Un libro a cura di Vicenza libera dalle servitù militari, che spiega in maniera dettagliata secondo quali dinamiche stiano cambiando gli equilibri geopolitici e narra le storie di chi quelle dinamiche le subisce e cerca di resistere.
9 giugno 2014 - Antonio Caso
L’Europa deve investire per essere forte così come forte deve essere il partenariato fra NATO e Unione Europea
Per finire, che significato dare alla narrazione che la gestione e lo sviluppo delle tecnologie nel mondo della difesa hanno un effetto moltiplicatore sul Pil che non ha eguali negli altri settori? In realtà, bisogna ripetere, la maggior parte del denaro speso sul militare va al capitale, differentemente da ciò che accade negli altri tipi di lavoro.
E' incredibile l’annuncio dal Ministro degli Esteri Frattini, che AFRICOM, il supremo comando Americano per le truppe di terra e di mare per l’Africa, troverà posto a Napoli e a Vicenza. In quali sedi e con quali procedure è stata presa questa decisione di grande importanza strategica? Perché il Parlamento italiano non è stato informato e non c’è stato nessun dibattito parlamentare? Come mai che la CEI non ha alcuna parola da dire su scelte militaristiche così scellerate?
Contro l'escalation di violenza a Gaza occorre un movimento analogo a quello che ha sconfitto l'apartheid in Sudafrica. L'appello della scrittrice canadese.
Non possiamo guardare le immagini di tutto quello che sta accadendo in Palestina e far finta di nulla. Non possiamo più riporre speranze nell'operato dei nostri governi o nelle istituzioni mondiali. La risposta, pacifista e nonviolenta, che noi occidentali possiamo lanciare contro le bombe di Israele. Non acquistare più prodotti il cui codice a barre inizia con il numero 729.
Ogni prodotto ha un codice a barre. I prodotti israeliani hanno un codice che inizia per 729. Boicottare l'economia israeliana è l'unico modo che abbiamo per farli smettere. Cominciamo con qualcosa di piccolo. ma, in questo mondo governato dal capitale efficace: quando andate al supermercato, nei negozi, nei mercati controllate la provenienza dei prodotti che acquistate. Se il codice a barre riporta il numero 729 non comprateli.
L'impasse esistente tra Israele e la leadership palestinese e l'estrema gravità della situazione vanno canalizzate verso alternative costruttive e nonviolente. Quello che è in gioco a Gaza è l'etica fondamentale del genere umano. Dobbiamo svegliarci e trovare il coraggio morale e la visione politica per un salto qualitativo in Palestina
4 gennaio 2009 - Vaclav Havel, Hans Kung, Desmond Tutu, Hasan Bin Talal
Leggerò solo un rigo domani, sui vostri giornali e solo domani, poi leggerò solo, ancora, l'indifferenza. Quanti altri morti, per sentirvi cittadini di Gaza?
Il Giappone sta vivendo un momento storico. L'umanità sta finalmente riconoscendo lo spirito dell'articolo 9 della costituzione giapponese con il quale il Giappone rinuncia al diritto alla guerra. L'articolo 9 oggi sta suscitando un grande interesse nei Paesi afflitti dalla guerra.
La piazza voluta da Michele Serra e il giornale Repubblica lo scorso 15 marzo, ufficialmente “a favore dell’Europa” ma nei fatti a favore del riarmo europeo in vista di una guerra UE contro la Russia, è stata un boomerang.
Presidente del comitato New Weapons Research Group (NWEG), ha analizzato l'impatto delle armi non convenzionali nelle guerre conflitti in Libano, Iraq e soprattutto nella Striscia di Gaza. Le sue ricerche hanno denunciato le conseguenze devastanti delle guerre sulla salute delle popolazioni civili.
Peace Cloud è un'infrastruttura digitale sicura progettata per garantire la privacy e il controllo dei propri dati. Gli utenti di PeaceLink possono archiviare e condividere documenti senza il rischio di accessi indesiderati da parte di enti governativi o aziende private.
Il complesso militare-industriale analizzato in questo dossier comprende, oltre alle basi militari, anche i punti nevralgici regionali dell'industria bellica. Focalizza anche le collaborazioni accademiche con la NATO e il settore militare.
L'iniziativa del 12 aprile a Ravenna si propone di coinvolgere cittadini, associazioni e movimenti ecologisti per spingere verso una svolta radicale nelle politiche energetiche del Paese.
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