, alle polveri sottili, alle morti bianche, al fetore delle discariche con un danno non quantificabile per l'economia agricola e turistica del territorio.
Lettera aperta all’Assessore all’Ambiente della Regione Basilicata. Perché non si interviene, considerato che dal 2005, sono centinaia i giorni in cui a Potenza, Melfi, Lavello, Ferrandina, Viggiano, Matera il valore di Pm10 è fuori norma?
11 ottobre 2008 - Antonio Nicastro
Un video sconvolgente della RAI, uno scandalo sollevato da PeaceLink, una petizione lanciata dall'AIL e la risposta dell'on. Paolo Guzzanti
Queste pecore hanno mangiato a Taranto diossina. E anche noi abbiamo mangiato diossina. La differenza? Nessuna. Sia le pecore sia noi abbiamo vissuto nella più completa ignoranza. E nessuno ci ha detto niente. Ma un giorno abbiamo fatto analizzare un pezzo di formaggio e la verità è venuta a galla. Le pecore (quasi 1200 assieme alle capre) verranno abbattute nei prossimi giorni perché contaminate da diossina.
Stanziati 160 mila euro. Il Tar di Lecce ha giudicato ammissibile il referendum sull'attività dell'acciaieria. Delibera della Regione: 1.200 animali vittime dell'inquinamento dell'area Ilva. Le sette masserie «maledette » distano dall'Ilva non più di un paio di chilometri e ne respirano i miasmi.
Il silenzio degli innocenti è calato sulle fattorie di Angelo Fornaro, Giuseppe Sperto, Cosimo Quaranta e i loro allevamenti, localizzati dalle autorità nel triangolo maledetto inquinato dalla diossina fra Taranto, Statte e le acciaierie Ilva. Un’ordinanza della Regione Puglia ha stabilito che i 1.050 capi di bestiame contaminati vanno abbattuti.
Ricerche costate un miliardo di vecchie lire e mai divulgate on-line. Analisi su diossina e PCB tutte "a norma" in territori come Taranto in cui diossina e PCB sono fin troppo presenti. Un inquietante silenzio quando in gioco c'era la vita delle persone
PeaceLink svela i retroscena dal 2002 al 2007. A Taranto 17 ricerche sull'inquinamento e l'impatto sulla salute dei cittadini sono costate un miliardo ma non sono mai state divulgate. E ben 72 analisi sulla diossina e i PCB sono risultate sistematicamente "a norma". Ecco quello che i tarantini dovevano sapere e non hanno mai conosciuto dal 2002 al 2007.
La Regione Puglia stanzia 160 mila € per aiutare le Masserie sotto vincolo sanitario. Le aziende agricole si trovano a ridosso della zona industriale Tarantina. Lo scorso Febbraio era scattato l'allarme quando Peacelink aveva avvistato capre e pecore al pascolo in una zona vicina a quella industriale.
Il maresciallo comincia a scrivere. Sembriamo a buon punto. La felicità dura poco. Blackout elettrico. Il computer dei Carabinieri perde tutti i dati. Si ricomincia da capo. Così per tre volte mentre fuori si superano i quaranta gradi. L'esposto è proprio sulle vittime delle future ondate di calore.
Sono di particolare importanza i dati dello studio “Il “mortality cost” delle emissioni di C02 di uno stabilimento siderurgico del Sud Italia: una valutazione degli impatti sanitari derivanti dal cambiamento climatico”. Al centro c'è la questione dell'impatto transfrontaliero e transgenerazionale.
Un mini-manuale di azioni pratiche. Ogni piccola azione conta. Più persone conosceranno l'appello, maggiore sarà la pressione dell'opinione pubblica sui decisori politici. La parola d'ordine è #NoEuromissili
La guerra senza quartiere tra il blocco a sostegno di Morales e quello a favore di Arce ha finito per lacerare il partito, i sindacati e i movimenti sociali
Oggi in gioco c’è il rischio di una guerra nucleare sempre più vicina con la decisione della Nato di schierare nuovamente gli euromissili entro il 2026. Siamo all’inizio di un’escalation in quanto la Russia agirà di conseguenza. È responsabilità di ciascuno di noi prendere posizione.
17 luglio 2024 - Domenico Gallo, Fiorella Mannoia, Alessandro Marescotti, mons. Giovanni Ricchiuti, Carlo Rovelli, Alex Zanotelli
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