America Latina unita contro la sfacciataggine del governo colombiano.
Uribe attacca e poi chiede perdono. Il Nicaragua fa marcia indietro sulla rottura diplomatica
E' stata la prima donna ad occupare quel ministero in Ecuador, difendendo sempre con forza la tesi della necessità di rivedere il cosiddetto «Libro Blanco de las Fuerzas Armadas»
28 gennaio 2007 - Altercom - Agencia de prensa de Ecuador
"[...]Il mio sogno è vedere un paese senza miseria, senza bambini di strada, una Patria senza opulenza, ma con dignità e felice[...]"
Il colonnello Gutierrez aveva appoggiato l'ennesimo moto di piazza e i fortissimi gruppi indigeni ecuadoriani in cambio lo appoggiarono alle elezioni. Ma vennero traditi. E nel rogo di quel governo finì in cenere anche uno tra i più forti movimenti latinoamericani
Correa o Noboa: oggi il paese sceglie il suo presidente. Alle urne nove milioni di ecuadoriani per eleggere il nuovo presidente, dopo la cacciata popolare di quello vecchio (e degli ultimi tre). A sfidarsi al ballottaggio l'economista «chavista» Rafael Correa e il miliardario bananiero Alvaro Noboa. Sorpresa: nell'ultimo sondaggio Correa in testa
26 novembre 2006 - Diletta Varlese
Alianza Pais si ferma al 23%, Pachakutik bloccato al 2%
I negoziati per il TLC tra USA e Ecuador, nel contesto del cosiddetto TLC Andino, hanno avuto un finale inaspettato e per alcuni versi sorprendente: è stata la delegazione di Washington a chiudere unilateralmente il processo, nel maggio 2006 senza essere giunti ad alcun accordo definitivo tra le delegazioni dei due paesi
la compagnia petrolifera OXY è considerata la più inumana tra quelle statunitensi ed ha una lunga storia di violenze contro le popolazioni civili: la Procura generale dello stato boliviano ne ha chiesto la recissione del contratto stipulato nel 1999 per ripetute violazioni della legge sugli idorcarburi
Sono di particolare importanza i dati di questo studio: “Il “mortality cost” delle emissioni di C02 di uno stabilimento siderurgico del Sud Italia: una valutazione degli impatti sanitari derivanti dal cambiamento climatico”
Un mini-manuale di azioni pratiche. Ogni piccola azione conta. Più persone conosceranno l'appello, maggiore sarà la pressione dell'opinione pubblica sui decisori politici. La parola d'ordine è #NoEuromissili
La guerra senza quartiere tra il blocco a sostegno di Morales e quello a favore di Arce ha finito per lacerare il partito, i sindacati e i movimenti sociali
Oggi in gioco c’è il rischio di una guerra nucleare sempre più vicina con la decisione della Nato di schierare nuovamente gli euromissili entro il 2026. Siamo all’inizio di un’escalation in quanto la Russia agirà di conseguenza. È responsabilità di ciascuno di noi prendere posizione.
17 luglio 2024 - Domenico Gallo, Fiorella Mannoia, Alessandro Marescotti, mons. Giovanni Ricchiuti, Carlo Rovelli, Alex Zanotelli
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