I governi non possono continuare a spendere folli cifre per la guerra. Basterebbero i dollari spesi in due bombardieri atomici per debellare per sempre la lebbra
Il racconto autobiografico del sacerdote che ha consacrato la sua vita all’antimilitarismo e alla chiusura della più grande scuola di formazione militare d’America.
L'avvio imminente di un dibattito in seno al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, “strengthening collective security and armament regulation”, che di fatto potrebbe riproporre ai propri membri l'applicazione dell'articolo 26 della Carta, porta ad alcune riflessioni.
Sarà la volta buona che...?
Da tempo la Puglia si è trasformata in piattaforma di esercitazioni belliche. Don Tonino Bello sognava una Puglia che fosse "arca di pace" e non "arco di guerra". Occorre riprendere nelle nostre mani quell'utopia concreta e possibile.
La base militare di Sigonella, il territorio e la responsabilità dei cristiani: un convegno di Pax Christi a Catania per rilanciare il problema della militarizzazione crescente delle nostre città. E delle nostre coscienze.
Dopo lo scambio di lettere tra Veltroni e la "Tavola della Pace" l'associazione PeaceLink presenta il conto e chiede impegni concreti: riduzione delle spese militari, diritto all'obiezione fiscale, iniziative di "peacekeeping" realizzate da civili non armati, promozione della cooperazione internazionale.
Rimango esterrefatto che la Sinistra Radicale (la cosiddetta Cosa Rossa) abbia votato, il 12 novembre con il Pd e tutta la destra, per finanziare i CPT, le missioni militari e il riarmo del nostro paese. Questo nel silenzio generale di tutta la stampa e i media. Ma anche nel quasi totale silenzio del “mondo della pace “.
19 novembre 2007 - Alex Zanotelli
Il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola:
“C'è un rumore di fondo insopportabile, che è quello della guerra, che è quello dei fondamentalismi e che si sente in ogni parte del mondo. E' troppo tempo che non si ascolta più la parola disarmo nella discussione pubblica”.
Il riarmo non può essere giustificato né da ragioni occupazionali né economiche. Risponde solo a logiche di potenza militare. Se i miliardi per il caccia F35 fossero investiti in fonti rinnovabili si creerebbero più di 100mila posti di lavoro
Presentata in Parlamento una proposta di legge per rilanciare la riconversione dell’industria bellica, in un preoccupante quadro economico del settore militar-industriale.
La piazza voluta da Michele Serra e il giornale Repubblica lo scorso 15 marzo, ufficialmente “a favore dell’Europa” ma nei fatti a favore del riarmo europeo in vista di una guerra UE contro la Russia, è stata un boomerang.
Presidente del comitato New Weapons Research Group (NWEG), ha analizzato l'impatto delle armi non convenzionali nelle guerre conflitti in Libano, Iraq e soprattutto nella Striscia di Gaza. Le sue ricerche hanno denunciato le conseguenze devastanti delle guerre sulla salute delle popolazioni civili.
Peace Cloud è un'infrastruttura digitale sicura progettata per garantire la privacy e il controllo dei propri dati. Gli utenti di PeaceLink possono archiviare e condividere documenti senza il rischio di accessi indesiderati da parte di enti governativi o aziende private.
Il complesso militare-industriale analizzato in questo dossier comprende, oltre alle basi militari, anche i punti nevralgici regionali dell'industria bellica. Focalizza anche le collaborazioni accademiche con la NATO e il settore militare.
L'iniziativa del 12 aprile a Ravenna si propone di coinvolgere cittadini, associazioni e movimenti ecologisti per spingere verso una svolta radicale nelle politiche energetiche del Paese.
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