Si svolgono cerimonie e si tengono discorsi che raccontano la storia d'Italia costruendo una narrazione che non corrisponde a quella realtà dei fatti che invece don Lorenzo Milani descrisse in una famosa lettera. Ecco quello che Sergio Mattarella non dice e che scrisse invece don Lorenzo Milani.
4 novembre 2023 - Redazione PeaceLink
L'Italie célèbre la Fête de la République le 2 juin
La République italienne repose sur le travail, peut-on lire dans les premiers principes de la Constitution. Alors, si elle repose sur le travail, pourquoi les soldats défilent-ils? Ce devraient être les travailleurs de toutes sortes qui devraient la représenter!
Military parades, which were not traditionally organized to commemorate June 2nd, 1946, are making a comeback in Italy fueled by a militaristic spirit that is not shared by everyone. Italian pacifist organizations contest this way of celebrating the Republic Day.
2 giugno 2023 - PeaceLink Staff
La Perugia-Assisi continua sabato 27 a Barbiana per rendergli omaggio
Hanno scolpito per sempre l'identità del movimento pacifista italiano e restano più che mai attuali le parole indirizzate ai giudici degli anni Sessanta che lo processavano per apologia di reato in quanto sostenne e difese il principio di "disobbedienza militare" a un ordine ingiusto e criminale
26 maggio 2023 - Redazione PeaceLink
Ricordarlo significa proseguire qui e adesso la sua lotta
E' difficile rendere un'idea di quanto decisivo sia stato per la mia generazione leggere la "Lettera a una professoressa", "L'obbedienza non e' piu' una virtù", "Esperienze pastorali". Sono stati non solo "testi di formazione" e ma hanno costituito strumenti sia di interpretazione del mondo
Don Lorenzo Milani costituisce un punto di riferimento per la storia della pace e per la pedagogia degli oppressi. In questa pagina web cerchiamo di raccogliere alcuni video
Anche quest'anno è disponibile la storica agenda edita da Qualevita. Un'agenda che riporta aforismi e riflessioni. E' un riferimento importante per chi fa educazione alla pace.
"Abbiamo dunque preso i nostri libri di storia e siamo riandati cento anni di storia italiana in cerca d'una «guerra giusta». D'una guerra cioè che fosse in regola con l'articolo 11 della Costituzione. Non è colpa nostra se non l'abbiamo trovata", scrisse mezzo secolo fa don Lorenzo Milani. A 150 anni dall'Unità d'Italia rileggiamo don Lorenzo Milani, la lettera ai cappellani militari, in cui si ricostruisce la storia dal 1861 in poi. E' un discorso di pace e di difesa della memoria di tutti coloro che, nella storia nazionale, si sono rifiutati di combattere per opprimere altri popoli. Fino agli anni Settanta questo testo non veniva pubblicato dalla casa editrice Mondadori perché poteva costituire "apologia di reato". Era una sorta di "istigazione" a commettere un reato, nonostante fosse un testo a favore della pace. Disobbedire alla guerra nella storia d'Italia è stato un reato, farla - invece - paradossalmente non lo fu. Occorre dire oggi che in questi 150 anni chi ha servito la pace ha servito la Patria e che l'articolo 11 della nostra Costituzione repubblicana ("l'Italia ripudia la guerra") rimane il fermo riferimento a cui ispirarsi.
Nell'imminenza della guerra abbiamo deciso di non scrivere un editoriale ma di ripubblicare "L'obbedienza non è più una virtù", ossia la Lettera ai Giudici che don Lorenzo Milani scrisse il 18 ottobre 1965. E' una lettera da stampare e diffondere nelle scuole, da leggere e discutere pubblicamente. Contiene infatti le ragioni ancora attuali del movimento per la pace. Don Milani fu processato per "istigazione a delinquere" e per "istigazione di militare a disubbidire alle leggi". Don Milani aveva infatti difeso le ragioni degli obiettori di coscienza - allora considerati "illegali" - e della disobbedienza alla guerra. Tale gesto bastò per processarlo. Nel presente conto alla rovescia verso l'attacco militare, facciamo nostre le ragioni per cui don Milani giudicava moralmente necessario disobbedire alle guerre d'attacco. Chiediamo ai lettori un po' di pazienza: dopo le prime pagine introduttive, il testo di don Milani arriva della storia, indicando nell'obbedienza e nella disobbedienza due criteri fondamentali di scelta e di azione del cittadino. Ai lettori chiediamo inoltre di trasformare la lettera di don Milani in un manifesto etico e politico da proporre a tutti, calandolo nelle attuali circostanze storiche. Oggi più che mai l'obbedienza non è più una virtù.
I tentativi di fermare e di censurare le proteste contro il genocidio in atto a Gaza vanno contrastati con fermezza. Ecco un esempio di contrattacco riuscito.
Siamo a una svolta. La comunità internazionale è di fronte a una nuova minaccia e deve ritornare al sistema dei controlli reciproci sugli euromissili garantito dal trattato INF. Occorre eliminare i missili a gittata intermedia in Europa per garantire la sicurezza reciproca.
Il Tour delle co-direttrici di “Combatants for Peace”, l’Israelo-Ungherese Eszter Koranyi e la Palestinese di Betlemme Rana Salman è giunto nel pomeriggio di lunedì 18 novembre a Roma, agli Spin Time Labs di via Santa Croce in Gerusalemme 55.
C'è tecnologia italiana nei missili Storm Shadow che colpiscono la Russia. Gli ATACMS usano il sistema M-code e necessitano di personale USA. Dal coinvolgimento indiretto siamo passati al conflitto militare diretto e anche l'Italia è coinvolta con proprie tecnologie. Ma la Meloni lo sa?
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