Una commemorazione ufficiale della fine della prima guerra mondiale tenuta a Concesio (BS), il paese natale di Paolo VI, su invito dell’Amministrazione Comunale, alla presenza delle autorità civili e militari e di nutrite rappresentanze di Alpini, Artiglieri, Marinai e della popolazione.
La parola di don Tonino, letta laicamente ai giorni nostri, ci suggerisce l’astuzia dei serpenti e la semplicità delle colombe.
Il pacifismo tra mancanze e possibilità.
Uno sguardo di insieme agli equilibri mondiali, tra nuovi protagonismi, conflitti e carestie, silenzi dell’informazione e organizzazioni internazionali.
La guerra è la negazione del volto dell’altro. La dissolvenza del fratello e della sua identità. Solo allo spezzar del pane, nella condivisione, nell’unità, nell’ascolto potremo riconoscere il volto dell’Altro.
La lotta nonviolenta contro la povertà, la guerra e l’ingiustizia di Martin Luter King: il profeta che ha lottato contro il razzismo e l’importante eredità trasmessa ai giorni nostri.
Il negazionismo climatico bolsonarista ha azzerato i fondi per prevenire i disastri ambientali, ma anche decenni di compromessi con le lobby dell’agronegozio e della speculazione immobiliare hanno fortemente indebolito il paese di fronte agli eventi estremi prodotti dal cambiamento climatico
Per ottenere la sua libertà, il co-fondatore del sito WikiLeaks sarebbe sceso a patti? Piuttosto ha fatto scendere a patti la super potenza statunitense.
Gli elementi raccolti suggeriscono che la narrazione di Piazza Maidan come una rivoluzione non violenta è incompleta e fuorviante. Occorre un'indagine più approfondita per comprendere meglio le dinamiche e i responsabili di quegli eventi drammatici in Ucraina.
"Era un pacifista che, nei momenti in cui trionfava la via armata, insisteva che la via era la pace e la democrazia. Oggi Salvador Allende è una figura mondiale al pari di Martin Luther King, Mahatma Gandhi e altri che 'in nome dell’amore' per l’umanità furono assassinati dai mercanti di morte".
La magistratura condanna il governo italiano per il fermo illegale della nave di soccorso della Ong. Il giudice stabilisce che la Humanity ha agito in conformità al diritto internazionale soccorrendo i migranti in mare e che la Libia non è un porto sicuro per i migranti.
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